T.A.R. Veneto, Sezione I, 20 ottobre 2004, n. 3732
Quantunque nella prassi molte concessioni vengano emesse in forma c.d. condizionata, si deve ritenere che queste non siano vere condizioni ma prescrizioni che ne condizionano (non la legittimità) ma l’esercizio e che dunque la loro inosservanza può determinare sanzioni, quali la sospensione dei lavori ed i successivi provvedimenti sino alla decadenza
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 18 ottobre 2004, n. 2506
Alcune interessanti aperture giurisprudenziali sulla c.d. “sanatoria giurisprudenziale”, ovverosia sulla possibilità di evitare la demolizione dell’abuso ancorché vi sia stato il rigetto dell’istanza di concessione in sanatoria per difetto della doppia conformità
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 18 ottobre 2004, n. 2504
[A] Se è vero che la categoria tipologica della ristrutturazione edilizia comprende gli interventi di demolizione e successiva fedele ricostruzione, il concetto di “fedeltà” richiede una precisazione. [B] La fedeltà della ricostruzione va ricondotta al concetto di recupero, nel senso che il fabbricato nuovo può pur sempre costituire un organismo edilizio anche in tutto diverso da quello demolito, ma deve essere a quello comunque materialmente riferibile
T.A.R. Emilia Romagna, Sezione Parma, 20 ottobre 2004, n. 676
[A] ai fini dell’impugnazione di una concessione edilizia da parte di terzi interessati, il momento identificativo della piena conoscenza deve essere fatto risalire, di regola, all’ultimazione dei lavori edili. [B] Non sussiste l’obbligo di dare comunicazione ai proprietari frontisti dell’avvio del procedimento diretto al rilascio di un concessione edilizia
T.A.R. Umbria, 18 ottobre 2004, n. 604
Deve essere qualificata industriale (e non agricola) l’attività di allevamento di pollame in batteria di rilevanti dimensioni, insediato su un fondo agricolo di limitata estensione e perciò tale da non poter contribuire in misura apprezzabile al fabbisogno alimentare dell'allevamento
T.A.R. Umbria, 18 ottobre 2004, n. 602
L’annullamento della concessione edilizia non necessita di alcuna motivazione sul pubblico interesse concreto ed attuale alla rimozione dell’atto, allorché il rilascio sia determinato dall’erronea rappresentazione della realtà prospettata (consapevole o meno) da parte del titolare della concessione
T.A.R. Umbria, 18 ottobre 2004, n. 601
Se può ritenersi legittimo che uno strumento urbanistico, al fine di assicurare (non soltanto le condizioni di sicurezza ma anche) un adeguato assetto del territorio circostante, precluda l’ampliamento di un impianto esistente (fattispecie relativa ad un impianto di deposito e travaso di G.P.L.), non altrettanto può dirsi dell’utilizzazione dello strumento urbanistico per imporre adeguamenti, cautele o addirittura delocalizzazioni
Consiglio di Stato, Sezione V, 20 ottobre 2004, n. 6831
Sono due i casi in cui si verifica la decadenza della concessione edilizia: mancato rispetto dei termini di inizio e fine lavori; entrata in vigore di nuovi previsioni urbanistiche laddove i lavori non siano stati ancora iniziati
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione III, 15 ottobre 2004, n. 7256
[A] L’entità del contributo deve essere individuata con riferimento al momento in cui viene rilasciata la concessione edilizia in sanatoria. [B] I conteggi degli oneri concessori non abbisognano di particolare motivazione ai sensi dell’art. 3 l. 241/90
T.A.R. Campania Napoli, Sezione IV, 20 ottobre 2004, n. 14396
Anche una struttura - nella specie, tettoia delimitata per due lati da muri sormontati da barriera metallica - realizzata “per motivi di sicurezza” necessita del titolo edilizio che può essere rilasciato in sanatoria soltanto se conforme alle prescrizioni contenute negli strumenti urbanistici
T.A.R. Campania Napoli, Sezione I, 20 ottobre 2004, n. 14903
Dopo l’entrata in vigore della legge n. 340/2000, che ha adottato il principio maggioritario come regola generale di azione della conferenza di servizi, appare più corretto ritenere che non si è più in presenza di un mero modulo procedimentale bensì di un vero e proprio organo collegiale
T.A.R. Toscana, Sezione I, 20 ottobre 2004, n. 5014
Sulla legittimazione ad impugnare l’approvazione del Regolamento Urbanistico da parte delle associazioni ambientaliste, dei comitati cittadini, ovvero di qualunque residente nel comune a prescindere dalla concreta esistenza di un suo interesse immediatamente leso
