Sulla configurabilità dei controinteressati nei casi di impugnativa dei provvedimenti resi dall'amministrazione nell'ambito dell'attività di vigilanza in materia edilizia.

Se, successivamente alla presentazione di domanda di condono, il proprietario possa eseguire lavori di completamento dell'immobile. 

Sull'eventuale necessità degli apporti partecipativi degli interessati nel caso di determinazioni in materia di sanatoria degli abusi edilizi.

Se, in tema di distanze legali, i regolamenti comunali possano stabilire una propria nozione di costruzione.

Se l'ordine di demolizione disposto dal giudice necessiti di una motivazione rafforzata. 

Se le sanzioni di cui all'40 della L. 47/1985, n. 47 e all'articolo 48 del D.P.R.380/ 2001 trovino applicazione qualora l'oblazione dovuta non sia corrisposta per intero nei termini previsti.

Se, in caso di inottemperanza all'ordine demolitorio di abusi qualificati come opere realizzate in parziale difformità, sia possibile procedere alla sanzione dell'acquisizione gratuita al patrimonio per interpretazione analogica.

Se la sdemanializzazione della spiaggia (comprensiva di arenile) possa avvenire in forma tacita.

Se, ai fini della valutazione dell'eventuale superamento del limite massimo di cubatura condonabile, possa essere fatto riferimento alla suddivisione dell'opera in più unità abitative.

Sulla legittimità della previsione normativa che preclude "a priori" il cambio di destinazione d'uso, o lo limiti fortemente.

Se le prescrizioni ambientali possano dipendere dalla sola destinazione in fatto dei fondi, a prescindere dalla loro classificazione urbanistica.

I principi affermati dalla giurisprudenza sul tema delle proroghe tacite.

Sull'omessa adeguata motivazione in merito all'acquisizione dell'area ulteriore rispetto a quella corrispondente al sedime dell'opera abusiva.

Se, in materia di approvazione dei piani attuativi, la norma regionale possa prevalere su quella statale.

Se la normativa sulle distanze dettata dall'art. 9 D.M. n. 1444 del 1968 trovi applicazione anche in riferimento alle sole luci.

Se la piscina realizzata semplicemente appoggiata sulla superficie di terra necessiti del permesso di costruire.

Sull'obbligo dell'amministrazione di pronunciarsi sull'istanza in sanatoria laddove l'istituto sia stato, nel corso degli anni, strumentalmente utilizzato.

Se la violazione della ragionevole durata del processo sia da parametrare all'arco temporale intercorso fra il passaggio in giudicato della sentenza di condanna e la notifica dell'ingiunzione a demolire.

Sulla configurabilità di un legittimo affidamento quanto al mantenimento delle opere edificate senza titolo in ragione del lungo tempo dalla loro realizzazione.

Sulla non condonabilità dell'abuso commesso su un bene sottoposto a vincolo di inedificabilità, sia esso di natura relativa o assoluta.

Se i lavori posti come condizione dalla Soprintendenza di carattere meramente estetico (e non strutturale) possano essere ammesse anche dopo la scadenza del termine finale stabilito dalla legge per la condonabilità delle opere.

Se la sola consapevolezza di dover sgomberare l'immobile possa configurare la proporzionalità tra l'esecuzione dell'ordine di demolizione e il sacrificio del diritto all'abitazione.

Se alle pratiche di condono non risultino allegate le ricevute di versamento delle rate dell'oblazione.

Se la natura relativa del vincolo incida sulla sanabilità dell'abuso comportante la realizzazione di nuove superfici e nuova volumetria.

Sul possibile contrasto tra le indicazioni grafiche e le prescrizioni normative/descrittive del piano regolatore generale.

Se, ai fini della configurabilità dell'acquisizione gratuita al patrimonio comunale, possa essere considerato incolpevole il proprietario che trasferisce mediante preliminare di compravendita solo la detenzione dell'immobile all'impresa che agisce quale sua procuratrice.    

Se le prescrizioni del Piano Territoriale di Coordinamento abbiano natura vincolante o siano, invece, da considerarsi meri indirizzi per il pianificatore comunale.     

Se interventi di modesta entità in area sottoposta a vincolo possano considerarsi esonerati dall'obbligo di previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica. 

Sulle nozioni di "progetto" e alle eventuali modifiche, rilevanti ai fini della valutazione di impatto ambientale.

Sulla specificità della nozione di recupero edilizio in ambito paesaggistico.

