Gli impianti sportivi, se gestiti in modo imprenditoriale, sono qualificabili come attività produttive ai fini dell’applicazione della procedura S.U.A.P.?
In quali ipotesi e seguendo quale iter gli impianti sportivi di proprietà comunale possono legittimamente transitare dal patrimonio indisponibile al patrimonio disponibile dell'ente?
E' corretto affermare che gli impianti sportivi di proprietà comunale appartengano al patrimonio indisponibile del Comune ai sensi dell'art. 826 c.c.? A dispetto del dato testuale di cui all'art. 832, comma II, c.c. può sostenersi che il potere di autotutela esecutiva possa essere utilizzato dalla P.A. anche a difesa dei beni del patrimonio indisponibile?
La conduzione di impianti sportivi può essere qualificata come attività di interesse pubblico, e quindi seguire la disciplina relativa ai beni patrimoniali indisponibili?
[A]Quali questioni restando devolute al giudice amministrativo in materia di concessione di impianti sportivi di proprietà comunale? [B] In caso di affidamento in gestione di un impianto sportivo comunale, qual è l’elemento che distingue la concessione dall'appalto di servizi?
Sulla possibilità o meno per il giudice amministrativo di utilizzare come fonte del proprio convincimento anche “le prove raccolte nel giudizio penale”
[A] Gli impianti sportivi comunali rientrano tra i beni del patrimonio indisponibile del comune. [B] Sulla radicale mancanza dell'intera fase procedimentale propedeutica alla sottoscrizione del contratto da parte del Sindaco