T.A.R. Toscana, Sezione I, 20 ottobre 2004, n. 5002
E’ illegittimo il Regolamento Urbanistico laddove sia stato approvato in carenza di una adeguata indagine geologica - fattispecie nella quale il Comune si è avvalso di uno studio ormai obsoleto eseguito nel 1995 e concernente uno strumento urbanistico mai approvato
Consiglio di Stato, Sezione V, 20 ottobre 2004, n. 6810
Perché possa ritenersi sussistente una lottizzazione abusiva è necessaria una concreta ricostruzione di un quadro indiziario dalla quale sia possibile desumere in maniera non equivoca "la destinazione a scopo edificatorio" degli atti posti in essere dalle parti
Consiglio di Stato, Sezione VI, 19 ottobre 2004, n. 6761
[A] Per giurisprudenza costante il provvedimento amministrativo non è atto recettizio se non in taluni particolari casi. [B] Il termine perentorio di sessanta giorni per l’annullamento del nulla osta paesaggistico da parte della Soprintendenza riguarda l’esercizio del potere di annullamento e non anche la successiva fase della comunicazione o della notificazione
T.A.R. Piemonte, Sezione II, 11 ottobre 2004, n. 2170
[A] Sulla distinzione tra demanio, patrimonio indisponibile e patrimonio disponibile. [B] La gestione del patrimonio disponibile è affidata agli strumenti del diritto comune, e l’esame della loro correttezza ed efficacia esula dalla giurisdizione del Giudice Amministrativo - Fattispecie relativa ad un immobile destinato ad attività economiche di terzi e a loro esclusivo beneficio
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II, 11 ottobre 2004, n. 11120
L’art. 9 della legge n. 122/1989 consente di realizzare, anche in deroga agli strumenti urbanistici, esclusivamente parcheggi pertinenziali degli edifici, collocati nei locali siti al piano terreno o nel sottosuolo di aree anche esterne al fabbricato. La stessa norma non risulta, quindi, applicabile per la realizzazione di un parcheggio a raso non interrato, al fine di cedere o affittare temporaneamente a terzi i relativi posti macchina
T.A.R. Lazio Roma, Sezione I Quater, 11 ottobre 2004, n. 10682
A fronte di una denuncia di inizio attività di cui tenere conto, la presunzione di legittimità delle opere intraprese non esime l’Amministrazione da un obbligo di controllo, esercitabile non al di fuori – senza adeguata motivazione – dei limiti temporali generalmente riconosciuti dalla giurisprudenza, come idonei a determinare la consolidazione di situazioni soggettive protette, corrispondenti ad un titolo legittimante, che non fosse tempestivamente dichiarato non conforme all’ordinamento
T.A.R. Umbria, Sezione I, 13 ottobre 2004, n. 589
Industrie insalubri: la pericolosità per la salute di talune attività produttive, ivi comprese le industrie insalubri di prima classe, non costituisce ragione sufficiente per bandirle in assoluto dal territorio
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione I, 11 ottobre 2004, n. 7178
Ove il privato abbia ottenuto in ritardo un provvedimento favorevole, ma si ritenga, ciò nonostante, leso per il mancato godimento del bene della vita per tutta la durata dell’illegittimo silenzio serbato dall’amministrazione, può domandare al Giudice amministrativo il risarcimento del danno subito per effetto dell’inerzia della P.A., atteso che, in tale ipotesi, la valutazione circa la fondatezza della pretesa sostanziale fatta valere dal privato medesimo in sede amministrativa è stata già effettuata positivamente dalla stessa autorità amministrativa mediante il rilascio del provvedimento ampliativo richiesto
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione I, 11 ottobre 2004, n. 7173
Non è consentito che il Comune, attraverso il formale utilizzo degli strumenti di natura edilizia-urbanistica, adotti misure che, nella sostanza, costituiscono una deroga ai predetti limiti di esposizione fissati dallo Stato
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione I, 11 ottobre 2004, n. 7172
La destinazione a zona agricola di un'area non impone un obbligo specifico di utilizzazione effettiva in tal senso, avendo solo lo scopo di evitare insediamenti residenziali. Sono stati ritenuti ammissibili in zona agricola una serie di attività anche commerciali, industriali e di servizio: un impianto idroelettrico, un deposito di esplosivi, uno stabilimento per la produzione di fuochi di artificio, un impianto di telefonia cellulare, un’area adibita a parcheggio
T.A.R. Calabria Catanzaro, Sezione II, 12 ottobre 2004, n. 1878