Se per radicare l'interesse al ricorso sia necessario provare la sussistenza della nocività per l'ambiente circostante per effetto del possibile superamento dei limiti normativi di esposizione ai campi elettromagnetici

Se sia suscettibile di accoglimento la domanda di restituzione degli oneri qualora l'opera edilizia progettata ed assentita, pur non completata, sia proseguita fino allo stadio della realizzazione dello scheletro portante.

Sulla restituzione delle aree per standards urbanistici ex art. 5 D.M. 1444/1968 già cedute a titolo gratuito in correlazione al rilascio della concessione edilizia poi ritirata in autotutela dal medesimo Comune.

Sulla ripetizione degli oneri versati in caso di diniego di condono.

Se l'avvenuta alienazione dell'immobile da parte di chi ha presentato l'istanza di condono non costituisce circostanza idonea ad escludere l'esercizio dell'autotutela. 

Se sia possibile conseguire l'effetto acquisitivo anche laddove manchi la notificazione dell'ordine di demolizione al proprietario. 

Se sia ammissibile il condono edilizio di una costruzione laddove la richiesta di sanatoria, pervenuta da differenti soggetti, frazioni l'unità immobiliare in plurimi interventi edilizi.

Se l'assunzione, all'atto della stipulazione di una convenzione di lottizzazione, dell'impegno di realizzare opere di urbanizzazione e di costituire servitù di uso pubblico renda gli aventi causa dei lottizzanti "parti" a pieno titolo del rapporto convenzionale.  

Sugli effetti dell'omessa notifica degli atti sanzionatori in materia edilizia a tutti i comproprietari.

Se le opere di pavimentazione esterna siano soggette al permesso di costruire.

Se il vincolo di inedificabilità assoluta sopravvenuto alla realizzazione delle opere oggetto di condono precluda a priori la condonabilità del manufatto abusivo.

Se nei procedimenti autorizzatori relativi alle infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti radioelettrici ex art. 44 CEE la comunicazione di preavviso di rigetto abbia efficacia sospensiva.    

Se la Soprintendenza possa fondare il proprio parere negativo in base a soli aspetti edilizi.

Sulla prova della proprietà dell'area da recintare nell'ambito del procedimento finalizzato al rilascio del titolo edilizio.

Se il giudice possa valutare l'assoluta impossibilità dedotta dal condannato in sede esecutiva di adempiere entro il termine fissato all'obbligo di demolizione dell'immobile abusivo. 

Se il Comune possa legittimamente disporre la demolizione senza pronunciarsi sulla istanza di revisione del diniego di condono del privato presentata alla luce della nuova disciplina del vincolo aereoportuale e delle istanze di nulla osta rivolte agli enti competenti.

Se, alla luce delle modifiche normative intervenute con il D.L. n. 69 del 2024, il Comune debba valutare la conformità dell'opera oggetto dell'istanza di sanatoria all'epoca della sua realizzazione o debba procedere alla verifica della doppia conformità. 

Se, ai sensi dell'art. 45, D.Lgs. 259/2003 come formulato in conseguenza del D.Lgs.  207/2021, il Comune possa adottare il provvedimento di divieto/rimozione degli eventuali effetti dannosi esclusivamente a seguito di un parere negativo dell'ARPA.

Se la "redditività della produzione agricola", gestita attraverso gli impianti fotovoltaici oggetto dei contributi, dovesse essere "equivalente" o "superiore" a quella relativa ai ricavi della produzione da energia elettrica

Se le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, laddove contenute entro l'indice di permeabilità, siano realizzabili in regime di edilizia libera.    

Se sia legittima l'ordinanza sindacale che impone la misura sanzionatoria in capo ai privati proprietari dei terreni ove sono stati rinvenuti i rifiuti senza che sia stato riscontrato a loro carico l'elemento soggettivo della colpa.

Sull'eccezione di tardività del parere di Valutazione di Impatto Ambientale reso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi 5, comma 2, lett. c bis) della L. n. 400 del 1988.

Sul vincolo relativo alle superfici da destinare a parcheggio di proprietà privata a uso pubblico contenuto nell'originario permesso di costruire.

Se l'installazione di una vetrata sulla parete di un vano già qualificabile come "chiuso" possa comportare una modifica dei prospetti.

Sulle ipotesi generatrici di affidamento qualificato come ribadito dal Consiglio di Stato.

Se le controversie concernenti la richiesta, mediante cartella esattoriale o ingiunzione fiscale di cui al R.D. n. 639 del 1910, di pagamento del contributo per oneri di urbanizzazione e delle conseguenti sanzioni rientrino nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo.