La richiesta di integrazione documentale oltre il termine di 15 giorni previsto dall’art. 87, comma 5, del D.Lgs. 259/2003 (oggi art. 44 comma 6) è idonea a determinare l’interruzione del termine di 90 giorni per la formazione del silenzio-assenso alla realizzazione di un infrastruttura per telefonia mobile?
Sugli effetti giuridici conseguenti alla proposizione di un'istanza di accertamento di conformità ex art. 36 del D.p.r. 380/2001 in pendenza di ordinanza di demolizione.
Il meccanismo del silenzio rifiuto, espressamente previsto per l'accertamento di conformità ex art. 36 del D.p.r. 380/2001, si applica anche alla SCIA in sanatoria?
[A] Il proprietario pro quota o comproprietario di un immobile è legittimato alla richiesta di un titolo edilizio? [B] Sull’obbligo dell’Amministrazione comunale, nel corso dell’istruttoria sul rilascio del permesso di costruire, di verificare che esista il titolo e la legittimazione per intervenire sull’immobile?
[A] Se, ai sensi dell'art. 208 del D.lgs. 150/2006, l'autorizzazione unica può costituire variante allo strumento urbanistico solo se in sede di conferenza dei servizi sia acquisita la determinazione positiva del Comune. [B] Se la realizzazione di un impianto di recupero di rifiuti inerti non pericolosi sia compatibile con la destinazione agricola dell'area.
Sulla valenza all’interno del processo amministrativo dell’aerofotogrammetria ai fini della prova della non edificazione di un’area alla data del volo.
Sul computo del termine perentorio per l'annullamento della autorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Regione in applicazione del regime transitorio di cui all'art. 159 del D.lgs. 42/2004.
La posizione della giurisprudenza più recente in merito all’eventuale sospensione del giudizio amministrativo in pendenza di un procedimento penale (nel caso oggetto della sentenza, con riferimento ad un caso di annullamento in autotutela di un permesso di costruire).
Da quale momento inizia a decorrere il termine dell’Amministrazione per l’annullamento in autotutela di un titolo edilizio ai sensi dell’art. 21 nonies della L. 241/1990?
[A] In merito ai presupposti di operatività del silenzio assenso in materia di condono edilizio ai sensi dell'art. 35, Legge 47/1985 [B] In ordine alla disciplina applicabile per la determinazione degli importi dovuti a titolo di contributo concessorio in ipotesi di titolo edilizio postumo rilasciato a seguito di sanatoria
Sulla disciplina della proroga dei termini di efficacia del permesso di costruire ai sensi dell’art. 15 del DPR 380/2001 (ordinaria) e ai sensi dell’art. 30, comma 3, del D.L. 69/2013 (straordinaria).
Il rispetto del termine dei diciotto mesi per l'esercizio del potere inibitorio, scaduto l'iniziale termine di trenta giorni dalla presentazione dalla SCIA ex art. 19, comma 4, Legge 241/1990, è legato alla adozione del provvedimento o alla sua comunicazione?
Sulla funzione del Provvedimento Unico Ambientale (PUA) di riunire, in un unico atto, il provvedimento di VIA e ogni altra autorizzazione, intesa, parere, concerto, nulla osta o atto di assenso in materia ambientale.
Il preavviso di rigetto ex art. 10 bis della L. 241/1990 deve essere reso anche nel caso di richiesta di accertamento della compatibilità paesaggistica postuma?
Nell’ambito del procedimento di cui all’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 le valutazioni in merito alla prospettiva urbanistica possono confluire nel profilo ambientale?
Se in sede di conferenza di servizi sia applicabile quanto disposto dagli artt. 14 bis, comma 4, e 14 ter, comma 7, della L. 241/1990 in tema di silenzio anche nei confronti del parere dell’Amministrazione competente alla tutela paesaggistica.
[A] Sul concetto di "parte eseguita in conformità" quale presupposto per l'applicazione della fiscalizzazione dell'abuso edilizio ex art. 34 del D.p.r. 380/2001. [B] Sulla prevalenza della sanzione demolitoria prevista ai sensi dell'art. 167 del D.lgs. 42/2004 sulla possibilità di applicazione del beneficio della fiscalizzazione. [C] In merito agli effetti meramente sospensivi della ordinanza di demolizione connessi alla presentazione della istanza di sanatoria.
[A] In ipotesi di falsa rappresentazione o dichiarazioni non veritiere, l'esercizio del potere in autotutela ex art. 21 nonies, Legge 241/1990 è attività discrezionale? [B] In merito alla rilevanza del termine di 18 mesi a valere quale criterio orientativo del presupposto del "termine ragionevole", ancora operativo rispetto ai provvedimenti adottati prime della entrata in vigore della legge 125/2015.
In assenza di un atto amministrativo da cui risulti la specifica volontà dell’ente di destinare un determinato bene ad un pubblico servizio e in mancanza di una effettiva ed attuale destinazione del bene a quel pubblico servizio, la cessione in godimento di un bene immobile in favore di privati può essere qualificata come concessione amministrativa?
Sul favor per le fonti energetiche rinnovabili in relazione al procedimento di rilascio dell’autorizzazione unica ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 387/2003.
La proroga dei titoli edilizi prevista dall’art. 103 del D.L. 18/2020 è automatica? La proroga dei titoli edilizi prevista dall’art. 10 del D.L. 76/2020 diventa operativa solo se il privato comunica di volersi avvalere della stessa?
Il procedimento di installazione delle infrastrutture per impianti radioelettrici di cui all’art. 87 d.lgs. 259/2003 costituisce un procedimento unico nell’ambito del quale confluiscono anche le valutazioni edilizie?
Quali sono i casi in cui è ammessa l’integrazione in sede giudiziale (postuma) della motivazione dell’atto amministrativo? (il caso oggetto della sentenza riguarda la regolarizzazione di un accesso carrabile)
Sulla nozione di “centro abitato” nel caso di opere realizzate in assenza di titolo edilizio in data antecedente all’emanazione della L. 765/1967 (ma successive alla L. 1150/1942).
Sugli accertamenti istruttori in ordine al regime proprietario del fabbricato interessato da lavori edilizi che l’Ente locale deve svolgere ai fini del rilascio di un permesso di costruire.
[A] In ordine alla corretta quantificazione dei soggetti destinatari, il cui numero superiore a cinquanta, consente. ai sensi dell'art. 11 del D.p.r. 327/2001, di procedere alla comunicazione di avvio del procedimento per l'apposizione del vincolo preordinato all'esproprio mediante pubblico avviso. [B] In merito alla possibilità da parte ella P.A. di motivare la reiterazione del vincolo preordinato all'esproprio mediante richiamo alle precedenti valutazioni. [C] Sugli ulteriori criteri di valutazione circa la adeguatezza della motivazione in ipotesi di reiterazione del vincolo. [D] Sulla necessità che la motivazione di reiterazione del vincolo dia conto anche della assenza di alternative possibili.
[A] Sui termini e presupposti di esercizio del potere di autotutela in ipotesi di SCIA corredata da false rappresentazione dei fatti: è richiesto l'accertamento con sentenza passata in giudicato? [B] Sulla necessità da parte della P.A., anche in ipotesi di rappresentazione infedele, di motivare l'interesse pubblico all'esercizio della autotutela.
Il Comune deve comunicare al vicino confinante l’avvio del procedimento ai sensi dell’art. 7 della L. 241/1990 per il rilascio del permesso di costruire?
In caso di richiesta di deroga al vincolo ferroviario è necessario comunicare al soggetto privato il preavviso di rigetto di cui all’art. 10 bis della L. 241/1990?
In ordine ai più stringenti requisiti che devono assistere le motivazioni di diniego di autorizzazione paesaggistica rispetto agli interventi di realizzazione di pannelli fotovoltaici.
In ordine al temperamento dell'onere della prova che ricade sul privato ai fini dell'accertamento dell'epoca di realizzazione dei manufatti privi di titolo edilizio.
[A] Sul regime di pubblicità dell’accesso ai documenti amministrativi in materia ambientale di cui al D.Lgs. 195/2005. [B] Sulla corretta interpretazione dell’ipotesi di esclusione dell’accesso alle informazioni ambientali di cui all’art. 5, comma 2, lett. c, del D.Lgs. 195/2005 (svolgimento di procedimenti giudiziari o possibilità per l’autorità pubblica di svolgere indagini per l'accertamento di illeciti).
[A] L’effetto traslativo della proprietà all’Amministrazione si verifica alla data della pronuncia del decreto di esproprio, indipendentemente dalla sua successiva notificazione? [B] L’omessa notifica degli avvisi di immissione in possesso incide sulla legittimità dello stesso atto?
[A] L’Amministrazione può sospendere l’efficacia o gli effetti di un procedimento amministrativo, in attesa dell’esito di una parallela indagine del giudice penale? [B] Sull’obbligo del Comune di ricercare la sussistenza di un titolo che fondi una relazione giuridicamente qualificata tra soggetto e bene oggetto dell’intervento per cui è richiesto il titolo autorizzatorio edilizio.
Può il singolo proprietario pro quota di un bene qualificarsi come soggetto legittimato alla richiesta di rilascio di permesso di costruire, anche in sanatoria?
In merito ai presupposti per l'applicazione del meccanismo del silenzio-assenso prescritto dall'art. 11, comma 9 del D.p.r. 31/2017 in materia di autorizzazione paesaggistica semplificata.
Sulla regola secondo cui il permesso di costruire è rilasciato salvi i diritti dei terzi e sull’attività istruttoria che l’Amministrazione deve compiere nel rilascio del titolo.
[A] Sulla estensione del concetto di vicinitas commerciale in rapporto ad un centro commerciale di rilievo provinciale ai fini della individuazione dei soggetti muniti del diritto di azione. [B] In ordine alla necessità di far precedere il procedimento diretto alla individuazione di un sito commerciale a rilevanza provinciale da un procedimento a evidenza pubblica al fine di individuare e selezionare l’area più appropriata in quanto fattispecie non riconducibile ad una semplice procedura di variante urbanistica poiché implicante anche l'attribuzione di vantaggi economici, che rendono necessaria, ai sensi dell'art. 12 della Legge 241/1990, la predeterminazione dei criteri e delle modalità di scelta ed assicurare l'equa competizione tra concorrenti.
[A] Sull’istituto della convalida in caso di atto amministrativo annullabile per illegittimità. [B] Sul permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici generali di cui all’art. 14 del DPR 380/2001
In caso di istanza di conformità in sanatoria, l’Ente è tenuto alla comunicazione di avvio del procedimento e alla comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento della relativa domanda?
Sulla legittimità della istanza rivolta dal privato e diretta a sollecitare l'adozione del provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis del D.p.r. 327/2001, ancorché non espressamente contemplata, e sul correlato obbligo della P.A. di provvedere nel merito, configurando l'eventuale inerzia quale silenzio-inadempimento.
L’ordinanza di rimozione dei rifiuti abbandonati ex art. 192 del D.Lgs. 42/2004 deve essere sempre preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento ai soggetti interessati?
[A] Sulla qualificazione giuridica della indennità pecuniaria prevista dall'art. 167, comma 5 del D.lgs. 42/2004. [B] Su dies a quo dal quale decorre il termine di prescrizione della indennità ex art. 167 del D.lgs. 42/2004 in ipotesi in cui la richiesta di compatibilità paesaggistica postuma si inserisca nell'ambito di una procedura di sanatoria.
[A] Sulla diversa natura giuridica dei poteri di annullamento dei titoli edilizi esercitabile dal Comune ai sensi dell' art. 21 nonies, Legge 241/1990 e del potere attribuito all'Ente Regionale ai sensi dell'art. 39 del D.p.r. 380/2001. [B] In sede di esercizio del potere di autotutela di un titolo edilizio ex art. 21 nonies, Legge 241/1990, in quali casi gli effetti della falsa rappresentazione dei fatti prodotta dal dante causa, non si trasferiscono anche nei confronti degli aventi causa dell'immobile?
Sulla mancata impugnazione nel processo amministrativo del provvedimento presupposto ed autonomamente lesivo (nel caso di specie: prescrizioni di adeguamento di un invaso e successiva ordinanza di dismissione dell’invaso stesso).
[A] L'integrazione documentale richiesta dalla Soprintendenza al fine di rendere il parere vincolante prescritto ai sensi dell'art. 146 del D.lgs. 41/2004 ha effetto interruttivo o sospensivo sul termine dei 45 giorni? [B] Sulla natura non vincolante del parere reso dalla Soprintendenza oltre il termine e sui connessi obblighi motivazionali della P.A.
Eventuali pronunciamenti anticipati dell’ente in ordine alla ammissibilità degli interventi comunicati con CILA hanno carattere provvedimentale o meramente informativo? Il ricorso avverso tali atti deve essere dichiarato inammissibile?
[A] Sulla natura tipica dei casi di nullità del provvedimento amministrativo ex art. 21 septies Legge 241/1990 e in merito ai casi di configurazione del difetto di attribuzione. [B] Legittima l’adozione di ordinanze contingibili e urgenti di sospensione dei termini relativi ai procedimenti di formazione degli strumenti urbanistici in conseguenza della emergenza Covid-19? [C] Quando il giudicato amministrativo può avere efficacia ultra partes? [D] L’annullamento giurisdizionale di una strumento urbanistico quando ha efficacia erga omnes?
In merito alla illegittimità del diniego alla istanza di compatibilità paesaggistica ex art. 167 del D.lgs 42/04 in assenza del parere della Soprintendenza.
Il potere di sospensione dei lavori rappresenta un presupposto necessario dell’ordinanza di demolizione o è solo finalizzato ad evitare che la prosecuzione degli stessi determini un aggravarsi del danno urbanistico?
Il potere sanzionatorio dell’Amministrazione deve essere esercitato sulla base della disciplina prevista al momento dell’emissione del provvedimento conclusivo del procedimento? Il calcolo per la determinazione della sanzione va effettuato sulla base del prezzario regionale vigente a tale momento?
Sull’obbligo dell’Amministrazione definire l’oggetto dell’acquisizione al patrimonio comunale attraverso la quantificazione e la perimetrazione dell’ulteriore area sottratta al privato ai sensi dell’art. 31, comma 3, del DPR 380/2001.
Ai fini della installazione di impianti pubblicitari, l'autorizzazione prescritta a norma dell'art. 23, comma 4 del Codice della Strada richiede anche la verifica di compatibilità alle esigenze urbanistico-edilizie?
In merito ai casi in cui il potere di controllo della P.A. in sede di rilascio dei titoli edilizi per interventi su beni comuni condominiali può estendersi alla verifica dei rapporti privatistici sottesi e rilevanti ai fini della legittimazione attiva del soggetto richiedente.
[A] Sulla natura discrezionale del giudizio che presiede alla dichiarazione di interesse culturale storico e artistico. [B] Sulla irrilevanza ai fini della dichiarazione di pregio culturale degli interessi del privato proprietario. [C] In merito alla ratio sottesa alla imposizione del vincolo storico artistico cd. indiretto.
In ordine alla diversità di disciplina sussistente tra regime semplificato e regime ordinario in materia di avvio di attività di recupero dei rifiuti rispetto alla necessità del presupposto della regolarità edilizia.
In ordine alla natura "dinamica" dei poteri della Soprintendenza volti alla tutela dei beni di interesse storico artistico e di valenza paesaggistico ambientale, da esercitare anche in ipotesi di intervenuto rilascio del parere favorevole fondato su una diversa rappresentazione della realtà.
Se la scadenza del termine decennale di un piano edilizio attuativo, oltre a determinare la sopravvenuta inefficacia delle disposizioni ablatorie, incida anche sulla zonizzazione delle aree impressa dal P.R.G.
Se in caso di rigetto dell’istanza di sanatoria, l’ordine di demolizione riacquisti la sua efficacia e non vi sia, dunque, una automatica necessità per l’Amministrazione di adottare un nuovo provvedimento di demolizione.
Sull’accertamento della responsabilità in tema di rifiuti del proprietario del suolo agli adempimenti di cui all’art. 192, comma 3, D.Lgs. 152/2006 fondato su presunzioni.
Quando si configura la falsa rappresentazione dei fatti da parte del privato, comportante l’inapplicabilità del termine di diciotto mesi per l’annullamento d’ufficio di un titolo edilizio ai sensi dell’art. 21 nonies, comma 2 bis, L. 241/1990?
[A] Se il privato possa “ritirare” l’istanza di fiscalizzazione dell’abuso edilizio ai sensi dell’art. 34, comma 2 del DPR 380/2001 e rimettere in discussione la natura abusiva degli interventi contestati dall’Amministrazione. [B] Se in caso di sanzione sostitutiva di cui all’art. 34 comma 2 del DPR 380/2001, il calcolo della sanzione sia nella libera disponibilità del Comune o debba rispettare i parametri di calcolo posti negli articoli da 14 a 22 della L. 392/1978.
Sul caso di proroga di un regime autorizzatorio eccezionale allo svolgimento dell’attività di smaltimento dei rifiuti liquidi non pericolosi senza soluzione di continuità. Sul fenomeno di successione tra norme eccezionali e norme regolari.
Se la violazione del termine di cui all’art. 146 del D.Lgs. 42/2004 possa integrare, in relazione al previsto apporto consultivo della Soprintendenza, un’ipotesi di silenzio assenso. Sull’effetto devolutivo della competenza.
[A] Sulla riconduzione nell'ambito della giurisdizione amministrativa, in materia non esclusiva, delle questioni pregiudiziali concernenti la qualificazione del controinteressato come soggetto legittimato a richiedere il permesso di costruire. [B] Sulla diversa disciplina dettata dalla Legge Provinciale di Trento n. 15 del 2015 in merito ai presupposti per l'esercizio dei poteri di "autotutela" in materia di SCIA edilizia [C] In merito al carattere doveroso dei poteri di controllo tardivo sollecitati dal soggetto terzo e sul rimedio esperibile in ipotesi di inerzia della P.A. [D] In ordine alla intervenuta carenza di interesse del ricorso ex art. 31 e 117 c.p.a. in ipotesi di adozione tardiva di atto esplicito da parte della P.A. [E] Quali sono i presupposti per l'esericizo dell'azione di accertamento nell'ambito della giurisdizione di legittimità? [F] In ipotesi di esercizio tardivo dei poteri di autotutela su istanza del terzo, trova applicazione l'art. 21 octies, primo periodo, comma 2, Legge 241/1990?