La mancanza di un piano attuativo non può essere legittimamente invocata a fondamento del diniego di concessione edilizia, quando essa è l’esclusivo motivo sul quale la reiezione si basa, dovendo l’amministrazione dimostrare che di tali strumenti attuativi vi sia effettiva necessità a causa dello stato di insufficiente urbanizzazione primaria e secondaria della zona
T.A.R. Toscana, Sezione III, 12 ottobre 2004, n. 4477 (Romano)
Ai fini dell’accertamento dell’uso pubblico di una strada, non sono determinanti le risultanze catastali o l’inclusione nell’elenco delle strade pubbliche – la classificazione delle strade avendo efficacia presuntiva e dichiarativa e non costitutiva – bensì le condizioni effettive in cui il bene si trova
T.A.R. Toscana, Sezione III, 12 ottobre 2004, n. 4476 (Romano)
Il vincolo introdotto con la legge n. 662 del 1996, che si applica alle costruzioni abusive realizzate sopra e sotto il soprassuolo boschivo distrutto o danneggiato per cause naturali o atti volontari, impedisce che tali opere possano formare oggetto di condono
T.A.R. Toscana, Sezione III, 12 ottobre 2004
E’ necessaria concessione edilizia e non D.I.A. qualora il mutamento di destinazione d’uso avvenuto nell’immobile di proprietà sia seguito a distanza di una settimana da opere interne di manutenzione straordinaria, dovendo ritenere che si tratti di un unico episodio caratterizzato da un nesso causale tra le due circostanze, ancorché fatte oggetto di separate dichiarazioni di inizio di attività
T.A.R. Toscana, Sezione I, 6 ottobre 2004, n. 4201 (Romano)
Nella fase della realizzazione forzosa del credito, anche per le infrazioni edilizie, le opposizioni proposte contro l’esecuzione avviata ex r.d. 639/1910 appartengono alla cognizione del giudice ordinario ove si discuta dell’esperibilità del procedimento esattoriale, della legittimità dei singoli atti del procedimento, ovvero dell’attuale persistenza del credito dell’ente territoriale per decorso del termine prescrizionale, ovvero ancora della validità formale dell’ingiunzione
T.A.R. Toscana, Sezione I, 6 ottobre 2004, n. 4196 (Di Nunzio)
[A] Ai sensi della L.R. Toscana 5/95, tutti i livelli di piano devono individuare "invarianti strutturali" del territorio da sottoporre a tutela. [B] La Provincia di Firenze ha attuato tale tutela definendo, nel Piano Territoriale di Coordinamento vigente, delle "aree fragili", nelle quali è possibile intervenire con interventi edilizi solo previa predisposizione da parte della Provincia di un "Programma di Paesaggio"
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 1 ottobre 2004, n. 2142
L’attività istituzionale della Casa di Riposo (in particolare l’ospitalità e l’assistenza agli anziani) rientrano fra le funzioni espressamente attribuite ai Comuni dagli artt. 131 e 132 D.L.vo 31 marzo 1998, n. 112 e la realizzazione di opere destinate, anche da privati, al perseguimento di tali finalità rappresenta primariamente il soddisfacimento di un interesse pubblico
T.A.R. Campania Salerno, Sezione II, 8 ottobre 2004, n. 1903
La sentenza penale ha effetto vincolante nel successivo giudizio civile o amministrativo solo per i fatti accertati nella loro realtà oggettiva e fenomenica, e solo allorché la P.A. interessata abbia preso parte – o sia stata messa in grado di prendere parte – al processo penale al fine di svolgere le proprie difese
T.A.R. Campania Napoli, Sezione I, 7 ottobre 2004, n. 13952
Per antica tradizione, i Comuni sono dotati di una competenza generale in materia di igiene e sanità pubblica; sicché, in mancanza di dati normativi univoci di segno contrario, ad essi e non alle AA.SS.LL. spettano i poteri in materia di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione
T.A.R. Calabria Catanzaro, Sezione II, 6 ottobre 2004, n. 1844
La presentazione di autonoma istanza di sanatoria ai sensi dell’art. 13 l. n. 47/85 in pendenza di gravame giurisdizionale proposto avverso l’ordinanza di demolizione, o altro provvedimento di natura sanzionatoria, determina l’improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse
Regione Toscana. Energia, via libera alla proposta di legge regionale
La nuova normativa regionale prevede che le nuove edificazioni e le ristrutturazioni delle unità immobiliari siano progettate e messe in opera in modo da contenere le necessità di consumo di energia nel rispetto dei requisiti minimi fissati dall'Unione europea. I progetti dovranno essere accompagnati da un'attestazione tecnica di rendimento energetico. Si introduce insomma la certificazione energetica degli edifici
T.A.R. Toscana, Sezione III, 4 ottobre 2004, n. 4101
