Se il mancato ritiro e/o pagamento degli oneri di urbanizzazione renda automaticamente inefficace il titolo edilizio.

Sulla possibilità di ammettere, anche alla luce del D.P.R. n. 380 del 2001, la concessione edilizia in precario.

Se l'edificio parzialmente tamponato e con copertura precaria possa considerarsi ultimato.

Se, ai fini della corretta interpretazione di "superficie utile" in ambito paesistico, sia sufficiente valutare gli spazi chiusi o agli interventi capaci di provocare un aggravio del carico urbanistico.

Se l'Amministrazione abbia l'obbligo di provvedere sull'istanza dei cittadini che chiedono la manutenzione di una strada vicinale.

Se l'esistenza di un diritto di uso pubblico possa esser desunta dall'attuale o recente uso pubblico della strada il cui sedime appartiene a privati.

Se gli eredi possano proporre ricorso in cassazione avverso il diniego di revoca e/o la sospensione dell'ingiunzione di demolizione delle opere abusive.

Sulle condizioni per l'esercizio dell'autotutela di cui all'art. 21 nonies della L. n. 241 del 199 e i differenti orientamenti della giurisprudenza. 

Se il silenzio assenso si formi anche laddove l'attività oggetto del provvedimento di cui si chiede l'adozione non risulti conforme alle norme che ne disciplinano lo svolgimento.

Se il passato assenso del Comune alla realizzazione dei lavori sul manufatto abusivo possa fondare la pretesa di ottenere la sanatoria richiesta.

Se le vetrate a pannello possano qualificarsi quale nuova costruzione.

[A] Se la deroga al vincolo paesaggistico che discende direttamente dalla legge valga anche laddove manchi la classificazione in zona “A” o “B”.  [B] Sui rapporti tra Piano di indirizzo del territorio e gli atti di governo del territorio vigenti. [C] Sul parere della Soprintendenza relativo avente ad oggetto la realizzazione di una struttura ricettiva di tipo alberghiero in area gravata da vincolo paesaggistico e sottoposta alle previsioni del P.I.T. inerenti la tutela delle aree boscate.

Se la Soprintendenza omette di dar attuazione alla regola del dissenso costruttivo enunciato dall'articolo 14-bis, comma 3, della L. 241 del 1990.

Sul nucleo identitario della lottizzazione illecita così come individuato dalla giurisprudenza.

Sulla rilevanza della consistenza dell'intervento abusivo ai fini della applicabilità dell'art. 131-bis Codice Penale nelle ipotesi di violazioni urbanistiche e paesaggistiche.

Se l'acquisizione gratuita dell'opera abusiva al patrimonio disponibile del Comune sia compatibile con l'ordine di demolizione emesso dal giudice con la sentenza di condanna, e con la sua successiva esecuzione ad opera del pubblico ministero.

Se l'individuazione del perimetro del territorio urbanizzato sia oggetto di un atto vincolato.

Sugli effetti della presentazione dell' istanza di sanatoria di cui all' art. 36 D.P.R. 380/2001 da parte del destinatario di una misura demolitoria.

Se il Comune abbia agito correttamente nell' adottare, anche nei confronti dei proprietari segnalanti non responsabili dell'abuso, l'ordinanza di demolizione delle opere abusive, intimando le sanzioni pecuniarie previste dall'art. 33 comma 2 del D.P.R. n. 380 del 2001 per il caso di inottemperanza.  

Se il Consiglio comunale possa individuare un unico sito, su aree di proprietà comunale o pubblica dove localizzare gli impianti così razionalizzando la presenza e la diffusione sul territorio comunale degli impianti di telefonia mobile e telecomunicazioni.

Se il decorso del termine e il pagamento dell'oblazione siano sufficienti per determinare la formazione del silenzio assenso in tema di condono edilizio.

Sui casi e presupposti dell'annullamento parziale di un titolo edilizio (sia giurisdizionale che in autotutela).