L’Amministrazione ha il dovere di compiere accertamenti in merito all’effettiva disponibilità dell’area da parte del soggetto che richiede un titolo edilizio?
Quando può affermarsi il diritto del vicino controinteressato a ricevere la comunicazione di avvio del procedimento ex art. 10 bis Legge 241/1990 in ipotesi di rilascio di un titolo edilizio?
Sulla prova dell'epoca di costruzione di opera edilizia e sul rilievo da attribuire alle dichirazione di terzi, piuttosto che alle inesistenti risultanze catastali o alle tavole annesse ad un diverso titolo edilizio riferito a diverso fabbricato ma da cui risulta raffigurato anche il manufatto interessato.
Sulla voltura dell’intestazione di un permesso di costruire ai sensi dell'art. 11 del DPR 380/2001 a seguito di contratto di compravendita tra due soggetti privati. In particolare nel caso in cui il contratto non contenga alcun riferimento in merito al trasferimento del titolo edilizio (ma solo al trasferimento di un terreno).
Sulla competenza in merito ad una proroga afferente i termini per la realizzazione delle opere di urbanizzazione nell’ambito di una Convenzione urbanistica.
Ogni qual volta è nota la situazione di comproprietà dell’immobile oggetto di intervento edilizio (condominio nel caso di specie), l’Ente locale è tenuto ad accertare che vi sia l’assenso di tutti i soggetti coinvolti?
L’autografia della sottoscrizione di un atto amministrativo (nel caso di specie, provvedimento di diniego all’assegnazione in sanatoria dell’alloggio di edilizia residenziale pubblica E.R.P.) rappresenta un requisito di esistenza giuridica dell’atto amministrativo e quindi di validità?
In ipotesi di attività vincolata, la motivazione del provvedimento amministrativo (in merito alla determinazione degli oneri di urbanizzazione) può essere emendata o integrata da una successiva motivazione postuma?
Sulla mancata natura provvedimentale, pertanto non suscettibile di impugnativa, dell'atto con il quale il Comune dichiara l'improcedibilità di una CILA, vertendosi in ambito di attività di edilizia libera.
L’Amministrazione comunale, nel corso dell’istruttoria sul rilascio della concessione edilizia, ha l’obbligo di effettuare accertamenti diretti a ricostruire le vicende riguardanti la titolarità dell’immobile e di verificare l’inesistenza di servitù o altri vincoli reali che potrebbero limitare l’attività edificatoria dell’immobile?
[A] Sulla applicabilità della disciplina ex art. 146 D.lgs 42/2004 in riferimento alle istanze di condono non ancora decise, in qaunto procedimento autonomo che si innesta nella disciplina del condono. [B] Sulla esclusione della operatività del meccanismo del silenzio assenso ex art. 17-bis, Legge 241/1990 al procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146, Dl.gs 42/2004.
In ipotesi di mancato avvio delle procedure di demolizione nel termine dei 180 giorni ex art. 41 del D.p.r. 380/2001 come modificato dall'art. 10-bis, comma 1, D.L. 16 luglio 2020, n. 76, il Comune conserva una propria legittimazione passiva?
[A] Se il potere di controllo dell’Amministrazione in sede di rilascio dei titoli edilizi debba essere esercitato anche per la verifica per il rispetto delle distanze dai confini di proprietà o del distacco dagli edifici. [B] La mancata indicazione del nominativo del responsabile del procedimento nell’ambito del rilascio di un titolo edilizio determina l’illegittimità del provvedimento finale? [C] La mancata indicazione del termine per l’impugnazione dell’atto e dell’Autorità cui ricorrere costituisce causa autonoma di illegittimità del provvedimento?
Sulla applicazione dell'art. 17-bis, Legge 241/1990 al procedimento amministrativo di cui all'art. 146 D.lgs 42/2004 in quanto caratterizzato da una fase decisoria "pluristrutturata".
Sul soccorso istruttorio previsto dall’art. 6, comma 1, lett. b, L. 241/1990 in merito ad una istanza di sanatoria edilizia ex art. 36 D.P.R. 380/2001.
In materia ambientale e in merito al rilascio di una A.I.A., la prova che la concessione della deroga ai limiti di emissioni fissati dalla legge non rilevi in danno della salubrità dell’ambiente deve essere fornita dal titolare dell’interesse legittimo che ha interesse ad ottenere la deroga?
Un ente locale può rilasciare ad un privato una proroga del termine previsto ex lege per l’esecuzione della demolizione (a seguito di ordinanza di demolizione) qualora sussistano delle circostanze oggettive che abbiano reso difficoltoso dare luogo all’intervento di rispristino?
Se il permesso di costruire in sanatoria possa legittimamente introdurre limitate prescrizioni intese ad imporre correttivi esecutivi sull’esistente, ad esempio al fine di mitigare l’impatto paesaggistico del manufatto, in termini tali da renderlo più coerente con il contesto ambientale.
Sulla errata applicazione dell'art. 17 bis, Legge 241/1990 in riferimento al procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 D.lgs 42/2004 operando il silenzio della Soprintendenza, non come silenzio-assenso ma come silenzio cd. devolutivo.
Il “vicino”, tramite istanza di accesso civico generalizzato, ha diritto di vedere la pratica paesaggistica ed edilizia, comprensivamente di relazioni tecniche e tavole progettuali, del proprietario del fondo confinante?
Se l’Amministrazione comunale possa utilizzare la disdetta nei confronti del concessionario al fine di togliere effetto alla rinnovazione tacita della concessione demaniale.
Sull’evoluzione della giurisprudenza amministrativa e civile in tema di “autosospensione” del pagamento del canone di concessione di beni pubblici da parte del concessionario e sulla valutazione di proporzionalità tra i reciproci inadempimenti.
Il presente contributo prende in esame le caratteristiche, soprattutto sotto il profilo dell’escussione, che dovrebbero essere richieste con riferimento alle Garanzie finanziarie per l’adempimento degli obblighi derivanti dalle Convenzioni urbanistiche.
Sulla natura perentoria del termine per l’esercizio del potere inibitorio di SCIA e DIA in relazione all’eventuale breve lasso di tempo intercorso tra il “consolidamento” del titolo edilizio e l’intervento dell’Amministrazione.
[A] Se il preavviso di diniego, di cui all’art. 10 bis, l. 241/1990 sia impugnabile laddove a detto preavviso non abbia fatto seguito l’emanazione di alcun provvedimento formale sull’istanza presentata e sia ravvisabile una sostanziale sospensione a tempo indeterminato del procedimento.
[B] Sulla necessaria istruttoria del giudizio di pericolosità emesso dall’ANAS, relativo alla distanza tra impianto di rifornimento carburanti e accessi stradali.
Se la legittimità di un’ordinanza contingibile e urgente sia subordinata necessariamente all’incombenza del pericolo di grave pregiudizio e ad una conformazione atipica della fattispecie concreta che appaia temporalmente delimitata, e non già rimessa ad eventi futuri ed incerti.
Sulla ratio e sul potere attribuito all’Autorità amministrativa dall’art. 42 bis del D.P.R. 327/2001, doveroso nell’an e discrezionale nel quomodo, e sull’obbligo a carico dell’Ente che utilizza il bene illecitamente occupato di porre fine alla situazione illecita adeguando la situazione di diritto a quella di fatto.
L’istituto del preavviso di rigetto di cui all’art. 10 bis della 241/1990 trova applicazione anche nei procedimenti di sanatoria o di condono edilizio? Quali sono le conseguenze del provvedimento di diniego e dell’ordine demolitorio che non siano stati preceduti dall’invio della comunicazione di preavviso di rigetto?
[A] Se sia legittimo l’ordine demolitorio che contenga in sé anche la diffida di cui all’art. 35, comma 1, del DPR 380/2001, per interventi abusivi realizzati su suoli di proprietà di enti pubblici.
[B] L’erronea indicazione degli estremi della normativa di riferimento nell’ordinanza di demolizione assume rilievo in termini di legittimità del provvedimento?
[C] Le risultanze catastali hanno un valore indiziario e probatorio quando non risultino contraddette da specifiche determinazioni negoziali tra le parti e a cui ricorrere quando manchino altre prove?
In ordine alla natura di atto non recettizio del decreto di esproprio, che esclude l’incidenza della mancata notifica sulla validità della procedura, rilevando la stessa ai soli fini della decorrenza del termine di opposizione alla stima.
Il mancato versamento della seconda rata della oblazione comporta automaticamente il rigetto della domanda di condono edilizioai sensi della L. 28 febbraio 1985, n. 47?
[A] Nel procedimento relativo al rilascio di un titolo edilizio la domanda deve essere valutata alla luce della normativa vigente al momento in cui l’Amministrazione comunale provvede o all’epoca della presentazione?
[B] Il Piano Paesaggistico Regionale può ampliare il novero dei beni paesaggisticamente tutelati, oltre i casi di vincolo puntuale (art. 136 del D.Lgs. 42/2004) e di area protetta ex lege (art. 142 del D.Lgs. 42/2004)?
Se il presupposto fondamentale che legittima l’adozione di un provvedimento di urgenza ai sensi dell’art. 50 del D.Lgs. 267/2000 sia la sussistenza (intrinseca) della necessità e dell’urgenza attuale di intervenire a difesa degli interessi pubblici da tutelare? Inoltre, la provvisorietà degli effetti dell’ordinanza costituisce carattere indefettibile della stessa?
Sul principio di vicinanza della prova per quanto riguarda la data di realizzazione e la consistenza originaria di un immobile abusivo. Se, inoltre, la deduzione della parte privata di concreti elementi di fatto relativi all’epoca dell’abuso trasferisca l’onere della prova contraria in capo all’Amministrazione.
Il presente articolo ha lo scopo di delineare, alla luce della più recente giurisprudenza, se la richiesta di accertamento di conformità in sanatoria, presentata nel termine di 90 giorni intimato con l’ordinanza di demolizione, abbia un automatico effetto caducante sull’ingiunzione di demolizione oppure comporti la sola sospensione temporanea della stessa fino all’eventuale provvedimento di rigetto.
Se l’oggetto del provvedimento di acquisizione ex art. 31, commi 3 e 4, del D.P.R. 380/2001 debba avere riguardo unicamente all’opera abusiva - una sopraelevazione abusiva di un fabbricato - o si estenda all’intero manufatto.
Nell’ipotesi di rigetto dell’istanza di sanatoria, l’Amministrazione deve adottare una nuova ordinanza di demolizione, con l’assegnazione di un nuovo termine per adempiere?
La presentazione di un’istanza di sanatoria di abusi edilizi produce un automatico effetto caducante sull’ordinanza di demolizione delle opere abusive, ove questa sia stata già adottata?
Se la presentazione dell’istanza di sanatoria, sia essa di accertamento di conformità sia essa di condono, produca l’effetto di rendere inefficace l’ordinanza di demolizione delle opere abusive e faccia venir meno l’interesse all’impugnazione della stessa.
Se l’intervenuta presentazione della domanda di accertamento di conformità determini l’inefficacia sopravvenuta o invalidità dell’ingiunzione di demolizione oppure comporti che l’esecuzione della sanzione sia solo temporaneamente sospesa.
Se la presentazione di un’istanza di sanatoria di abusi edilizi produca un automatico effetto caducante sull’ordinanza di demolizione delle opere abusive eventualmente già adottata.
L’Amministrazione comunale, ai sensi dell’art. 54, comma 4, del D.Lgs. 267/2000, qualora effettivamente ne sussistano le condizioni, può emanare ordinanze di urgenza a tutela della pubblica e privata incolumità e prendere i provvedimenti necessari, inclusi lo sgombero e la messa in sicurezza di un immobile?
In tema di rifiuti, affinché il proprietario del suolo sia condannato agli adempimenti previsti dall’art. 192 del D.Lgs. 152/2006, è necessario che l’accertamento della sua responsabilità sia effettuato in contraddittorio?
Sull’onere motivazionale “rafforzato” in relazione al rispetto delle condizioni per disporre l’annullamento d’ufficio di cui all’art. 21 nonies della L. 241/1990 con riferimento ad una SCIA.
Quando si configura nel dettaglio una ipotesi di lottizzazione abusiva. Quali sono inoltre le differenze tra: 1) la lottizzazione c.d. “materiale”; 2) la lottizzazione c.d. “negoziale”, ovvero “cartolare” o “giuridica” o “formale” o “indiziaria”; 3) “lottizzazione abusiva mista”.
Se il decreto di esproprio adottato oltre il termine di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità sia nullo per carenza di potere o illegittimo e, quindi, annullabile solo negli ordinari termini di legge.
Sul momento (dies a quo) in cui inizia a decorrere il termine di prescrizione quinquennale della sanzione pecuniaria per danni ambientali di cui all’art. 167, comma 5, D.Lgs. 42/2004.
A seguito dell’entrata in vigore della L. 28 gennaio 1977, n. 10, il parere favorevole della Commissione edilizia, in ipotesi abbinato alla richiesta di pagamento dell’importo degli oneri da versare, può assumere valore provvedimentale di un atto di assentimento del permesso edilizio?
Quali sono i presupposti indispensabili perché si possa configurare un accordo di cessione volontaria tra l’espropriante e l’espropriato, ai sensi dell’art. 45 del D.P.R. 327/2001?
Sul fine della Valutazione di impatto ambientale e sulla discrezionalità amministrativa e istituzionale in relazione all’apprezzamento degli interessi pubblici e privati coinvolti e della loro ponderazione rispetto all’interesse all’esecuzione dell’opera o del progetto.
Se l’omessa notifica del verbale di inottemperanza all’ordine di demolizione dell’opera abusiva assuma rilievo ai fini dell’acquisizione gratuita delle opere al patrimonio comunale.
Sulla natura del permesso di costruire “convenzionato” di cui all’art. 28 bis del D.P.R. 380/2001 e sulla competenza propedeutica in ordine alle valutazioni circa l’esistenza di un interesse pubblico al rilascio del permesso di costruire.
[A] Quale è la funzione delle misure di salvaguardia in ambito urbanistico?
[B] La concessione di costruzione deve necessariamente essere contenuta in un atto tipico, o è sufficiente anche un atto scritto dal quale risulti l’inequivocabile volontà dell’amministrazione di autorizzare la costruzione?
[C] Sulla teoria del “provvedimento implicito” dell’Amministrazione.
[A] Se sussista un’eccezione alla regola secondo cui l’atto endo-procedimentale non è autonomamente impugnabile, nel caso di atti di natura vincolata idonei ad imprimere un indirizzo ineludibile alla determinazione conclusiva.
[B] Se la normativa nazionale (D.Lgs. 152/2006), nella parte in cui non contempli la possibilità di imporre al proprietario del fondo inquinato, non responsabile dell’inquinamento, l’obbligo di eseguire gli interventi di messa in sicurezza di emergenza e/o di bonifica, risulti compatibile con gli altri principi comunitari in materia di tutela dell’ambiente.
Se l’Amministrazione, in caso di SCIA presentata da un privato, debba comunicare al segnalante l’avvio del procedimento o il preavviso di rigetto ex art. 10 bis, L. 241 del 1990 prima dell’esercizio dei relativi poteri di controllo e inibitori.
Sul rapporto tra la legittimazione a partecipare al procedimento di formazione dello strumento urbanistico mediante osservazioni e la legittimazione a proporre ricorso giurisdizionale.
Se l’ordinanza di acquisizione ex art. 31, comma 3, del DPR 380/2001 debba sempre contenere una dettagliata descrizione e precisa individuazione della superficie oggetto di acquisizione.
Se l’omessa notifica degli atti sanzionatori in materia edilizia a tutti i comproprietari determini l’inefficacia del provvedimento nei confronti di tutti i soggetti comproprietari.
Se nel procedimento amministrativo, ai sensi dell’art. 3 della L. 241/1990, la P.A. abbia l’obbligo di notificare all’interessato tutti gli atti richiamati nel provvedimento, o sia sufficiente indicarne gli estremi e di metterli a disposizione su richiesta dell’interessato.
Sull’illegittimità del silenzio-rifiuto, e sul conseguente obbligo della P.A. di emettere provvedimento espresso, in ipotesi di istanza promossa dal privato concernente l’adozione di provvedimenti sanzionatori e ripristinatori conseguenti ad accertamento penale circa la falsità delle dichiarazioni edilizie, rientrando in ipotesi di cd. autotutela doverosa.
[A] Se il termine per l’approvazione del P.G.T. stabilito dall’articolo 13, comma 7, della L.R. Lombardia 12/2005 abbia carattere ordinatorio o perentorio.
[B] Se la classificazione di un’area come destinata ad uso agricolo debba rispondere necessariamente alla esigenza di promuovere l’insediamento di specifiche attività agricole.
Se l’Amministrazione, ai fini dell’inserimento delle specifiche aree tra le zone ZPS e SIC, e delle conseguenziali misure di conservazione, debba necessariamente instaurare un preventivo contradditorio con i proprietari delle aree incise.
Sulla corretta interpretazione dell’art 10 bis della legge 241 del 1990 e sulla necessità che nel provvedimento di diniego l’amministrazione integri le motivazioni espresse nel preavviso di provvedimento negativo con le argomentazioni finalizzate a confutare le osservazioni avanzate.
Se l’istanza di un privato volta a sollecitare l’Amministrazione ad adottare un provvedimento ai sensi dell’art. 42 bis del D.P.R. 327/2001, pur non espressamente prevista dalla legge, comporti l'obbligo dell’Amministrazione di provvedere su di essa accogliendola o respingendola.
[A] Sul ruolo fondamentale del preavviso di rigetto ex art. 10 bis della L. 241/1990 nello svolgimento delle funzioni ampliative o conformative della posizione giuridica del privato.
[B] È illegittimo, per violazione dell’art. 10 bis della L. 241/1990, il provvedimento di diniego la cui motivazione sia arricchita di ragioni giustificative diverse rispetto a quelle preventivamente sottoposte al contraddittorio procedimentale attraverso la comunicazione dei motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza del privato?
Se la verifica ex art. 33, comma 2, del D.P.R. 380/2001 debba essere compiuta dall’Amministrazione procedente all’atto dell’adozione dell’ordine di demolizione o su segnalazione della parte privata durante la fase esecutiva.
[A] Se la mancata comunicazione di inizio lavori nel termine di cui all’art. 15, comma 2, del D.P.R. 380/2001 comporti la decadenza del permesso di costruire.
[B] Sulle ipotesi nelle quali nel processo amministrativo sia ammissibile o non ammissibile l’integrazione in sede giudiziale della motivazione dell’atto amministrativo.
[A] Sul concetto di rielaborazione dello strumento di pianificazione e sul conseguente obbligo di ripubblicazione.
[B] In ordine ai presupposti in presenza dei quali si può parlare di un affidamento qualificato del privato ad evitare una reformatio in peius delle scelte già adottate negli strumenti urbanistici.
Se in caso di reiezione della domanda di sanatoria, l’interessato possa usufruire dell’intero termine previsto per l’esecuzione spontanea della demolizione.
Se il ricorso proposto contro l’ordine di demolizione emesso in precedenza divenga improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse, qualora l’interessato abbia attivato il procedimento per ottenere il premesso di costruire in sanatoria di abusi edilizi.
Sulla legittimità dell’ordine di demolizione di opere edilizie riconducibili alle ipotesi di edilizia libera assoggettate a “CILA”, ai sensi dell’art. 3, comma 1, lett. b), del D.P.R. 380/2001.
[A] L’esercizio del potere repressivo delle opere edilizie realizzate in assenza del titolo edilizio può ritenersi sufficientemente motivato, oltre che con l’indicazione del referente normativo a fondamento del potere esercitato, per effetto della descrizione dell’abuso?
[B] Gli atti sanzionatori in materia edilizia devono essere preceduti dalla comunicazione di avvio del relativo procedimento ai sensi dell’art. 7 della L. 241 del 1990?
[C] Ai fini dell'acquisizione delle opere abusive al patrimonio comunale, è necessaria la notifica del verbale di accertamento di inottemperanza alla demolizione?
[A] Sulle caratteristiche del procedimento di acquisizione sanante di cui all’art. 42 bis del D.P.R. 327 del 2001.
[B] Sulla giurisdizione in materia di determinazione dell’indennizzo per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale da corrispondere in caso di procedimento di acquisizione sanante.
Sull’applicabilità del recesso previsto dall’art. 72 della Legge fallimentare alle convenzioni urbanistiche e sulla sua interferenza con l’art. 11 della L. 241 del 1990.
Sulla interpretazione dell’art. 21 nonies, comma 2 bis della Legge 241 del 1990 relativo all’annullamento oltre diciotto mesi dalla adozione del provvedimento conseguito dal privato sulla base di false rappresentazioni
È legittimo il provvedimento di diniego dell’Amministrazione nel quale le ragioni del mancato adeguamento agli argomenti difensivi siano solo percepibili?
Quali sono le conseguenze processuali nel caso in cui venga impugnata la prescrizione contenuta in un piano regolatore e nelle more del giudizio tale piano sia interamente sostituito da altro strumento urbanistico riproduttivo di quello anteriore?
La circostanza che il Comune non sia proprietario del bene, né che abbia un rapporto qualificato con esso esclude la possibilità che possa essere individuato come destinatario dell’ordine di reintegrazione previsto dall’art. 160 del D.lgs 42 del 2004?
I provvedimenti conseguiti sulla base di false rappresentazioni possono essere annullati in autotutela oltre il termine di 18 mesi stabilito dall’art. 21 nonies della Legge 241 del 1990?
Nel procedimento di approvazione delle varianti allo strumento urbanistico, in mancanza di una autonoma determinazione conclusiva avverso cui appuntare le doglianze relative ai vizi da cui sarebbero affetti gli atti istruttori della conferenza di servizi è possibile, per i privati che siano stati inviatati dal Comune a presentare richiesta di variante, agire in giudizio?
È legittima la comunicazione di avvio del procedimento di annullamento dell’autorizzazione paesaggistica che assegni un termine di tre giorni per presentare osservazioni scritte?
Qual è la conseguenza legata alla mancata convocazione della Conferenza dei servizi nell’ambito del procedimento di autorizzazione alla costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili?
Nel caso di motivazione per relationem, che cosa significa che l’atto richiamato deve essere “reso disponibile” (art. 3, comma 3 della Legge 241/1990).
Il provvedimento di diniego del permesso di costruire adottato nonostante il decorso del termine per l’adozione del provvedimento conclusivo impedisce la formazione del silenzio assenso?
L’annullamento del provvedimento amministrativo illegittimo entro 18 mesi, di cui all’art. 21 nonies della Legge 241/1990 introdotto con la Legge 124 del 2015, si applica in tutti quei casi in cui il provvedimento di autotutela sia intervenuto successivamente alla novella legislativa, ancorché riguardi un titolo abilitativo rilasciato sotto il regime precedente?
L’ordinanza di demolizione deve necessariamente circoscrivere l’area che, in caso di inottemperanza alla ingiunzione, verrebbe acquisita al patrimonio comunale?
La disposizione contenuta in una N.T.A. del Piano Regolatore che esoneri l’Amministrazione dall'obbligo di pronunciarsi in modo espresso (introdotta prima dell’entrata in vigore della legge 241/1990, ma richiamata in una Convenzione successiva all’entrata in vigore della suddetta legge) può prevalere sull’art. 2 della legge 241 del 1990 che ha introdotto l’obbligo di concludere il procedimento in maniera espressa
[A] Può il mantenimento in essere dell’illecita occupazione dei fondi altrui anche dopo la proposizione del ricorso giurisdizionale e dopo l’entrata in vigore dell’art. 42 bis del d.p.r. n. 327/2001 giustificare la trasmissione degli atti alla Procura Regionale della Corte dei Conti per le valutazioni di competenza circa la condotta tenuta dall’Amministrazione? [B] Sulla tradizionale distinzione tra occupazione espropriativa ed occupazione usurpativa e sulla tutela restitutoria.
Le esigenze di garanzia e trasparenza cui sovviene il principio di partecipazione del privato al procedimento amministrativo sussistono anche con riferimento ai provvedimenti repressivi di abusi edilizi?
Può ritenersi legittima l’adozione di un provvedimento repressivo-inibitorio della d.i.a. (già consolidatasi) oltre il termine di trenta giorni dalla presentazione della stessa e senza le garanzie previste per l’esercizio del potere di annullamento d’ufficio?
Sulla natura e i necessari presupposti dei provvedimenti di accertamento dell’inottemperanza all’ordine di demolizione e di acquisizione gratuita al patrimonio comunale.
Sull'applicabilità del termine prescrizionale di cinque anni previsto dall’art. 28 della legge n. 689/1981 alla c.d. indennità risarcitoria ex art.167 del D. Lgs. n. 42/2004 nonchè sull'individuazione del relativo dies a quo.
Piò ravvisarsi una disparità di trattamento tra coloro che, ai sensi della previgente disciplina, hanno ottenuto una concessione edilizia con la quale sono stati autorizzati a sfruttare il bonus energia in più soluzioni e chi invece ricade nella rigorosa disciplina ora vigente, che consente di utilizzare il bonus solo in un’unica volta?
Sul generale principio della consumabilità delle posizioni giuridiche per effetto del tempo e sulla sua modulazione rispetto al tema delle concessioni demaniali: è possibile affermare che, in questo particolare ambito, il decorso di un notevole lasso di tempo dalla concessione non incida sul potere di annullare in autotutela la determinazione erronea del canone?
Sul titolo necessario per il mutamento di destinazione d'uso e sulla relativa sanzione. E' possibile affermare che il mutamento della destinazione da annesso agricolo a civile abitazione sia senz'altro ammesso nella zona in cui lo strumento urbanistico prevede l'ampliamento delle costruzioni destinate ad abitazione esistenti e la realizzazione di nuove costruzioni ad uso residenziale?
[A] E' possibile sostenere che i mutamenti di destinazione d’uso senza opere –siano da considerarsi irrilevanti se intervenuti prima dell’entrata in vigore della legge n. 47/1985? [B] Il mutamento di destinazione d'uso può considerarsi implicitamente legittimato dal Comune se lo stesso ente ha successivamente rilasciato il certificato di agibilità?
Quanto puntuale ed analitica deve essere la motivazione del diniego all’autorizzazione richiesta per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili?
[A] La violazione dell’obbligo di comunicazione dell’avvio del procedimento può costituire una ragione idonea a determinare l’annullabilità dei provvedimenti sanzionatori in materia di abusi edilizi? [B] Sulla possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria.
Sul particolare effetto di irradiamento del regime vincolistico che assiste i beni paesaggistici laddove vengano in rilievo opere infrastrutturali di rilevante impatto: è possibile sostenere che il potere di tutela del paesaggio si riferisca anche alle cd. “aree contermini” rispetto a quelle oggetto del vincolo?
Come deve essere effettuata la valutazione dell'eventuale superamento del limite massimo di cubatura condonabile di cui all'art. 32, comma 25, del d.l. 269/2003?
La possibilità di sostituire la sanzione demolitoria con quella pecuniaria può riguardare le opere realizzate senza titolo per ampliare un manufatto preesistente?
Qual'è il criterio per discernere le ipotesi in cui l’amministrazione esercita sui beni di proprietà privata un potere conformativo (come tale, non indennizzabile), da quelle in cui - viceversa - esercita un potere sostanzialmente ablatorio?
E' possibile sostenere che gli atti amministrativi vadano interpretati secondo l'effettiva volontà dell'amministrazione anche a prescindere dal nomen iuris ad essi attribuito al momento dell'adozione? Il provvedimento intitolato “ordinanza demolizione opere abusive” può intendersi quale rigetto dell’istanza di sanatoria?
In via generale, nell'ambito del diritto edilizio, è possibile sostenere che "il decorso del tempo, lungi dal radicare in qualche misura la posizione giuridica dell’interessato, rafforza piuttosto il carattere abusivo dell’intervento"?
Nell'adottare il provvedimento che ingiunge la demolizione e il ripristino dello stato dei luoghi l'Amministrazione è tenuta a qualificare l’abuso e indicare la sanzione conseguentemente applicabile?
E' corretto sostenere che a seguito dell’insediamento del commissario ad acta l’ente perde il potere di provvedere? Puntuali valutazioni sulla teoria della concorrenza dei poteri.
In presenza di abusi edilizi può l’Amministrazione limitarsi ad ordinare la rimozione dell’opera e la riduzione in pristino, senza valutare preventivamente se la stessa possa o meno avvenire “senza pregiudizio della parte eseguita in conformità”? Tenui aperture giurisprudenziali.
Sul rapporto tra l’ingiunzione a demolire le opere abusivamente realizzate ed il seguente provvedimento sanzionatorio dell’acquisizione dell’area interessata dall’abuso. Cosa accade se il provvedimento sanzionatorio non è ricevuto dal destinatario?
Sul limite temporale introdotto con la modifica di cui alla L. n. 124/2015 (diciotto mesi dall’adozione dell’atto per agire su di esso in autotutela) con riferimento alle fattispecie perfezionatesi prima della novella, con particolare attenzione al caso in cui il piano particolareggiato sia stato annullato trascorsi diciannove mesi dalla sua adozione.
Può sostenersi che l’apposizione di un cancello comporti una trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio rimanendo così assoggettato ad autorizzazione paesaggistica?
Può sostenersi che il diniego di accertamento di conformità assurga ad atto rigorosamente vincolato? Che rilevanza assume sul punto la circostanza che gli interventi abbiano determinato non trascurabili aumenti della volumetria e sagoma?
Sull'ordine di demolizione di abusi edilizi risalenti nel tempo; è ancora possibile rintracciare una parte di giurisprudenza che in tali ipotesi ritiene a tutt'oggi esistente un obbligo di motivazione rafforzato?
E' possibile sostenere che l'Amministrazione, prima di ingiungere la remissione in pristino, debba provare che la realizzazione del manufatto sia successiva alla c.d. legge “ponte”?
E' corretto genericamente affermare che gli atti sanzionatori in materia edilizia non debbano essere preceduti dalla comunicazione d'avvio del relativo procedimento?
Una volta scaduto il termine fissato per ottemperare all'ingiunzione di demolire può il Comune autorizzare una nuova costruzione nell'area su cui insisteva l'abuso?
Sul giudizio di congruità della motivazione recata dal provvedimento che procede alla reiterazione del vincolo espropriativo decaduto a seconda del tempo in cui si colloca la reiterazione.
Il proprietario di un immobile illecitamente occupato ed irreversibilmente trasformato può obbligare l’amministrazione alla stipula di un contratto di vendita?
E' possibile sostenere che l'autotutela possessoria, riservata dall'art. 823, comma 2 c.c. alla tutela dei beni demaniali, possa essere estesa anche ai beni del patrimonio indisponibile?
In quali ipotesi il privato sanzionato con l'ordine di demolizione per la costruzione di un'opera edilizia abusiva può invocare l'applicazione in suo favore della sola sanzione pecuniaria? Che rilevanza assumono in questo senso la rilevanza della spesa che la demolizione implicherebbe e l'incidenza della stessa sulla funzionalità del manufatto?
Sugli effetti del permesso di costruire in sanatoria “condizionato”; è possibile sostenere che la condizione abbia natura sospensiva dell’efficacia autorizzatoria connessa al predetto titolo?
[A] Sulla competenza, alternativamente dirigenziale o politica, circa le misure di regolazione, disciplina e controllo della circolazione stradale, con particolare riferimento alla delimitazione delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato ed alle limitazioni connesse al rispetto dei limiti del tasso di inquinamento atmosferico. [B] Sui limiti del sindacato giurisdizionale sui provvedimenti limitativi della circolazione stradale nei centri abitati ovvero volti a regolare la viabilità urbana.
E' possibile sostenere che l’Amministrazione comunale abbia soltanto la facoltà, e non l’obbligo, di derogare alle distanze stabilite dal Codice della strada per l'istallazione dei mezzi pubblicitari?
E' possibile sostenere che il potere di autotutela esercitato a distanza di un periodo compreso tra i tre e i sei anni su una s.c.i.a asseritamente illegittima imponga una motivazione particolarmente convincente circa l'apprezzamento degli interessi dei destinatari dell'atto?
Con riferimento alla repressione degli abusi edilizi, è possibile sostenere che "l’ordinamento tutela l’affidamento di chi versa in una situazione antigiuridica soltanto laddove esso presenti un carattere incolpevole"?
Come deve comportarsi il privato sanzionato con l’ordine di demolizione per la costruzione di un’opera edilizia abusiva che voglia ottenere l’applicazione in suo favore dell’ art. 34, comma 2, D.P.R. n. 380 del 2001 (che comporta l’applicazione della sola sanzione pecuniaria)?
[A] Il termine per impugnare l’atto autorizzatorio della stazione radio base può essere fatto decorrere dalla data di inizio dei lavori piuttosto che dal momento di effettiva sopraelevazione dell’antenna? [B] Sulla partecipazione al procedimento di rilascio dell’autorizzazione unica per la realizzazione di un’antenna di notevoli dimensioni.
La sanatoria di un abuso edilizio può essere riconosciuta allorchè la regolarizzazione presupponga l’effettuazione di opere ulteriori di adeguamento non esistenti alla data di presentazione della domanda?
La trasformazione del fondo (anche con opere irreversibili) può determinare la perdita di proprietà in capo al privato e l’acquisto in favore della Amministrazione pubblica che l'ha illegittimamente occupato?
Sull’applicazione del principio tempus regit actum al rilascio dei titoli edilizi ed in particolare alle varianti in corso d’opera ed al relativo conguaglio degli oneri concessori.
E' possibile sostenere che l’amministrazione comunale abbia l'obbligo di indicare compiutamente, nel provvedimento con il quale ingiunge la demolizione di opere abusive, l’area da acquisire in caso di inottemperanza?
L'avvio del procedimento di sanatoria ordinaria incide sulla mera efficacia esecutiva della precedente ordinanza di demolizione ovvero sulla sua legittimità?
In presenza di una maggiore volumetria rispetto a quella assentita nel titolo edilizio, il Comune può adottare un provvedimento di annullamento d’ufficio di tale titolo sulla base della sussistenza dell’ “interesse pubblico in re ipsa” al ripristino della legalità violata in materia urbanistica ed edilizia?
Quando l’illegittimità del titolo edilizio rilasciato dipende dall’erronea rappresentazione della realtà in capo all’amministrazione procedente causata dal comportamento del richiedente (doloso o colposo), l’interesse pubblico concreto ed attuale all’annullamento dell'atto può ritenersi sussistente “in re ipsa”?
[A] Può ritenersi che la “iniziativa” di chi sollecita l’esercizio dei poteri di controllo e repressione degli abusi edilizi possa essere soggetta a limiti temporali? [B] Quale titolo edilizio è necessario per la realizzazione di abbaini muniti di finestra sul tetto dei fabbricati?
E' possibile ottenere il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria quando il manufatto, realizzato in assenza di valutazione di compatibilità, abbia determinato la creazione o l'aumento di superfici utili o di volumi?
Che rilevanza assume la presentazione di un’istanza di accertamento di conformità rispetto ai provvedimenti demolitori in precedenza emessi? Nell’ipotesi di rigetto dell’istanza, espresso o tacito, da quando può considerarsi decorrere il termine concesso per l’esecuzione spontanea della demolizione?
La richiesta di risarcimento dei danni patiti non accompagnata da quella di restituzione del bene illegittimamente occupato può essere intesa quale rinunzia abdicativa al diritto di proprietà?
E' corretto sostenere che l'Amministrazione, nell'espletamento dell'istruttoria relativa all'epoca della edificazione, debba fornire, quale condizione di legittimità per l'irrogazione della sanzione, (anche) prova certa dell'epoca di realizzazione dell'abuso?
E' possibile sostenere che in pendenza della controversia giudiziaria l'Amministrazione non possa adottare un provvedimento di convalida a correzione delle censure di illegittimità sollevate con ricorso dal privato?
E' possibile affermare che l'ingiunzione di demolizione debba, a pena di illegittimità, indicare l'esatta individuazione catastale e delimitazione dell'area di sedime oggetto di acquisizione gratuita in caso di inottemperanza?
Il privato può pretendere di ottenere una sanatoria condizionata alla previa demolizione e ricostruzione del manufatto abusivo con caratteristiche diverse che lo rendano conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia?
Sul vincolo sopravvenuto all'intervento edilizio e sul relativo onere motivazionale gravante in capo alla PA nella valutazione nel vaglio della domanda di sanatoria.
L'area diretta a soddisfare le esigenze della collettività insediata nel territorio comunale, può essere oggetto dell'autotutela ripristinatoria di cui all'art. 826 c.c. ancorché il Comune non abbia ancora realizzato le opere strumentali alla fruizione collettiva?
L’amministrazione comunale deve fornire, quale condizione di legittimità per l’irrogazione della sanzione, prova certa dell’epoca di realizzazione dell’abuso?
L’impugnazione dell’ordine di demolizione può essere rinviata al momento dell’adozione degli atti successivi, quali ad esempio l’atto di acquisizione gratuita?
E'possibile sostenere che l'occupazione usurpativa, dia luogo, oltre al diritto di risarcimento per l’illecita trasformazione del suolo, anche al diritto a vedersi ritipizzato, con una destinazione urbanistica economicamente più vantaggiosa, un suolo confinante?
Può l'Amministrazione, a fronte di un'ordinanza di occupazione d'urgenza, immettersi nel possesso dell'area in assenza di una specifica dichiarazione di indifferibilità ed urgenza?
E' possibile sostenere che il privato debba comunque essere posto in condizione di interloquire con l'amministrazione prima di ogni definitiva statuizione di rimozione d'ufficio delle opere abusive?
E' possibile sostenere che l’ordinanza contingibile ed urgente possa dirigersi nei confronti dei privati solamente per la realizzazione dei lavori sui beni di cui sono proprietari?
Sulla correlazione tra titolo edilizio e autorizzazione paesaggistica: che rilevanza assume il fatto che l'immobile non sia stato effettivamente realizzato?
E' possibile sostenere che anche gli interventi edilizi aventi natura di opere pertinenziali o precarie siano soggetti alla previa acquisizione dell'autorizzazione paesaggistica?
Cosa accade allorché la domanda di condono presenti inesattezze ed omissioni tali da configurare un'opera completamente diversa per dimensione, natura e modalità dell'abuso dall'esistente?
E' possibile sostenere che, in caso di diffida del privato ad esercitare i poteri sanzionatori rispetto ad un abuso edilizio, sussista l’obbligo dell’Amministrazione di concludere il procedimento con un provvedimento espresso?
Se sussistono elementi probatori sufficienti per ritenere che un fabbricato risalga ad epoca antecedente l'entrata in vigore della legge urbanistica n. 1150 del 1942 o, alla entrata in vigore della legge 6 agosto 1967, n. 765, è possibile sostenere che la realizzazione del fabbricato debba ritenersi libera?
Cosa accade se il fabbricato abusivo è rimesso in pristino nelle more tra l'ordine di demolizione ed il provvedimento di “acquisizione gratuita al patrimonio comunale"?
Da quando decorre, con riferimento ad un titolo anteriore all'attuale versione dell'art. 21-nonies, l. n. 241 del 1990 (nella specie, una s.c.i.a.), il termine dei diciotto mesi per l'esercizio del potere di autotutela?
Lo strumento dell’autotutela possessoria codificato per i beni demaniali (v. art. 823 comma 2 c.c.), può essere utilizzato anche per i beni patrimoniali indisponibili?
Nell'ipotesi di installazione o modifica di un impianto di telecomunicazioni preesistente, soggetta alla procedura semplificata di cui all'art. 87 (o 87 bis) del d.lgs. n. 259 del 2003, l'Amministrazione può esigere documenti diversi da quelli di cui all'allegato 13, modello A o B, del d.lgs. n. 259/2003?
L'Amministrazione preposta alla tutela del vincolo paesaggistico in caso di valutazione negativa di conformità deve dare conto delle eventuali modifiche progettuali necessarie a superare l’asserito contrasto?
E' possibile sostenere che l'indicazione dell’area che viene acquisita al patrimonio comunale nel caso di inottemperanza alla demolizione costituisca requisito di legittimità del provvedimento?
Può il Comune, al di fuori del proprio potere sanzionatorio urbanistico-edilizio, a distanza di più di 12 anni dalla presentazione della prima D.I.A. e di oltre 10 anni dalla dichiarazione di fine lavori, annullare in autotutela il titolo formatosi?
La realizzazione di una volumetria eccedente del 17% ca. quella assentita può essere considerata variazione essenziale? Si può al riguardo usare qual riferimento il parametro meramente quantitativo del 2%, indicato dalla novella recata all’art. 34 del DPR 380/2001 dall’art. 17, c. 2 del DL 13 maggio 2011 n. 70 (conv. modif. dalla l. 12 luglio 2011 n. 106)?
Sul generale obbligo di attivare procedure competitive ogni qualvolta si debbano assegnare beni pubblici suscettibili di sfruttamento economico, e sulla declinazione di tale medesimo principio con riferimento all’utilizzo di una porzione del lido del mare per l’esercizio di attività ricreativa.
E' possibile sostenere che ventuali vizi del procedimento di notifica del decreto di espropriazione costituiscano causa di illegittimità dell’esercizio stesso del potere espropriativo?
E' possibile sostenere che ai fini dell'applicazione della sanzione pecuniaria di cui all'art. 34 del D.P.R. n. 380 del 2001 il privato debba presentare un'apposita istanza nell’ambito della procedura di esecuzione dell'ordine di demolizione?
Il “vicino” presentatore di esposti o denunce assume la veste di controinteressato nel giudizio avverso il provvedimento con il quale a seguito dell’esposto o denuncia l’amministrazione abbia esercitato il potere di autotutela?
E' possibile sostenere che, ancorchè l'art. 42 bis, d.P.R. n. 327 del 2001 non preveda un avvio del procedimento ad istanza di parte, il privato possa sollecitare l'Amministrazione espropriante sine titulo ad avviare il relativo procedimento?
La circostanza che l'ordine di demolizione del manufatto abusivamente realizzato non contenga l'indicazione dell'effetto acquisitivo e non descriva l'area da acquisire ne determina illegittimità?
Sulla regola generale per la quale la sanzione amministrativa deve essere applicata al responsabile dell’abuso edilizio contestato, mentre il proprietario, non autore dell’abuso e non committente delle opere, può ritenersi corresponsabile solo ove emerga un suo coinvolgimento doloso o colposo nella realizzazione dell’abuso edilizio stesso: le dichiarazioni o affermazioni di dissociazione o manifestazioni di intenti, senza alcuna attività materiale o giuridica di attivazione diretta ad eliminare l'abuso, possono risultare sufficienti a dimostrare l’estraneità del proprietario?
Il mancato rispetto dei termini di conclusione del procedimento per il rilascio della concessione edilizia può determinare la nullità del relativo diniego?
Una d.i.a. contenente una descrizione alquanto imprecisa del realizzando fabbricato può essere considerata conseguita “sulla base di false rappresentazioni dei fatti o di dichiarazioni sostitutive di certificazione e dell’atto di notorietà false o mendaci per effetto di condotte costituenti reato” ai sensi dell'art. 21 nonies, c. 1, l. n. 241/1990?
I provvedimenti con cui l’Ente locale rivendica somme a conguaglio dovute a titolo di oblazione o di oneri concessori devono essere corredati da una particolare motivazione?
[A] Sulla necessità o meno della comunicazione di avvio del procedimento in tema di ordinanze demolitorie. [B] Può legittimamente sostenersi che l'art. 31, D.P.R. n.380 del 2001 sia incostituzionale nella parte in cui abiliterebbe all’acquisizione gratuita in caso di inottemperanza all’ordinanza demolitoria?
E' possibile sostenere che l’ordine di sospensione dell’attività edilizia abusiva debba necessariamente precedere l’ordine di demolizione determinandone altrimenti l'illegittimità?
E' possibile affermare che ove il manufatto abusivo sia sottoposto a sequestro penale è dovere del destinatario dell'ordine di demolizione adoperarsi per il dissequestro al mero scopo di eseguire l'ingiunta rimessione in pristino?
Che rilevanza assume, ai fini della legittimità del provvedimento di repressione degli abusi urbanistici, il fatto che l’Amministrazione non abbia qualificato giuridicamente gli abusi né li abbia collocati in una delle specifiche ipotesi contemplate dal d.P.R. n. 380/01?
[A] Debbono considerarsi illegittimi quei provvedimenti di repressione degli abusi edilizi che omettano ogni valutazione sull’astratta sanabilità degli interventi? [B] Può ritenersi legittimo il provvedimento che non contempli l'indicazione della facoltà di proporre ricorso straordinario al Capo dello Stato e del termine all’uopo concesso, ex art. 3 comma 4 l. 241/1990?
Sul termine di prescrizione della sanzione irrogata per ritardato pagamento del contributo dovuto per gli oneri di urbanizzazione e per il costo di costruzione.
Può sostenersi che l'esecuzione di lavori di messa in sicurezza da parte del Comune sia un’attività meramente esecutiva e svincolata dall’esercizio del potere amministrativo?
Prima di ingiungere l'ordine di demolizione, gli uffici comunali sono tenuti a considerare ed escludere l’eventualità astratta del rilascio di un titolo edilizio per le opere contestate?
Sull'annullamento d'ufficio della licenza edilizia intervenuto ad una notevole distanza temporale dal provvedimento annullato: l'interesse pubblico concreto e attuale all'adozione dell'atto di ritiro deve risultare "autoevidente"?
Quali effetti ha l'inosservanza dei termini prescritti dalla legge per l’emissione del parere di compatibilità paesaggistica da parte della Soprintendenza?
L'obbligo di motivazione inerente alle scelte di pianificazione generale è da intendersi rafforzato per il solo fatto della presentazione e del rigetto delle osservazioni formulate dai privati?
Il provvedimento con cui si ingiunge al responsabile della costruzione abusiva di provvedere alla sua demolizione nel termine fissato deve necessariamente contenere l'esatta indicazione dell'area di sedime che verrà acquisita gratuitamente al patrimonio del Comune in caso di inerzia?
Possono le modifiche consistenti nella diminuzione della volumetria distribuita su maggior superficie e nella diminuzione dell’altezza essere considerato come varianti essenziali?
Sulla peculiare situazione in cui si trova l’Amministrazione nei casi di cui all’art. 42-bis, primo e secondo comma, d.p.r. n. 327/2001: è possibile sostenere che tale situazione si sostanzi in un semplice obbligo “civilistico” di restituzione e di risarcimento del danno?
La presenza di un vincolo paesaggistico sopravvenuto rispetto al quale l’intervento effettuato sia ritenuto non coerente può, pur in presenza di una doppia conformità urbanistica, risultare sufficiente a giustificare il rigetto della domanda di sanatoria?
Può ritenersi legittimo il diniego di esercizio di attività di commercio fondato su rappresentate e accertate ragioni di abusività dei locali nei quali l’attività commerciale viene svolta? Excursus e revirement giurisprudenziale.
Sulla scelta fra la cessione delle aree necessarie per la realizzazione delle opere di urbanizzazione e la loro monetizzazione: potestà discrezionale dell’amministrazione comunale ovvero diritto del privato?
La semplice inerzia da parte dell'Amministrazione nell'esercizio di un potere/dovere finalizzato alla tutela di rilevanti finalità di interesse pubblico può far divenire legittimo ciò che (l'edificazione sine titulo) è sin dall'origine illegittimo?
Il diniego dell'istanza di permesso di costruire adottato dopo il preavviso di cui all’art. 10 bis della legge n. 241/90 deve preoccuparsi di confutare analiticamente le osservazioni eventualmente presentate dall’interessato?
Il giudizio di compatibilità paesaggistica espresso dall'Amministrazione preposta alla tutela del vincolo può essere censurato per la semplice ragione che lo stesso abbia assunto segno opposto rispetto a quello espresso in relazione ad altro abuso insistente sul medesimo lotto?
Sulle deroghe al principio di necessità del contributo di costruzione, con particolare riferimento alla nozione di “enti istituzionalmente competenti” di cui all'art. 17 comma 3 lettera c) del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380.
L’eventuale carenza di accertamenti istruttori relativi al rilascio della VIA può essere sanata, attraverso un’integrazione postuma, nell’ambito del diverso procedimento preordinato al rilascio dell’AIA?
E' possibile sostenere che l’eccessivo lasso di tempo intercorso tra il momento nel quale la D.I.A. si è formata ed ha iniziato a produrre effetti e quello nel quale il Comune è intervenuto su di essa in autotutela (7 anni) sia capace di ingenerare un legittimo affidamento nel privato ancorché quest'ultimo abbia consapevolezza della irregolarità di un proprio intervento edilizio?
Se è vero che il soggetto diverso dal proprietario, comunque interessato alla rimozione degli abusi, è legittimato a richiedere la concessione in sanatoria, è possibile anche sostenere che il conseguente provvedimento possa essere rilasciato dall’amministrazione in mancanza di un assenso alle opere rilasciato dal proprietario dell’immobile?
E' possibile sostenere che l’ordinanza di demolizione possa essere priva di qualsiasi supporto motivazionale anche nell'ipotesi di abuso risalente nel tempo?
"Sistematizzazione" dei principi in tema di piena conoscenza dei titoli edilizi al fine di ponderare il rispetto del termine decadenziale per proporre l’azione di annullamento.
In quali ipotesi il contratto preliminare di vendita può legittimare il promittente acquirente a formulare l’istanza di rilascio del titolo abilitativo alla realizzazione dell'intervento edilizio?
Sul potere del Sindaco di emanare ordinanze contingibili e urgenti: tale potere può essere giustificato dalla necessità di garantire il libero transito ad un arenile al fine di favorire il servizio di salvamento a mare e il ritiro dei rifiuti (ancorché tali situazioni siano conosciute da tempo dall'Amministrazione)?
Come deve comportarsi l'autorità amministrativa decidente che nel corso di un procedimento richieda un parere tecnico (nel caso di specie parere della Commissione provinciale per la trasformazione di bosco, verde agricolo, prato e pascolo alberato o verde alpino) e se ne voglia poi discostare?
Sui provvedimenti d’urgenza in funzione acceleratoria nell’ambito della procedura espropriativa: la motivazione di tali atti può esaurirsi nel mero richiamo alla dichiarazione di pubblica utilità?
E' possibile affermare che l'unico effetto scaturente dalla presentazione di un’istanza di accertamento di conformità in pendenza di un'ordinanza di demolizione sia quello di far sorgere il dovere del Comune di pronunciarsi sulla possibilità di sanatoria prima dell’eventuale esecuzione coattiva della demolizione stessa?
In ordine alla prova di ultimazione delle opere abusive in data utile per fruire del condono edilizio, che rilevanza può assumere la dichiarazione sostitutiva di atto notorio?
Nell'ambito del potere esercitato con il proprio parere sul rilascio dell’autorizzazione paesaggistica, la Soprintendenza ha o meno l'obbligo di specificare se e con quale tipo di accorgimento tecnico o di modifica progettuale l'intervento potrebbe (o no) essere assentito?
Sul termine di attuazione del piano particolareggiato e del piano di lottizzazione; può ritenersi che quest'ultimo abbia un'efficacia indeterminata al pari degli strumenti urbanistici generali?
Sul vincolo di inedificabilità nella zona di rispetto aeroportuale: in questo ambito è possibile affermare che l'Amministrazione detenga un potere discrezionale?
Sull’occupazione temporanea di aree non soggette al procedimento espropriativo per la corretta esecuzione dei lavori previsti: l’occupazione temporanea non preordinata all’esproprio può avvenire anche se destinata a comportare la demolizione di manufatti edificati sull’area?
In quali ipotesi la mancata esecuzione di un sopralluogo presso i manufatti abusivi da parte della Soprintendenza può inficiare la legittimità del provvedimento di diniego di condono edilizio?
E' corretto affermare che gli immobili di proprietà pubblica (appartenenti al patrimonio disponibile) possono essere alienati solo attraverso pubblici incanti o aste pubbliche?
Il proprietario dell'immobile confinante con quello oggetto della richiesta di permesso di costruire può essere considerato soggetto direttamente interessato al provvedimento? L'Amministrazione ha l'obbligo di dargli comunicazione dell'avvio del procedimento preordinato al rilascio del titolo edilizio?
Sulla localizzazione degli impianti di telefonia mobile e sulla minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici: poteri regolamentari dei comuni. Possono ritenersi legittimi i regolamenti comunali che individuano aree interdette alla installazione degli impianti con riferimento alla distanza da siti sensibili ovvero che individuano specificamente le aree in cui è ammessa installazione?
La violazione di norme edilizie o urbanistiche impone al comune di revocare l'autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande precedentemente rilasciata?
La mera realizzazione di un'opera pubblica su di un fondo illegittimamente occupato può determinare di per sè il trasferimento della proprietà in capo alla P.A.?
In quali ipotesi, anche tenuto conto della recente giurisprudenza dell'Adunanza Plenaria, è possibile riscontrare un legittimo affidamento del privato a fronte della lunga inerzia della P.A. nell'adozione dei provvedimenti sanzionatori dell'illecito edilizio realizzato?
In quali ipotesi e seguendo quale iter gli impianti sportivi di proprietà comunale possono legittimamente transitare dal patrimonio indisponibile al patrimonio disponibile dell'ente?
Sul contributo concessorio e sugli "interventi di ristrutturazione e di ampliamento, in misura non superiore al 20%, di edifici unifamiliari" per i quali il costo di costruzione non è dovuto.
L'atto con il quale l'Amministrazione comunale liquida - con riferimento ad una determinata concessione edilizia- i contributi urbanistici ha natura vincolata o discrezionale?
Come deve comportarsi l’amministrazione competente ad esaminare l’istanza di condono proposta ai sensi della L. n. 47/1985 in caso di sopravvenienza di un vincolo di protezione?