La mancata allegazione degli atti richiamati non rende illegittimo il provvedimento motivato “ob relationem”, rilevando piuttosto come mera irregolarità, nel senso di “impedire il decorso del termine per ricorrere”
T.A.R. Toscana, Sezione III, 4 ottobre 2004, n. 4088 (Colombati)
Comune di Firenze: sul Piano generale degli impianti pubblicitari, la ripartizione del territorio in tre zone di sensibilità, e sull’individuazione, all’interno della zona più esterna alla Città (Zona 3), delle c.d. “aree di addensamento pubblicitario” entro le quali, sulla base di un progetto unitario, è possibile derogare ai limiti di distanza tra impianti pubblicitari
T.A.R. Toscana, Sezione III, 4 ottobre 2004, n. 4084 (Colombati)
Legittimamente il Comune approva il Piano per i pubblici esercizi stabilendo che nelle aree P.I.P. non vale il contingentamento numerico, tenendo conto che dette aree sono collegate lontano da zone residenziali e che gli esercizi pubblici in questione svolgono di norma la loro attività a servizio di coloro che lavorano nelle strutture delle aree produttive
T.A.R. Toscana, Sezione III, 4 ottobre 2004, n. 4082 (Colombati)
[A] Sul Comune non grava l’obbligo di corrispondere alla chiesa l’8% degli oneri di urbanizzazione secondaria. [B] Il sistema di finanziamento dell’edilizia di culto è oggi rifluito nel nuovo sistema finanziario di cui all’art. 47 della legge n. 222/85 e cioè nella quota dell’8 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche
Consiglio di Stato, Sezione IV, 1 ottobre 2004, n. 6396
Nel rilasciare il nulla osta di agibilità per spettacoli di arte varia di un locale, che comporta una attività diversa ed aggiuntiva rispetto alla gestione di un night club, l’Amministrazione, anche al fine di garantire la posizione degli artisti, deve verficare i requisiti soggettivi (in particolare, di correttezza e moralità) del titolare della licenza
T.A.R. Campania, Sezione Salerno, 1 ottobre 2004, n. 1846
[A] La variante al P.R.G., implicita nell’approvazione del progetto di opera pubblica ex art. 1 L. n. 1/1978, non ha la stessa natura degli atti di programmazione urbanistica e, pertanto, non può essere ricompressa nel novero degli strumenti a difesa dei quali soccorrono le misure di salvaguardia previste dalla L. n. 1902/1952 [B] Non è illegittima l’approvazione del progetto definitivo di opera pubblica in carenza del parere del responsabile di ragioneria
T.A.R. Sardegna, Sezione II, 28 settembre 2004, n. 1435
La trasmissione della documentazione comprovante un abuso edilizio al giudice penale, unitamente alla denuncia, è circostanza irrilevante ai fini dell'esercizio del diritto di accesso, previsto dagli art. 22 ss. l. 7 agosto 1990 n. 241
T.A.R. Sardegna, Sezione I, 27 settembre 2004, n. 1399
La cognizione della controversie attinenti alla quantificazione dei danni per abusiva occupazione di demanio, esula anche dall’ambito di applicabilità della giurisdizione esclusiva del Giudice amministrativo ex art. 34 D.Lgs. n. 80/1998
T.A.R. Sardegna, Sezione I, 27 settembre 2004, n. 1396
La mancata indicazione, nell'atto amministrativo, del termine per proporre l'impugnazione e dell'organo davanti al quale questa deve essere proposta può costituire presupposto per un errore scusabile in sede processuale, sempreché nei singoli casi sia apprezzabile una qualche giustificata incertezza sugli strumenti di tutela utilizzabili da parte del destinatario dell'atto
Corte dei Conti, Sezione Centrale, 1 settembre 2004, n. 279
[A] La valutazione della liceità del comportamento tenuto dagli Amministratori deve essere fatta considerando la situazione esistente al momento della scelta operata, anziché i risultati ottenuti con la scelta stessa. [B] Non sono determinanti ai fini dell'esenzione della colpa grave, né l'esito positivo dell'azione di controllo, né i pareri favorevoli ottenuti da altri organi
Consiglio di Stato, Sezione V, 27 settembre 2004, n. 8277
Il “diritto d’insistenza”, cioè l’interesse del precedente concessionario ad essere preferito rispetto ad altri aspiranti alla concessione, si configura come un limite alla discrezionalità dell'Amministrazione che deve essere espressamente riconosciuto dalla legge o dall'autonomia delle parti
T.A.R. Marche, 27 settembre 2004, n. 1499
E’ tempestivo il ricorso avverso il decreto di occupazione d’urgenza proposto dal proprietario nel caso in cui la notificazione dello stesso sia stata eseguita soltanto nei confronti del familiare comproprietario dei suoli occupati