Sull'accertamento dell’inottemperanza all'ordine di demolizione e sulla successiva acquisizione gratuita al patrimonio comunale: il provvedimento che dichiara tale effetto può assumere contenuto discrezionale?
Sull'approfondimento che deve caratterizzare la motivazione del diniego di autorizzazione paesaggistica, con particolare riferimento al caso in cui la valutazione di compatibilità muti in base ai diversi periodi stagionali.
Il coinvolgimento della Soprintendenza è necessario anche in quelle ipotesi in cui l'immobile oggetto di istanza di sanatoria sia preesistente rispetto all’imposizione del vincolo paesaggistico?
Il provvedimento sanzionatorio ex art. 167 d.lgs. n. 42/04 può essere adottato senza l’acquisizione del parere della Commissione Locale per il Paesaggio?
Accanto alla sanatoria “tipica” ex art 36 D.P.R. n. 380/2001 può considerarsi esistente un generale istituto di sanatoria delle opere conformi agli strumenti urbanistici vigenti al momento in cui l’amministrazione provvede sulla domanda di autorizzazione?
Quali effetti ha la scadenza del termine della legale durata del provvedimento di sospensione dei lavori? L'avvenuto decorso di tale termine senza l'adozione dei provvedimenti definitivi rende illegittimo l'ordine di sospensione dei lavori già emesso e/o il successivo definitivo provvedimento repressivo dell'abuso?
Sull'obbligo giuridico del titolare della concessione edilizia di versare il relativo contributo di costruzione: a quale momento occorre aver riguardo per la determinazione dell'entità del suddetto contributo? Che rilevanza assume al riguardo l'adempimento del pagamento degli oneri da parte del privato?
Accertata l'esecuzione di opere in assenza di concessione ovvero in difformità totale dal titolo abilitativo, è onere del Comune verificare la sanabilità delle opere in sede di vigilanza sull'attività edilizia?
Sugli oneri motivazionali gravanti sull'Amministrazione in tema di autorizzazione paesistica, con particolare riferimento a quelle ipotesi in cui viene in rilievo un’eccezionale diversa valutazione in ragione dei diversi periodi stagionali.
Sul principio di necessaria presupposizione tra piano di lottizzazione e concessione edilizia: in quali casi il suddetto principio può incorrere in una deroga?
[A] Negli enti locali con popolazione inferiore a cinquemila abitanti, può il Sindaco -in deroga ai principi generali della separazione tra politica e amministrazione- emanare le concessioni edilizie? [B] Sull'onere della P.A. di accertare con serietà e rigore la legittimazione attiva di chi voglia chiedere il rilascio di un titolo abilitativo edilizio.
E' corretto affermare che la sussistenza del vincolo culturale su un edificio incide anche sul regime giuridico dell'edificio realizzato in aderenza a quello oggetto di tutela?
Quali possono essere i casi in cui l'ordine di rimessione in pristino di un abuso edilizio può essere caducato o, comunque, perde la propria efficacia?
E' possibile affermare che ogni procedimento sanzionatorio in materia edilizia deve restare sospeso qualora risulti presentata istanza di concessione in sanatoria fino alla definizione di detta istanza da parte del Comune?
E' corretto sostenere che al fine di disporre la demolizione è sufficiente il richiamo dell’abusività dell’opera in rapporto alla strumentazione urbanistica e di tutela paesaggistica, senza che occorra alcuna altra precisazione?
Sull'ammissibilità dell'istituto della c.d. rinuncia abdicativa: il privato, che abbia subito un’occupazione illegittima, può chiedere il solo risarcimento del danno subito, rinunciando in tal modo alla proprietà del bene ed alla sua restituzione? Qual'è il procedimento da seguire in questi casi? Quale atto deve essere oggetto di trascrizione ai sensi degli artt. 2643, primo comma, n.5 e 2645 cod. civ?
Quali effetti determina, ai fini dell'esercizio del munus pubblico, l’estinzione e conseguente fusione di due distinti Comuni in un unico Ente territoriale?
Sul coordinamento delle materie commerciale e urbanistica: in quali casi non può ritenersi applicabile il principio secondo il quale sarebbe irragionevole inibire per intero l’esercizio di un’attività commerciale quando soltanto una parte dei locali in cui essa è svolta non è in regola con la normativa edilizia?
Sull'esercizio del potere di autotutela sul permesso di costruire: le ipotesi in cui il titolo edilizio emesso contrasta con la normativa urbanistica sotto il profilo oggettivo possono essere equiparate, sotto il profilo dell'onere motivazionale, a quelle in cui sia messa in discussione la legittimazione di colui che ha richiesto ed ottenuto il titolo abilitativo?
I provvedimenti con i quali si disciplina la circolazione sulla viabilità comunale, la modalità di accesso alla stessa ed i relativi orari, l'eventuale divieto per talune categorie di veicoli, i controlli e le sanzioni, ai sensi degli artt. 6 e 7 del Codice della Strada, spettano alla competenza dei dirigenti ovvero a quella del Sindaco?
E' corretto affermare che la presentazione di una domanda di concessione in sanatoria ex art. 36 del D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380, comporta (in ogni caso) la perdita di efficacia degli atti repressivi dell’abuso in precedenza adottati?
La disciplina generale dell’annullamento d’ufficio degli atti amministrativi illegittimi di cui all’art. 21 nonies della legge 241/1990 trova applicazione anche nel caso di ritiro di titoli edilizi illegittimamente rilasciati? Correlativamente, può affermarsi che la modifica del predetto art. 21-nonies, introdotta dall'art. 6, comma 1, lett. d), n. 1 della L. n. 124 del 2015 (che prevede un termine massimo per l’esercizio del potere di annullamento d’ufficio) abbia carattere sanante dei provvedimenti illegittimi rilasciati precedentemente ai 18 mesi antecedenti all'entrata in vigore della norma?
Si può impugnare l'ordinanza di demolizione di un'opera abusiva senza aver pereventivamente impugnato il rigetto dell'istanza di sanatoria della stessa opera?
Sull'acquisto postumo della proprietà del bene illegittimamente occupato, attraverso la procedura di cui all’art. 42-bis del T.U. 8 giugno 2001 n. 327; in particolare, sulle alternative operative di (a) acquisito non retroattivo al patrimonio indisponibile della P.A. e di (b) restituzione al legittimo proprietario previo ripristino dello stato di fatto esistente al momento dell’apprensione: esemplificazione delle rispettive procedure attuative.
E' possibile affermare che gli ordini di demolizione di costruzioni abusive prescindono dalla responsabilità del proprietario o dell’occupante dell’immobile?
L'ordine di demolizione avente ad oggetto abusi posti in essere su aree demaniali può essere indirizzato all'utilizzatore anziché a colui che ha effettivamente edificato l'abuso?
L'avvenuta edificazione di un'area o le sue condizioni di degrado possono costituire ragione sufficiente per recedere dall'intento di proteggere i valori estetici o paesaggistici ad essa legati?
Quali elementi devono essere necessariamente presenti nella motivazione affinché la stessa, nello specifico settore delle autorizzazioni paesaggistiche, possa ritenersi adeguata?
Sul condono edilizio: a chi spetta l’onere di provare la sussistenza dei presupposti e requisiti normativamente previsti ed in particolare la data di ultimazione dei lavori?
La proprietà di un fondo illegittimamente occupato per la realizzazione di un'opera pubblica può essere acquisita dalla P.A. per usucapione ovvero in ragione della c.d. dicatio ad patriam?
Sul “rappresentante unico” della conferenza di servizi simultanea multilivello: quest'ultimo agisce come mero portavoce delle posizioni delle amministrazioni rappresentate ed è soggetto al loro mandato imperativo?
L’indicazione puntuale dell’area da acquisire gratuitamente ex art. 31, comma 3, D.P.R. n. 380/2001 può ritenersi elemento essenziale dell'“Ordinanza di sgombero, acquisizione al patrimonio comunale ed immissione in possesso”?
Sui rapporti tra provvedimento di accoglimento tacito e provvedimento di annullamento in autotutela, con particolare riferimento al permesso di costruire assentito per silentium.
Sui parametri motivazionali minimi che non possono comunque mancare anche in caso di provvedimenti vincolati ed in particolare nel caso di accertamento di conformità ex art. 36 D.P.R. n. 380/2001.
I vicini sono annoverabili tra i soggetti destinatari, ai sensi dell'art. 7, l. n. 241 del 1990, della comunicazione di avvio del procedimento per il rilascio di un titolo edilizio?
Come può il proprietario di un bene abusivo scongiurare che l’ordinanza di acquisizione gratuita al patrimonio comunale determini l’ablazione, a suo danno, del diritto di proprietà?
Sulla doverosità o meno dell'esercizio del potere amministrativo in conseguenza della richiesta del privato di esercizio di autotutela circa il rilascio di un titolo edilizio ovvero relativamente alla sollecitazione dei poteri repressivi in materia di D.I.A.-S.C.I.A.
Che rilevanza assume l’istituto dell’accertamento di compatibilità paesaggistica di cui all’art. 1, commi da 37 a 39 della l. n. 308 del 2004 ai fini della sanzionabilità amministrativa o penale del fatto?
La variante semplificata finalizzata alla localizzazione di un parco pubblico su terreni circoscritti deve essere oggetto di comunicazione individuale?
Sul termine di efficacia massima dei piani particolareggiati. Esiste nel nostro ordinamento un divieto di dettare una disciplina urbanistica prima della scadenza del piano attuativo? Che rilevanza asse in questo contesto la considerazione circa la rimuneratività degli investimenti?
Il privato che abbia visto abusivamente occupare da parte della pubblica amministrazione un suo fondo, deve limitarsi a chidere il solo risarcimento per equivalente, ovvero può domandare anche la restituzione del bene, previa eventuale riduzione in pristino?
Nella procedura sanzionatoria degli abusi edilizi, si deve ritenere sufficiente la notifica di un atto della procedura ad uno dei coniugi conviventi per raggiungere lo scopo della sua conoscenza anche nei riguardi dell'altro?
Sulla motivazione dell'autorizzazione paesistica: l'autorità che esamina una domanda deve manifestare la piena consapevolezza delle conseguenze derivanti dalla realizzazione delle opere?
Sull'indennità per la coltivazione del fondo espropriato di cui all'art. 45, DPR 327/2001: a questi fini può considerarsi imprenditore agricolo a titolo principale anche una società di capitali?
Sull'acquisizione da parte dell'amministrazione del fondo dalla stessa illegittimamente occupato: è possibile che l'acquisto si realizzi per intervenuta usucapione? A quali condizioni ciò può accadere?
La delibera comunale che dichiara l'esistenza di un interesse pubblico prevalente sul ripristino dell'assetto urbanistico violato, sottraendo l'opera abusiva al suo normale destino di demolizione previsto per legge, può fondarsi su valutazioni di carattere generale o riguardanti genericamente più edifici?
In materia di adozione degli strumenti urbanistici, in quali ipotesi l'interesse privato del proprietario del suolo inciso dalla pianificazione può ritenersi prevalente sull’interesse pubblico urbanistico?
La giurisprudenza che ha riconosciuto l'obbligo di riadottare un provvedimento sanzionatorio dopo il rigetto della istanza di sanatoria, ha affermato un principio generalizzabile ovvero riferibile a solo alcuni specifici procedimenti?
La possibilità che l'esecuzione dell'ordine demolitorio di una costruzione abusiva rechi pregiudizio alla parte dell'edificio regolarmente edificata sulla base di titoli edilizi può pregiudicarne la legittimità?
Sul grado di approfondimento che deve connotare la risposta fornita dall'Amministrazione alle osservazioni proposte dai cittadini nei confronti degli atti di pianificazione urbanistica?
Sulla nozione di "profitto conseguito mediante la trasgressione" di cui all'art. 167, comma 5, D.lgs. 42/2004: quest'ultima ha riguardo soltanto al reale incremento del valore dell’immobile ovvero anche alla riduzione di costi relativi alla sua realizzazione?
Sulle valutazioni espresse dalla Soprintendenza circa la compatibilità paesaggistica degli interventi edilizi in aree vincolate: natura e sindacato giurisdizionale.
In materia ambientale c'è sempre bisogno dell'adozione di un provvedimento espresso? Che rilevanza assume in tal senso l'esercizio del potere amministrativo mediante il modulo della conferenza di servizi?
[A] Il ristoro previsto dall'art. 42 – bis D.P.R. 327/2001 configura un indennizzo da atto lecito ovvero una posta risarcitoria da fatto illecito? [B] In quali ipotesi l'adozione del provvedimento di cui all'art. 42 – bis D.P.R. 327/2001 può integrare una fattispecie di elusione o violazione del giudicato?
Il parere dell’ARPA, ai sensi dell’art. 87, comma 4, del d.lgs. 259/2003, è atto presupposto condizionante il provvedimento autorizzativo del Comune, ovvero provvedimento conclusivo dell’autonomo procedimento strumentale alla concreta attivazione dell’impianto?
Il Comune ha un obbligo di provvedere a fronte di un’istanza volta alla rimozione di barriere architettoniche su marciapiede pubblico presentata dal privato?
Il Comune ha il potere di adottare regolamenti volti a preservare la salute umana dalle emissioni elettromagnetiche promananti da impianti di radiocomunicazione?
Che natura ha il provvedimento con cui il Consiglio dei Ministri riconsidera tutti gli atti e gli interessi già vagliati in seno alla conferenza dei servizi al fine di valutare la possibilità di trovare una intesa tra le Amministrazioni coinvolte? Che sindacato svolge su simili atti il giudice amministrativo?
Nella fase di rinnovazione procedimentale conseguente all’adozione di una sentenza di annullamento, l’Amministrazione deve attenersi alla normativa vigente al momento in cui gli atti vengono posti in essere ovvero a quella vigente al momento dell'adozione dell'atto annullato?
Il decorso di un considerevole lasso di tempo dal rilascio del titolo edilizio incide in radice sul potere di annullare in autotutela il titolo medesimo? Momento di decorrenza e declinazione del termine ‘ragionevole’.
Quali sono i documenti da produrre al momento della presentazione dell’istanza di condono? Che rilevanza assume in proposito la volontà contraria del proprietario?
[A] Il provvedimento di diniego di sanatoria deve essere preceduto dai motivi ostativi all’accoglimento dell’istanza, ai sensi dell’art. 10 bis l. n. 241 del 1990? [B] E' possibile procedere al condono senza il consenso (o addirittura contro) la volontà del proprietario del bene oggetto del procedimento di sanatoria?
Con riferimento alla valutazione di compatibilità paesistica, è corretto affermare che la data dell’abuso edilizio non rileva sotto il profilo procedurale?
L'utilizzo del potere eccezionale di cui all’art. 42-bis, d.P.R. n. 327/2001 deve ritenersi riservato alla competenza esclusiva del Consiglio comunale?
E' possibile affermare che il "riporto e costipamento di materiale inerte" determini una trasformazione potenzialmente irreversibile del terreno e, quindi, un consumo di suolo urbanisticamente rilevante?
In caso di annullamento giudiziale di un titolo edilizio per suoi vizi sostanziali non rimossi, può la P.A. applicare la sanzione pecuniaria in luogo del ripristino?
Sulla rigidità (o meno) dell’onere posto in capo al privato di provare il carattere risalente del manufatto con riferimento a epoca anteriore alla c. d. “legge Ponte” n. 765 del 1967.
L'annullamento della dichiarazione di pubblica utilità determina l'automatica caducazione degli effetti del decreto di esproprio nel frattempo eventualmente emesso?
La precedente presentazione di un progetto di intervento determina un affidamento del privato meritevole di valutazione e tutela in sede di adozione dell’atto generale di pianificazione?
Le aspettative nascenti da giudicati di annullamento di concessioni edilizie o di silenzio rifiuto su una domanda di concessione possono essere individuate quali ipotesi che richiedono una più incisiva e singolare motivazione degli strumenti urbanistici generali?
Può ritenersi legittima l'ordinanza di demolizione di opere abusive emessa in pendenza del termine o in presenza della già avvenuta presentazione della istanza di condono edilizio?
Può ritenersi legittimo l’intervento in autotutela su un provvedimento paesaggistico autorizzatorio di 14 mesi prima motivato esclusivamente con l’esigenza di adeguarsi alla più recente interpretazione della normativa sul c.d. terzo condono?
Sul perfezionamento della fattispecie di silenzio-assenso sulla domanda di condono edilizio: che rilevanza assume in tal senso la prova dell'eseguito versamento dell'oblazione?
[A] Che rilevanza possono assumere, ai fini della determinazione dell’effettiva proprietà di un bene, le sue risultanze catastali? [B] Sull'operatività dell'istituto dell'usucapione in favore della P.A. che abbia illegittimamente occupato un fondo privato.
Sui criteri applicabili nella valutazione circa la legittimità o meno dell'annullamento in autotutela di una dia presentata prima dell'entrata in vigore della legge Madia.
L’onere di fornire la prova dell’ultimazione delle opere abusive in data utile per fruire del condono edilizio incombe sull’interessato ovvero sull'amministrazione?
Quanto in là devono (e possono) spingersi gli accertamenti dell'Amministrazione sulla sussistenza o meno del titolo giuridico che fonda la disponibilità in capo al richiedente delle aree necessarie sia alla costruzione sia ai relativi allacciamenti? Sull'approfondimento di tali verifiche con specifico riferimento al piano di attuazione.
L’incompletezza della documentazione allegata alla domanda di permesso di costruire esonera l'amministrazione dall'obbligo di pronunciarsi in maniera espressa su di essa?
Il provvedimento statale di annullamento del nulla-osta paesaggistico deve essere preceduto dall'avviso dell'avvio del procedimento ex artt. 7, comma 1, e 10-bis della legge 7 agosto 1990 n. 241, da parte dell'autorità statale competente a pronunciare detto annullamento?
L’approvazione del piano di utilizzazione ai fini della deruralizzazione del fabbricato per giungere ad un cambio di destinazione d’uso è presupposto sufficiente ai fini del rilascio del titolo edilizio in sanatoria?
In presenza di un'istanza del privato volta all'adozione da parte dell'amministrazione di un ordinanza contingibile ed urgente, sorge in capo a quest'ultima un obbligo di adozione di un provvedimento espresso? In mancanza è possibile sostenere il verificarsi di un silenzio-inadempimento dell'Amministrazione? Quali rimedi può esperire il privato?
E' corretto affermare che con riferimento alla S.C.I.A. si ha un'impossibilità di effettuare i controlli fintanto che permane l'assenza dell’esercizio dell’attività?
Trascorrere del tempo e affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva: anche il T.A.R. Campania aderisce all'orientamento ormai maggioritario.
E' corretto affermare che l'art. 27 del D.P.R. 380/2001, riconosce al Comune un potere di vigilanza sull'attività edilizia anche con riguardo agli immobili vincolati? con riguardo a questi ultimo non dovrebbe ipotizzarsi solo un'esclusiva competenza dell'autorità preposta alla tutela de vincolo?
In presenza di un abuso edilizio, la vigente normativa urbanistica impone all'autorità comunale -prima dell'emanazione dell'ordinanza di demolizione- di verificarne la sanabilità ai sensi dell'art. 36, d.P.R. n. 380 del 2001?
La presentazione di istanze di accertamento di conformità e/o compatibilità paesaggistica incide sulla stessa legittimità dei provvedimenti sanzionatori in precedenza emanati, ovvero solo sulla possibilità dell'Amministrazione di portare ad esecuzione la sanzione?
L'ordinanza di demolizione che non contenga anche la valutazione circa la possibilità o meno di sostituire la demolizione con la sanzione pecuniaria, può considerarsi, per ciò solo, illegittima?
Il principio secondo cui l'acquisizione gratuita dell'area dove è stato realizzato un immobile abusivo non può essere dichiarata verso il proprietario estraneo può trovare applicazione anche nel caso in cui il proprietario, pur non responsabile dell'abuso, ne sia venuto a conoscenza e non si sia adoperato per impedirlo?
Sull'ipotesi in cui sia trascorso un notevole lasso di tempo tra la commissione dell’abuso, il suo accertamento e l’adozione della misura sanzionatoria: quest'ultima può considerarsi legittima?
In quali rapporti si pongono il diniego di sanatoria, il conseguente ordine di demolizione e la possibilità di non procedere alla rimozione delle parti abusive quando ciò sia di pregiudizio alle parti legittime?
Il fattore tempo in sé può determinare un aggravamento dell’onere di motivazione posto in capo al Comune nell'attività di repressione degli abusi edilizi?
Accertata l'esecuzione di opere in assenza di concessione ovvero in difformità totale dal titolo abilitativo, costituisce onere del Comune verificare la sanabilità delle opere in sede di vigilanza sull'attività edilizia?
L'esistenza, nella pianificazione previgente, di una destinazione urbanistica più favorevole al proprietario è circostanza sufficiente a fondare in capo a quest’ultimo quell’aspettativa qualificata la cui sussistenza impone all’Amministrazione un obbligo di più puntuale e specifica motivazione rispetto a quella, di regola sufficiente, basata sul richiamo alle linee generali di impostazione del Piano?
L’amministrazione comunale, nell'emettere una sanzione sotto il profilo urbanistico ed edilizio per l'abuso commesso deve fornire, quale condizione di legittimità per l'irrogazione della sanzione, anche la prova certa dell'epoca di realizzazione dell'abuso?
Nell’ambito della serie procedimentale degli atti e provvedimenti di approvazione di un progetto di opera pubblica, quali possono considerarsi impugnabili?
Sulla possibilità o meno di una sostanziale modifica della domanda di condono: è possibile presentare una domanda classificando la violazione nella categoria finanziariamente più favorevole, per poi modificare l’allegazione una volta che il comune abbia eccepito qualcosa al riguardo?
Sull'ampiezza e l'approfondimento del potere-dovere dell’amministrazione di procedere ad un’attività istruttoria volta ad accertare la legittimazione in capo al richiedente.
Judicial review e funzione pubblica; sull’individuazione concreta del perimetro del giudicato nel successivo esercizio dell'azione amministrativa: regole applicative.
Che rilevanza assume il parere della Soprintendenza allorché lo stesso sia reso oltre il termine di 45 giorni previsto dall'art. 146 del D.lgs. n. 42/2004?
L'estraneità del proprietario agli abusi edilizi commessi sul bene da un soggetto che ne abbia la piena ed esclusiva disponibilità implica l'illegittimità dell'ordinanza di demolizione o di riduzione in pristino dello stato dei luoghi?
Sulla formazione del silenzio assenso sull'istanza di concessione in sanatoria: la mancanza dei documenti richiesti dalla legge impedisce il perfezionamento del silenzio significativo? Orientamenti giurisprudenziali a confronto.
Può considerarsi legittimo il regolamento comunale adottato con l'obiettivo precipuo di preservare la salute umana dalle emissioni elettromagnetiche promananti da impianti di radiocomunicazione?
Rispetto alla valutazione d'impatto paesaggistico di un intervento edilizio effettuata dalla Soprintendenza, il g.a. vanta un sindacato forte o debole?
Nell'emettere il provvedimento di demolizione (ed ai fini della legittimità dello stesso) l'Amministrazione è chiamata a fornire la prova dell'epoca di realizzazione?
In quali ipotesi, con riferimento all'esercizio del proprio potere discrezionale in merito alla programmazione dell’assetto del territorio, l’Amministrazione è chiamata ad una puntuale e specifica motivazione?
L'atto di accertamento dell'inottemperanza all'ordine di demolizione e quello di acquisizione gratuita delle opere abusive e dell'area di sedime possono essere impugnati in mancanza di una tempestiva impugnazione dell'ordine di demolizione stesso?
[A] Sui limiti del potere della Soprintendenza laddove l’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica avvenga per difetto di motivazione. [B] L'operato dell’amministrazione è inficiato dall’eventuale illegittimità della sua precedente condotta con riguardo a situazioni analoghe?
Il giudice amministrativo può sindacare le valutazioni di sufficienza o insufficienza dei dati forniti dall'amministrazione nell'espressione della sua discrezionalità tecnica? Se si, in quali limiti?
Sul principio di affidamento con riferimento all’atto sanzionatorio adottato a distanza di oltre dieci anni dall’esecuzione delle opere edilizie contestate: il lasso temporale che fa sorgere l’onere di una motivazione rafforzata in capo all’amministrazione è quello che intercorre tra il compimento dell’abuso e il provvedimento sanzionatorio ovvero quello che intercorre tra la conoscenza dell’illecito e il provvedimento sanzionatorio adottato?
Il diifetto di notifica dell’ingiunzione di demolizione nei confronti di un terzo destinatario integra un vizio del provvedimento regolarmente notificato al proprietario?
Quali effetti produce la presentazione di una istanza di sanatoria ex art. 36 D.P.R. 380/2011 rispetto al provvedimento sanzionatorio pregresso? Orientamenti giurisprudenziali (recenti e recentissimi) a confronto.
E' corretto ritenere che agli accordi fra Amministrazioni Pubbliche di cui al art. 15 l. n. 241 del 1990, possa applicarsi la normativa prevista per l'esercizio del potere di recesso da parte della P.A. dagli accordi di cui al comma 4 dell'art. 11 (dedicato agli accordi sostitutivi del provvedimento)?
E' esigibile un approfondimento da parte del Comune di ogni singolo aspetto privatistico relativo ai rapporti tra condomini e di vicinato astrattamente idoneo a riflettersi sulla legittimazione del richiedente il titolo edilizio?
La scadenza dei termini di efficacia della sospensione cautelare dei lavori priva l’Amministrazione del potere di adottare l’ingiunzione di demolizione?
Sul danno da ritardo della P.A. con particolare riferimento alla costruzione e all'esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte solare.
Può il semplice avvio del procedimento di revisione dello strumento urbanistico generale costituire adempimento dell'obbligo di conferimento della destinazione urbanistica?
Sul "dovere dell'autorità che adotta l'ingiunzione di demolizione di verificare in maniera adeguata la sussistenza dei presupposti dell’esercizio del potere sanzionatorio".
Il riconoscimento dell’assenza di una valida dichiarazione di pubblica utilità o il suo annullamento in sede giurisdizionale ha un effetto caducante ovvero meramente viziante del decreto di esproprio?
Sulle garanzie procedimentali e partecipative del privato nel procedimento disciplinato dall'art. 151, d.lg. n. 490 del 1999 (e in precedenza dall'art. 82 comma 9, d.P.R. n. 616 del 1977).
In quali casi il principio secondo cui resta in capo al proprietario (o al responsabile dell'abuso) l'onere di provare il carattere risalente del manufatto, può trovare un temperamento?
[A] Il comma secondo dell’art. 38 D.P.R. n° 380/2001 (c.d. “fiscalizzazione”) produce i medesimi effetti dell’accertamento di conformità disciplinato dal precedente art. 36? [B] Sull’ambito di applicazione dell’art. 38 T.U.E.
E' possibile affermare che la P.A. abbia l'obbligo di provvedere, oltre che nei casi stabiliti dalla legge, in fattispecie ulteriori nelle quali ragioni di giustizia e di equità impongono l'adozione di un provvedimento? Insomma, è possibile estendere le possibilità di protezione contro le inerzie della Amministrazione pur in assenza di una norma ad hoc che imponga un dovere di provvedere?
L’accertamento dell’inottemperanza all’ingiunzione a demolire, cui consegue la trascrizione nei registri immobiliari, può risolversi nel mero verbale di constatazione di inadempienza?
L'autotutela possessoria di diritto pubblico presuppone necessariamente la titolarità di un diritto reale di uso pubblico o l'esistenza di una pubblica via vicinale? L'Amministrazione comunale può rimuovere gli ostacoli al libero transito (e quindi di ripristinare lo stato dei luoghi) per il solo fatto che sia configurabile una situazione di fatto di oggettivo pregiudizio del pubblico passaggio?
L’autore di un esposto o di una segnalazione all’Amministrazione assume necessariamente la veste di controinteressato nel giudizio contro l’annullamento in via di autotutela di un provvedimento amministrativo?
La circostanza che un provvedimento sia adottato dall'Amministrazione nell'esercizio di una attività vincolata, esonera quest'ultima dai normali oneri motivazionali?
Nel procedimento di formazione dei piani regolatori generali, la pubblicazione prevista dall' art. 9 l. 17 agosto 1942 n. 1150 è richiesta anche per le fasi successive alla presentazione delle osservazioni da parte dei soggetti interessati (ad es. se il piano originario risulti modificato a seguito dell’accoglimento di alcune osservazioni o in sede di approvazione regionale)?
La legittimità del provvedimento adottato al termine di un procedimento avviato ad istanza di parte deve essere valutata con riferimento alla disciplina vigente al tempo in cui è stato adottato il provvedimento finale, ovvero con riferimento al tempo della presentazione della domanda da parte del privato?
La verifica della utilizzabilità per fini pubblici dell'opera abusiva ai sensi dell' art. 15 l. 28 gennaio 1977, n. 10, può essere rimessa in discussione al momento dell’ordinanza sindacale di acquisizione del bene al patrimonio indisponibile?
La presentazione di un’istanza di autorizzazione unica intesa all’installazione di un impianto di distribuzione di carburanti può considerarsi capace di radicare un’aspettativa qualificata alla conservazione da parte del nuovo disegno pianificatorio urbanistico della precedente destinazione?
Sul procedimento inteso all'acquisizione gratuita di opere edilizie abusive al patrimonio indisponibile del comune, ai sensi dell'art. 15 l. 28 gennaio 1977, n. 10: la verifica della mancanza di contrasto dell'opera con gli interessi urbanistici o ambientali e della utilizzabilità per fini pubblici dell'opera abusiva costituisce momento prioritario rispetto all'acquisizione?
L’ordine di demolizione di opere edilizie abusive necessita della previa comunicazione di avvio del procedimento? Nel contesto delle sanzioni edilizie è possibile configurare in favore del privato un diritto di partecipazione a quelle attività di rilevamento fattuale che preludono alla valutazione circa l’adozione del provvedimento repressivo?
[A] La giurisdizione in tema di indennità di occupazione legittima per pubblica utilità spetta al g.o. anche in presenza di motivi di connessione? [B] Ancora sul tema dell'acquisto della proprietà per accessione invertita.
Quando la scelta in termini urbanistici (e, con essa, l’esercizio del potere di imprimere ad un’area una destinazione, piuttosto che un’altra) trova diretta contemplazione nella vigente disciplina dell’uso (rectius: delle possibilità di uso) del territorio, deve essere puntualmente motivata?
Il legittimo operato dell’amministrazione può considerarsi inficiato dall’eventuale illegittimità della sua precedente condotta con riguardo a situazioni analoghe (nel caso di specie riguardanti autorizzazioni della soprintendenza per istallazioni simili)?
[A] Cosa si intende quando si parla di affidamento del privato sulla validità di un titolo edilizio? [B] L’errore sui requisiti soggettivi o oggettivi della DIA, può comportare un affidamento in favore del soggetto che l'ha resa, in ipotesi, vincolante per la parte pubblica che non abbia esercitato i conseguenti poteri correttivi o inibitori?
In quali ipotesi il solo ritardo nell’emanazione del provvedimento finale può ritenersi elemento sufficiente per configurare un danno “ingiusto” con conseguente obbligo di risarcimento da parte della p.a.?
Sulla proroga dei termini del procedimento espropriativo: può la P.A. prolungare l’efficacia della dichiarazione di pubblica utilità successivamente alla scadenza del termine che intende prorogare?
[A] L’interesse pubblico all’ordinato sviluppo edilizio del territorio deve considerarsi funzionale al solo interesse pubblico all’ordinato sviluppo edilizio del territorio in considerazione delle diverse tipologie di edificazione distinte per finalità (civile abitazione, uffici pubblici, opifici industriali e artigianali, etc.), o risponde invece a più ampie e diverse finalità? [B] In base a quali criteri e documenti è possibile valutare la legittimità delle delle scelte urbanistiche?
Per la riconsegna dell'area occupata sono richieste le formalità previste per l'occupazione (redazione di apposito verbale di immissione in possesso redatto in contraddittorio con il proprietario o, in sua assenza, con l'intervento di due testimoni)?
Nell'ipotesi in cui il Comune non si sia previamente pronunciato sulla domanda di sanatoria presentata dall'interessato, l'ordinanza di demolizione deve ritenersi illegittima?
L'autorità comunale, prima di emanare l'ordinanza di demolizione di un abuso edilizio, deve verificarne la sanabilità ai sensi dell'art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001?
In presenza di una notifica del ricorso non effettuata al Comune in persona del Sindaco pro tempore bensì al dirigente, quest'ultimo è tenuto a costituirsi in giudizio?
La c.d. determinazione di “presa d’atto” (con cui l’Amministrazione comunale prende atto di una sentenza del Consiglio di Stato e incarica il responsabile dell’Ufficio tecnico comunale di porre in essere tutti gli adempimenti tecnico-amministrativi finalizzati al recupero, nella demanialità dell’Ente, di un immobile) costituisce provvedimento amministrativo autonomamente impugnabile?
Sul coordinamento tra disciplina urbanistica e valutazioni paesaggistiche: la Soprintendenza può condurre l’esame dei progetti "sulla base di una propria pianificazione ideale, diversa da quella contenuta negli strumenti urbanistici comunali"?
Che rilievo possono assumere all'interno del procedimento amministrativo le dichiarazioni sostitutive a firma di alcuni vicini e le scritture private provenienti da terzi?
L'art. 20, co. 8 DPR n. 380/2001 e, più in generale, l’art. 20, co. 4, l. n. 241/1990, si riferiscono ai soli casi in cui sussistano vincoli specifici, riguardanti un determinato immobile ovvero una parte di territorio puntualmente individuati per il loro valore storico, artistico o paesaggistico?
Il provvedimento di rilascio adottato dalla p.a., ai sensi dell'art. 823 comma 2 c.c., in caso di detenzione "sine titulo" da parte di un privato di un immobile facente parte del demanio pubblico o del patrimonio indisponibile, può essere oggetto di censure per eccesso di potere?
La Pubblica Amministrazione può portare ad ottemperanza l’ordine di demolizione di opere abusivamente realizzate emesso dal Giudice penale senza preventivamente rimuovere in autotutela le proprie determinazioni che costituiscono il frutto delle condotte illecite accertate?
[A] Il divieto di costruzione entro la fascia di rispetto di 150 metri dagli argini dei corsi d'acqua rappresenta un limite inderogabile che prescinde dalla natura e dalla tipologia del manufatto? [B] Che rilevanza può assumere ai fini della protezione dei valori paesaggistici l'avvenuta edificazione di un'area?
La sottoposizione di un manufatto abusivo a sequestro penale può costituire impedimento assoluto a ottemperare a un ordine di demolizione ovvero integrare causa di forza maggiore impeditiva della demolizione?
L'esistenza di una garanzia fideiussoria comporta il dovere per l'Amministrazione comunale di chiedere l'adempimento al fideiussore prima di poter irrogare le sanzioni per omesso o ritardato pagamento dei contributi concessori?
Sull'onere della prova della data di ultimazione delle opere abusive: è possibile sostenere che il Comune deve normalmente essere in grado di accertare la situazione edilizia di tutto il proprio territorio?
L’art. 42-bis, T.U. espropriazioni è applicabile anche alle ipotesi in cui il rapporto fra il privato e l’amministrazione nasce e si sviluppa sul versante privatistico?
Sulla la possibilità o meno del rilascio “di permessi di costruire in sanatoria subordinati all'esecuzione di specifici interventi aventi lo scopo di far acquisire alle opere il requisito della conformità alla disciplina urbanistica o aventi ad oggetto solo una parte delle opere”.
Il pagamento, al momento del ritiro della concessione edilizia, dei relativi oneri contributivi, è idoneo a rappresentare l'univoca manifestazione di volontà dell'interessato ad accettare le statuizioni amministrative, e ,quindi, a rinunciare all'esperimento della tutela giurisdizionale?
Sul ragionevole termine previsto dall’art. 21 nonies della l. 241/90 per l’esercizio dei poteri di autotutela con particolare riferimento ai casi in cui la SCIA sia inesatta o incompleta o, comunque, corredata da false rappresentazioni dei fatti.
In relazione ai vincoli paesaggistici, possono trovare spazio applicativo i peculiari principi che riconoscono una posizione di affidamento tutelabile in capo a colui che, pur avendo posto in essere abusi edilizi, ha poi visto trascorrere un lungo lasso di tempo dalla loro commissione con inerzia dell'Amministrazione preposta alla vigilanza?
Sul titolo che legittima il detentore a presentare un'istanza di condono: cosa deve fare l'amministrazione nel momento in cui il proprietario manifesta il suo dissenso alla sanatoria delle opere eseguite?
Sul potere-dovere dell’amministrazione di procedere ad un’attività istruttoria volta ad accertare la legittimazione del richiedente il titolo edilizio: quanto a fondo deve spingersi l'attività dell'amministrazione?
[A] L’Amministrazione può adottare un provvedimento sanzionatorio edilizio anche se non si è preventivamente pronunziata sulla istanza di sanatoria eventualmente pendente? [B] Il “diniego” di concessione di sanatoria può essere espresso (e trovare collocazione) nel medesimo provvedimento con cui viene comminata la sanzione demolitoria?
Sulla configurabilità o meno di una rinuncia preventiva alla tutela giurisdizionale dell'interesse legittimo e, in particolare, sulla possibilità o meno di manifestare una preventiva acquiescenza all’esproprio.
Può il provvedimento carente di una specifica valutazione e, quindi, di una puntuale indicazione delle ragioni di pubblico interesse, essere legittimamente annullato in autotutela anche a distanza di molto tempo dallo spirare del termine di legge lasciato dalla norma (in particolare dall’art. 19, commi 3 e 6-bis, l. 241/1990) all’ente locale per intervenire in sede inibitoria piuttosto che in sede di autotutela? Orientamenti giurisprudenziali a confronto.
La presentazione da parte del destinatario di un ordine di demolizione di una domanda di condono o sanatoria relativa alle opere sanzionate, comporta in ogni caso l’improcedibilità del ricorso proposto avverso l’ordine di demolizione?
Per l'irrogazione della sanzione, l'autorità urbanistica deve fornire, quale condizione di legittimità, anche la prova certa dell'epoca di realizzazione dell'abuso?
Indicazione puntuale dei requisiti necessari al fine di integrare in capo al privato l'affidamento qualificato che impone all'Amministrazione, nella repressione dell'attività edilizia abusiva, di motivare in merito all'esistenza di un interesse pubblico prevalente.
Ai sensi dell' articolo 7 della legge n. 241, sussite un obbligo di avviso del procedimento di rilascio del titolo edilizio ai soggetti viciniori dell'istante?
Quali azioni può spiegare il terzo interessato - come il proprietario limitrofo - che si trovi a relazionarsi con un'amministrazione che omette di adottare, secondo i suoi doveri di ufficio, i necessari provvedimenti di ripristino dello stato dei luoghi e di difesa del pubblico interesse in relazione a costruzioni abusive? La tutela del privato eè soltanto amministrativa ovvero anche civilistica?
Può ritenersi che la d.i.a. sia illegittima o inidonea a produrre i suoi effetti per la circostanza che sia stata presentata a una diversa articolazione dello Sportello Unico per l’Edilizia rispetto al Servizio che la stessa Amministrazione ritene competente?
[A] Può correttamente affermarsi che la SCIA, una volta decorsi i termini per l'esercizio del potere inibitorio-repressivo, costituisce un titolo abilitativo valido ed efficace che può essere rimosso solo attraverso l'esercizio del potere nel rispetto delle prescrizioni recate dall'art. 19, comma 4, della l. n. 241/1990? [B] Quali sono i compiti che Polizia Municipale può svolgere in materia di edilizia ed urbanistica?
Sull'onere della prova in ordine alla ultimazione delle opere edilizie: l'amministrazione può respingere l'istanza di condono laddove in base agli atti allegati dal richiedente emergano dubbi in ordine all'effettivo momento di realizzazione dell'abuso?
Sull'obbligo di ripubblicazione del PIT: quest'ultimo riguarda anche le modifiche riferite alle singole norme di attuazione o alla disciplina settoriale di aspetti del territorio?
Sulla compatibilità o meno dell’istituto del silenzio-assenso previsto dall’art. 13 della L. n. 394/1991 con la disciplina generale dell’art. 20 della L. n. 241/1990, come modificato dalla L. n. 80/2005. In quali casi l’art. 13, comma 4, della L. n. 394/1991, nella parte in cui prevede il silenzio-assenso, può essere disapplicato per contrasto con i principi di diritto affermati dalla CGUE in materia di VAS/VIA?
Qual'è la ratio sottesa alla pubblicazione prevista nel procedimento di formazione dei piani regolatori generali? Quali corollari discendono da tale finalità?
L’omessa notifica dell'ordinanza di demolizione ad uno dei proprietari del fondo sui cui insiste l'opera abusiva incide sulla legittimità del provvedimento?
In pendenza della decisione relativa alla istanza di accertamento di conformità l'ingiunzione di demolizione perde di efficacia? orientamenti giurisprudenziali a confronto.
In presenza di una nuova, ma sostanzialmente analoga, istanza di autorizzazione ex art. 87, d.lgs. n. 259 del 2003, si ha applicazione del cosiddetto one shot temperato?
Il principio per cui occorre il consenso del condomino per la realizzazione di opere modificative della facciata dell’edificio si applica anche quando l’interessato ritenga che le innovazioni sulle parti comuni non abbiano alcuna rilevanza estetica?
Qual è il livello minimo di istruttoria che l'amministrazione deve realizzare in relazione all'accertamento della titolarità dell'area cui si riferisce l'istanza edificatoria?
Sulla duplice condizione necessaria affinché sia possibile l’integrazione provvedimentale della motivazione dell’atto impugnato (motivazione postuma del provvedimento impugnato).
Il Comune ha l’obbligo di provvedere sull’istanza del privato volta a sollecitare l'adozione del provvedimento di cui all'art. 42 bis d.P.R. 327/01? In caso di inerzia, il privato può agire avverso il silenzio serbato dall'Amministrazione?
L’istanza di accertamento di conformità incide sulla legittimità dell’ordinanza di demolizione in precedenza emessa, ovvero ne determina soltanto la temporanea inefficacia, impedendone unicamente (e temporaneamente) l’esecuzione materiale?
Può ritenersi legittimo il parere paesaggistico che si limiti ad affermare che le opere, per le loro caratteristiche tipologiche e i materiali utilizzati, “…alterano in modo irreversibile lo stato dei luoghi in quanto contrastano con le caratteristiche presenti nel contesto paesaggistico agricolo di riferimento…”?
Sulla restituzione del bene illegittimamente occupato dall'Amministrazione e sui poteri del commissario ad acta: il termine assegnato nella sentenza de quo agitur ha natura ordinatoria o perentoria?
Sull’obbligo di comunicazione di avvio del procedimento in relazione al procedimento ex art. 42 bis del DPR 327 del 2001, per la particolare ipotesi in cui l’ordine di pronunciarsi sull’acquisizione derivi da una sentenza.
Sulla necessità per le P.A. di ricorrere a procedure competitive: può ritenersi legittimo l’affidamento ad una Associazione di una vasta porzione di terreno comunale avvenuto senza la predeterminazione dei criteri e delle modalità cui l’Amministrazione si sarebbe dovuta attenere?
Il semplice riferimento alla L. reg. 52/1982 (disposizione diretta a tutelare le aree destinate a parchi e riserve naturali, mediante il rinvio a successive disposizioni di attuazione che hanno la funzione di disciplinare effettivamente gli interventi ammessi), senza ulteriore specificazione del vincolo impeditivo, può fondare la legittimità del provvedimento di diniego della domanda di sanatoria di abuso edilizio ?
Allorchè, in sede di rilascio di un titolo edilizio, emerga una ragionevole contestazione di un privato alla legittimazione del richiedente, la P.A. deve risolvere il conflitto ovvero limitarsi ad adottare un provvedimento di diniego?
In presenza di un'istanza di sanatoria edilizia, il Comune deve ritenersi costretto, anche nell’eventualità di un diniego di sanatoria, a reiterare i provvedimenti sanzionatori, demolitori e ripristinatori?
[A] Può il singolo condomino agire a difesa non dei suoi diritti di proprietario esclusivo, ma dei suoi diritti di comproprietario "pro quota" delle parti comuni? [B] Sui doveri istruttori e di accertamento dell’amministrazione procedente (e del giudice amministrativo) in vista dell’emanazione del provvedimento amministrativo in genere e, in special modo, di licenze, concessioni e autorizzazioni.
Il principio secondo cui la preventiva presentazione dell’istanza di condono preclude - ai sensi degli artt. 38 e 44 della legge n. 47/85, l’adozione di provvedimenti repressivi, può ritenersi privo di deroghe? Cosa accade allorché il privato non dimostri l’effettiva coincidenza tra l’oggetto della domanda di condono e le opere in contestazione?
A quali doveri è soggetta l’amministrazione che abbia ricevuto la sollecitazione del privato a reprime un abuso edilizio in relazione a una denuncia o segnalazione certificata di inizio attività? Laddove l’istanza pervenga entro sessanta giorni dal momento in cui il privato risulta aver avuto conoscenza dei profili lesivi dell’intervento, l’amministrazione è tenuta a esercitare pieni poteri inibitori ovvero un mero potere di autotutela?
Sulla differenza d’opinioni esistente circa la rilevanza del trascorrere del tempo rispetto agli abusi edilizi: sulla necessità o meno che l’amministrazione, in presenza di abusi risalenti, si diffonda sull’interesse ulteriore al ripristino della legalità violata.
Quali elementi occorre prendere in considerazione ai fini di valutare la ragionevolezza del termine di esercizio dell'autotutela? Frazione temporale in sé per sé considerata, termine di durata complessivo dell'operatività del provvedimento, effetti che medio tempore quel provvedimento ha prodotto?
In quali ipotesi è possibile scorgere un affidamento qualificato del privato rispetto all'attività amministrativa? In sostanza, in quali ipotesi può ritenersi che la pubblica Amministrazione abbia adottato atti o posto in essere comportamenti suscettibili di generare nel privato un’aspettativa, o meglio una “fiducia” nella conseguente attività provvedimentale?
[A] Possono ritenersi legittimi i provvedimenti sanzionatori/monitori/ripristinatori adottati dalla P.A. in epoca successiva all'avvenuta presentazione della domanda di condono? [B] Quali effetti produce la presentazione di un'istanza di condono edilizio successivamente alla notifica dell'ordinanza di demolizione?
Sull'amministrazione grava l'obbligo di indicare al privato le prescrizioni necessarie a rendere l'abuso esteticamente compatibile con l'area tutelata?
Il silenzio sull'istanza di sanatoria di cui agli artt. 36 e 37, comma 4, D.P.R n. 380/2001, ha valore di silenzio-rigetto ovvero di silenzio-inadempimento?
Il mero avvio di un procedimento finalizzato ad accertare l’inottemperanza all’ordinanza di demolizione può risultare sufficiente ad escludere l'inerzia in senso tecnico dell'amministrazione comunale?
Rispetto alle scelte effettuate dall'Amministrazione in sede di approvazione degli strumenti urbanistici, può ritenersi qualificato l'interesse del privato proprietario correlato ad una precedente previsione urbanistica che consenta un utilizzo dell'area in modo più proficuo?
Sull'art. 38 D.P.R. 3080/2001: l'amministrazione può applicare la sanzione pecuniaria in luogo di quella repristinatoria in ragione dell'affidamento del privato?
Può legittimamente sostenersi, con riferimento alle scelte effettuate con gli strumenti urbanistici, che anche la destinazione di singole aree non necessiti di apposita motivazione oltre quella evincibile dai criteri generali?
L'approvazione del progetto esecutivo dell'opera pubblica può assumere rilevanza ai fini del dies a quo della decorrenza del termine di cui all’art. 13, comma 4 d.p.r. n. 327/2001?
Quali sono i presupposti per l’esercizio del potere di annullamento d’ufficio con effetti ex tunc? In questo contesto che rilevanza assume l’infedele prospettazione dello stato dei luoghi? Quali conseguenze determina rispetto all’onere motivazionale dell’Amministrazione circa la comparazione tra interesse pubblico e privato e l’affidamento riposto dal richiedente sul mantenimento del manufatto?
Che rilevanza può assumere ai fini dell'esercizio dell'autotutela sul rilasciato permesso di costruire l'infedele prospettazione dello stato dei luoghi?
Sul procedimento speciale per l'installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica: può l'Amministrazione esigere documenti diversi da quelli di cui all'allegato 13, modello B, del d.lgs. n. 259 del 2003?
Può ritenersi legittima l’ordinanza di demolizione non preceduta dall’annullamento, perlomeno parziale, dei titoli edilizi che hanno assentito la costruzione oggetto della medesima ordinanza?
Nel settore dell’edilizia, l'amministrazione, per non incorrere nella violazione dell'art. 21-ocites della legge n. 241 del 1990, è tenuta a dimostrare che ogni eventuale contributo partecipativo del privato non avrebbe mutato l’esito del procedimento?
Sui principi applicabili con riferimento ai mezzi di prova ammissibili ed alla pregnanza dell’onere della prova in materia di pratiche edilizie e epoca di costruzione dei manufatti.
Il semplice rilievo del rilascio dei titoli sulla base di una rappresentazione ingannevole dello stato dei luoghi può essere ritenuto di per sé capace di determinare l'illegittimità delle autorizzazioni rilasciate?
La mancata notificazione al comproprietario inficia di per sé la legittimità della disposta misura repressiva-ripristinatoria (demolizione)? Che rilevanza assume tale omissione ai fini dell’acquisizione gratuita del bene al patrimonio comunale?
Ai fini delle garanzie partecipative ed in particolare della comunicazione dei motivi ostativi, può sostenersi che la decisione riguardo all’assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale sia equiparabile ad una determinazione negativa in ordine a un’istanza?
L’art. 20 del d.P.R. n. 380/2001, che prevede la formazione del silenzio assenso al compiersi del termine per provvedere decorrente dall’istanza di rilascio del permesso di costruire, può trovare applicazione con riferimento all’istallazione dei cartelli pubblicitari su suolo pubblico?
Può ritenersi che, maturato il silenzio dell’Amministrazione su un’istanza di sanatoria edilizia, la stessa perda il potere di adottare un successivo provvedimento esplicito di rigetto?
L'ordinanza di demolizione che non indichi l'area che verrà acquisita di diritto e gratuitamente al patrimonio del Comune per il caso di inottemperanza, è per ciò solo illegittima?
Sugli orientamenti giurisprudenziali, non univoci, che nel corso degli anni si sono formati sulla questione relativa alla rilevanza che la risalenza nel tempo della realizzazione dell'abuso può assumere ai fini del possibile legittimo affidamento del privato: da quale momento in poi può parlarsi di inerzia amministrativa?
Sulla natura del parere della commissione edilizia comunale; quest'ultimo, ancorché atto preparatorio ed interno al procedimento amministrativo di rilascio del permesso di costruire, può assumere propria autonomia funzionale e strutturale?
Può ritenersi legittima l'ordinanza di demolizione relativa ad una recinzione che non contenga alcun riferimento in ordine all’esatta collocazione della stessa, alle sue dimensioni, né ai materiali impiegati per la sua realizzazione?
Sugli accertamenti da parte del Comune in sede di istruttoria per il rilascio del permesso di costruire e sui poteri di annullamento d’ufficio del permesso di costruire dopo l’entrata in vigore della L. n. 124/2015. Può in tal senso affermarsi che il termine di 18 mesi rappresenti limite massimo di ragionevolezza dell'azione amministrativa di secondo grado anche con riferimento alle fattispecie precedenti all'entrata in vigore della norma richiamata?
[A] La disciplina dell’autorizzazione paesaggistica può essere derogata dalla normativa regionale attraverso l’introduzione di innovazioni sostanziali e procedurali tali da determinare, in concreto, una disciplina di minor tutela? [B] Sulla delicata e controversa questione dell'applicabilità della normativa sopravvenuta al procedimento amministrativo in itinere.
Il ricorso alla procedura semplificata di cui all'art. 5, D.P.R. 20 ottobre 1998 n. 447 per la variazione di strumenti urbanistici preordinati all'autorizzazione di insediamenti produttivi contrastanti con il vigente strumento urbanistico, comporta l’abdicazione da parte del consiglio comunale alla sua fisiologica capacità pianificatoria?
Sull’art. 60, co. 3, l. reg. Toscana n. 10/2010 e sulla compatibilità ambientale di attività che presuppongano il rispetto di specifiche azioni e prescrizioni: il provvedimento adottato ai sensi della predetta norma può risolversi in una sostanziale interdizione sine die dell’attività?
L’amministrazione comunale può applicare la normativa sopravvenuta alla notificazione della sentenza di accoglimento del ricorso avente ad oggetto il rigetto della domanda diretta ad ottenere un titolo edilizio?
L'individuazione dell'area di pertinenza della "res abusiva" deve necessariamente essere compiuta al momento dell'emanazione dell'ingiunzione di demolizione?
Sul potere di autotutela: è legittimo l'annullamento di una concessione edilizia rilasciata in violazione del vigente regime urbanistico che si fondi esclusivamente sull'esigenza di ripristino della legalità? Orientamenti giurisprudenziali a confronto.
Che effetto produce, in materia edilizia, la presentazione dell’istanza di accertamento di conformità posteriormente all'impugnazione dell'ordinanza di demolizione (o del provvedimento di irrogazione delle altre sanzioni per abusi edilizi)? Può ritenersi che l'orientamento che sostiene la sopravvenuta carenza di interesse sia più sfavorevole per la parte ricorrente rispetto a quello contrario che afferma la persistenza dell’interesse alla decisione di merito anche in presenza dell’istanza di sanatoria?
Quali sono gli elementi motivazionali minimi dei provvedimenti volti alla repressione degli abusi edilizi? L'amminstrazione può darne conto con le memorie defensionali depositate in sede processuale?
La P.A. può emanare le ordinanze di demolizione delle opere edilizie abusive nei confronti del proprietario attuale, indipendentemente dall’essere o meno quest’ultimo responsabile della esecuzione delle opere stesse?
Quand'è che il privato sanzionato con l'ordine di demolizione per la costruzione di un'opera edilizia abusiva può invocare l'applicazione a suo favore della disposizione oggi contenuta nell'art. 34, comma 2, del d.P.R. n. 380 del 2001?
Sul principio del contrarius actus nell’ambito del procedimento di annullamento in autotutela con riferimento alla mancata acquisizione del parere della commissione edilizia comunale relativa al parametro legale di distanza tra gli edifici.
L’avvenuto deposito della “documentazione di variante”, presso la Segreteria / Ufficio Urbanistica dell’Ente, coevo alla pubblicazione della delibera all’albo pretorio, è sufficiente a integrare la pubblicità prevista per questo tipo di provvedimento?
In occasione del controllo sul mancato esercizio dei poteri repressivi, può l’amministrazione prima e il giudice amministrativo poi, incidenter tantum, accertare le modalità di esercizio della servitù nei termini rivendicati dal privato?
Nel rilascio di provvedimenti ampliativi della sfera del privato in materia edilizia, l’Amministrazione deve vagliare anche la disponibilità giuridica in capo all’interessato dei suoli oggetto di attività edificatoria e "le questioni afferenti ai rapporti di vicinato"?
Sul principio del "tempus regit actum" in materia urbanistica e edilizia: che incidenza possono assumere le sopravvenute disposizioni urbanistiche (in punto di distanze,e di allocabilità di allevanti avicoli nell’area di riferimento) rispetto alla scia presentata nella vigenza di diverse disposizioni?
Allorché sia pendente un procedimento penale su fatti rilevanti in un procedimento amministrativo, l’amministrazione deve (o può) sospendere le sue determinazioni in attesa dell’esito del giudizio penale o della conclusione delle indagini preliminari?
Che rilevanza assume la presentazione della domanda di sanatoria nei confornti dei provvedimenti repressivi precedentemente adottati? Il rigetto implicito o espresso della sanatoria determina la riespansione dell'efficacia dell’ordinanza di demolizione in precedenza emessa?
[A]Sull’art. 152, terzo comma, della legge regionale Toscana n. 65 del 2014, con particolare attenzione alla distinzione di ruoli tra responsabile del procedimento edilizio e responsabile del procedimento paesaggistico. [B] In tema di ingiunzione di demolizione, in quale momento scatta il dovere dell’Ufficio tecnico comunale di valutare la possibilità o meno del ripristino dello stato dei luoghi”?
Quale carattere ha comunicazione di avvio del procedimento sanzionatorio rispetto all'adozione di provvedimenti demolitori e repressivi di illeciti edilizi?
[A] Quali effetti provoca la presentazione dellistanza di accertamento di conformità successivamente allimpugnazione dellordine di demolizione? [B] Sulle più avanzate puntualizzazioni giurisprudenziali sul tema dell'integrazione postuma della motivazione dell'atto amministrativo
L’obbligo (laddove esistente) dell’Amministrazione di ricondurre ad equità le posizioni di natura contrattuale dedotte nella convenzione accessiva all’accordo di programma può essere imposto tramite il rito del silenzio dinanzi al giudice amministrativo?
Il provvedimento primariamente diretto a realizzare l’interesse patrimoniale del Comune a riottenere, nella qualità di proprietario, la disponibilità del suolo comunale abusivamente occupato, rientra nella competenza del Settore edilizia ovvero in quella del Settore Lavori pubblici?
Nell’ipotesi in cui una concessione edilizia in sanatoria sia stata ottenuta dall’interessato in base ad una falsa o comunque erronea rappresentazione della realtà materiale, la p.a. può esercitare il proprio potere di autotutela ritirando l’atto senza esternare alcuna particolare ragione di pubblico interesse?
In materia di conferenza di servizi che natura ha la deliberazione assunta dal Consiglio dei Ministri ai sensi dell’art. 14 quater comma 3 della L. 241/1990?
Sulla sospensione sine die del provvedimento amministrativo: cosa accade allorché l’amministrazione comunale abbia sospeso l’iter procedimentale con il semplice e generico riferimento alla futura ed indeterminata conclusione degli accertamenti eseguiti sui luoghi di causa dall’U.T.C. Area Edilizia ed Urbanistica?
Sul termine ragionevole per l’esercizio dell’autotutela previsto dall’art. 21 nonies della L. 241/90 e sul rilievo che assume in proposito il profilo dell'efficacia dell'atto amministrativo, nel regime antecedente la legge legge 124/2015 che ha stimato in 18 mesi il termine ragionevole di cui all’art. 21 nonies.
Il Corpo Forestale è competente ad accertare e segnalare eventuali violazione delle norme urbanistiche, edilizie e di tutela paesaggistica? Ridimensionamento della tradizionale visione atomistica dell’esercizio dei poteri amministrativi alla luce dei principi di economicità, semplicità, celerità, efficacia, dell’attività amministrativa.
Il confinante che in precedenti occasioni si sia opposto all'attività edilizia di un altro soggetto deve ricevere la comunicazione di avvio del procedimento per un titolo edilizio, ai sensi dell'art. 7, l. 7 agosto 1990, n. 241?
L’indizione della conferenza di servizi può essere ritenuta di per sé un’anomalia e un aggravamento ingiustificato della procedura abilitativa semplificata prevista dal D.Lgs. 28/2011 per gli impianti di piccola cogenerazione alimentati da energia rinnovabile?
Nell’ambito dell’attività di conformazione urbanistica e paesaggistica del territorio, gli atti o comportamenti vincolati dell’amministrazione possono essere censurati sotto il profilo dell’eccesso di potere per disparità di trattamento?
Sul principio di conservazione degli atti amministrativi e di strumentalità delle forme, con particolare riferimento alla categoria dei vizi non invalidanti
Sul dovere dell’amministrazione del “clare loqui”, con particolare riferimento agli atti amministrativi che imprimono limitazioni delle facoltà di godimento di beni immobili: il criterio interpretativo ispirato al canone della buona fede oggettiva è applicabile anche agli atti amministrativi?
[A] Che natura hanno le istanze dei privati volte a sollecitare l’esercizio del potere di autotutela da parte dell’Amministrazione? [B] Quali caratteristiche e che natura contraddistinguono l’atto “meramente confermativo”?
Sulla perentorietà del termine di 18 mesi introdotto dalla riforma Madia e sulla tardività dell’esercizio del potere di autotutela: può ritenersi sufficiente l’adozione della comunicazione di avvio del procedimento per il rispetto del termine normativamente imposto?
Il dissenso espresso da amministrazioni preposte alla tutela di interessi sensibili al di fuori della conferenza di servizi deve considerarsi tam quam non esset, ovvero obbliga comunque l’amministrazione procedente ad approfondire quanto “irritualmente” rappresentatole dall’amministrazione in esame rinnovando a quest’ultima l’invito alla partecipazione effettiva a “una successiva seduta della conferenza di servizi”?
[A] Sull’interpretazione dell’art. 39, d. lgs. n. 33 del 2013: il tenore della norma autorizza a ritenere assoggettati agli obblighi di pubblicazione gli atti prodromici alla formazione dello schema di piano ancora da adottarsi? [B] Sulla delimitazione dei confini di una zona da sottoporre a vincolo paesaggistico quale bellezza di insieme
Sull'illegittimità costituzionale dell’art. 84-bis, comma 2, lettera b), della legge della Regione Toscana 3 gennaio 2005, n. 1 laddove decorso il termine di trenta giorni consente all'Amministrazione di assumere provvedimenti inibitori e sanzionatori della SCIA discostandosi dalla norma statale
Sulla applicazione ratione temporis dell’art. 30 comma 1 del D.L. 69/2013 convertito in legge n. 98/2013, sui provvedimenti adottati dal funzionario di fatto e sugli effetti della ratifica degli stessi: la ratifica comporta il consolidamento ex tunc o ex nunc degli effetti del provvedimento viziato? In altre parole, l’invalidità degli atti amministrativi emessi da un dipendente privo di qualifica dirigenziale è riconducibile alla categoria della incompetenza relativa o a quella della nullità strutturale?
[A] Può ritenersi sussistente un obbligo della P.A. di ripubblicare il (progetto di) P.R.G. nel caso in cui il Comune, controdeducendo alle proposte di modifica regionali, introduca variazioni rilevanti al Piano adottato? [B] Può ritenersi ammissibile il ricorso avverso la deliberazione del Consiglio Comunale recante controdeduzioni alle osservazioni presentate sul P.R.G. in itinere?
[A] Sulla c.d. variante puntuale: la comunicazione individuale della determinazione adottata è astrattamente idonea a far decorrere il termine dell’impugnazione? [B] Sulla comunicazione di provvedimenti amministrativi alle persone giuridiche: la notifica va eseguita sempre presso la sede sociale e nelle mani del legale rappresentante, ovvero di persona abilitata alla ricezione, o può anche essere effettuata presso la residenza o il domicilio del legale rappresentante? [C] La mancanza dell’indicazione del termine e dell’autorità presso cui il provvedimento può essere impugnato giustifica il riconoscimento dell’errore scusabile in ordine alla decorrenza del termine per ricorrere?
[A] Rilascio del permesso di costruire e preavviso di rigetto: può ritenersi illegittimo il provvedimento di rigetto che non dia compiuta avvertenza di tutti gli elementi che si frappongono al rilascio del titolo? [B] Sul rilascio di titoli edilizi con prescrizioni
[A] Può la regola di non annullabilità di cui all’art. 21-octies, comma 2, della l. n. 241/1990 applicarsi a provvedimenti latamente discrezionali, quali quelli localizzativi di un vincolo preordinato all’esproprio? [B] Può l’ordinanza contingibile ed urgente sostituire gli ordinari strumenti giuridici ablatori (espropriazione per p.u. e subprocedimento di occupazione d’urgenza)?
Sull’onere motivazionale nascente a carico dell’Amministrazione ex art. 10-bis, l. n. 241/1990: che rilevo assume in tale contesto la “articolata serie di rilievi fotografici della zona in cui l’intervento dovrebbe essere realizzato” e l’affermazione “che l’area interessata dal progetto si colloca in un contesto densamente urbanizzato che vede la presenza, accanto a costruzioni di dimensioni contenute, di altre aventi dimensioni che non sembrerebbero dissimili da quella che si intenderebbe realizzare, in un quadro di insieme che non rende agevole il rinvenimento di un unico stile tradizionale”?
Sui principi in materia di partecipazione al procedimento amministrativo, con particolare attenzione al caso in cui il soggetto che abbia chiesto la convocazione di una conferenza di servizi abbia ottenuto un precedente permesso di costruire
Quali sono i presupposti affinché il dissenso di cui all’art. 14 ter l. n. 241 del 1990, possa essere ritenuto validamente espresso all’interno della conferenza dei servizi? Precisazioni, in particolare, con riferimento al particolare ambito della tutela ambientale
Sull’obbligo di notificazione ad almeno uno dei controinteressati, con particolare attenzione alla qualità assunta, a tal fine, dal proprietario confinante (anche con riferimento al caso in cui quest’ultimo abbia provveduto a segnalare all'amministrazione l'illecito edilizio da altri commesso): tale obbligo sussiste solo nel caso in cui il soggetto sia individuato nel provvedimento impugnato? [B] Sui presupposti fondamentali, in materia di edilizia, per il legittimo esercizio da parte dell'Amministrazione del potere di autotutela; in particolare sul maggior rigore con cui va valutata la ragionevolezza del termine di ritiro
[A] La motivazione dell'atto deliberativo collegiale può legittimamente essere desunta dalle opinioni espresse dai singoli componenti dell'organo? [B] Sulla “riconoscibilità” della c.d. “opzione zero” tra i possibili obiettivi sistematici della tutela ambientale: a fronte di un progettato intervento edificatorio non ancora avviato, può il massimo organo rappresentativo dell’Ente esponenziale esprimere un avviso contrario alla prosecuzione del procedimento?
[A] Il brocardo “res inter alios acta tertio neque nocet neque prodest” è applicabile anche alla branca del diritto amministrativo, n particolare laddove il terzo “vincolato” sia un Ente pubblico? La mera partecipazione ad un tavolo tecnico di un funzionario in rappresentanza dell’Ente implica che detto Ente sia obbligato a sottoscrivere gli accordi conclusivi o addirittura, che anche se tali accordi non abbia sottoscritto, resti dagli stessi vincolato? [B] È possibile attraverso la procedura del silenzio-inadempimento coartare un’amministrazione a rispettare una intesa cui non ha preso parte e da essa non ratificata, ovvero, comunque, ottenere per tal via l’adozione di atti discrezionali quale una variante al PRG?
[A] Sulla funzione dello Sportello unico per l’edilizia: quest’ultimo è competente a ricevere l’istanza per lo scavo per la installazione del tubo di quench? [B] Ove lo Sportello unico non si ritenga competente ad evadere la pratica oggetto d’istanza di un cittadino può limitarsi alla restituzione, ovvero è tenuta ad inviarla all’ufficio competente?
Può l'obbligo di motivazione del provvedimento amministrativo ritenersi assolto qualora, anche a prescindere dal tenore letterale utilizzato nella motivazione, emergano dai documenti dell'istruttoria le concrete ragioni e i presupposti dell’attività procedimentale?
[A] Può l’amministrazione “assumere determinazioni in via di autotutela” su atti che ritiene non perfezionatisi? [B] Può il giudice, prescindendo dalla richiesta dell’interessato, decidere l’ordine di trattazione delle censure? [C] Sull’integrazione postuma della motivazione del provvedimento
La mancata acquisizione dei pareri di regolarità tecnica e contabile comporta l'invalidità delle deliberazioni della giunta o del consiglio comunale, ovvero una mera irregolarità delle stesse?
Sulla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale: il “percorso-tipo”, fondato su un passaggio “pattizio” (art. 194 comma 2) ovvero su una articolazione per gradi, in cui all’adozione di una serie di provvedimenti (ex art. 193), è vincolante ai fini dell’iniziativa ex art. 243 bis, d.Lgs. 18-8-2000 n. 267, di guisa che il ricorso a tale procedura risulta illegittimo laddove non preceduto da tali “passaggi”?
Possono le condizioni e prescrizioni apposte ad un parere favorevole reso da una amministrazione in sede di conferenza di servizi per la valutazione di un progetto di realizzazione di opera pubblica ricondursi ad una configurazione sostanzialmente espressiva di dissenso da parte dell’amministrazione?
[A] Sulla rilevanza che assume il profilo della concreta compromissione dei luoghi nella valutazione dei contrapposti interessi nell’ambito della tutela paesaggistica, con particolare riferimento alle opere di modesto impatto visivo. [B] Sulla inammissibilità di una l'integrazione postuma della motivazione di un provvedimento amministrativo realizzata mediante gli atti difensivi predisposti dall'Amministrazione resistente: rapporti tra l’art. 10 bis della l. 241/90 e le eventuali integrazioni motivazionali
[A] Sugli atti amministrativi meramente confermativi (e perciò non impugnabile) e sugli atti di conferma in senso proprio. [B] Sulla situazione di inedificabilità determinata dal vincolo cimiteriale: procedimento attivabile dai singoli proprietari all'interno della fascia di rispetto e procedura di riduzione della fascia inedificabile per interesse pubblico
Sulla possibilità o meno da parte del Comune di disapplicare la propria norma di pianificazione o, meglio, sulla possibilità di un organo tecnico del Comune di disapplicare una disciplina urbanistica approvata dall’organo consiliare del Comune stesso, qualora questa risulti pacificamente in contrasto con l’ordinamento
In generale sulla convalida del provvedimento amministrativo; in particolare sulla possibilità o meno di procedere alla convalida del provvedimento di diniego di condono affetto da un difetto di motivazione
Sul dovere di leale collaborazione con il privato, con particolare attenzione alla fattispecie in cui l’Amministrazione provveda a contestare ai ricorrenti il preteso errore a distanza di oltre 11 mesi dalla presentazione dell’istanza di occupazione e solo dopo la presentazione di analoga istanza da parte della controinteressata
Sulla differenza tra invalidità ad effetto caducante e invalidità ad effetto viziante, con particolare riferimento alla pronuncia sulla compatibilità ambientale cui la Regione è chiamata ai fini del rilascio dell’autorizzazione unica
Sulla ammissibilità di un potere di avocazione di singoli affari in capo al Sindaco o di un suo potere di intervento per rimediare ad eventuali atti illegittimi compiuti dai dirigenti preposti agli uffici comunali
Sul danno da ritardo ex art. 2 bis l. 241/90, derivante dall’avere l’amministrazione legittimamente emesso il provvedimento di diniego, ma provveduto con ingiustificato ritardo
Sulla possibilità o meno di configurare un vizio di eccesso di potere per contraddittorietà laddove gli atti in asserita contraddizione provengano da una stessa autorità, con particolare riferimento all’ipotesi in cui l’amministrazione ordini la demolizione di opere precedentemente autorizzate senza rilevare che le stesse comportavano un cambio di destinazione d’uso di fatto necessitante del permesso di costruire
Sulla necessità o meno di una corrispondenza puntuale e di dettaglio tra il preavviso ex art. 10 bis, l. n. 241 del 2000 ed il provvedimento conclusivo su di un’istanza edilizia
Sulla possibilità o meno delle amministrazioni che hanno adottato atti endoprocedimentali in seno alla conferenza di operare in autotutela per far venire meno l'assenso espresso
[A] Sulla possibilità di considerare la violazione formale della previsione dell’art. 14-ter, comma 2-bis della l. 7 agosto 1990 n. 241 come “sintomo” di una violazione della partecipazione. [B] Sul proprium della valutazione di impatto ambientale
[A] Sull'autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti di cui all’art. 208 comma 6 del d.lgs. 152/2006. [B] Sulla pubblica utilità della discarica realizzata per iniziativa privata. [C] Sulla validità del dissenso espresso all'interno della conferenza dei servizi
[A] Sulla giurisdizione esclusiva, ex art. 133, comma 1, lett. g), in materia di procedimenti di espropriazione per pubblica utilità. [B] Sulla restituzione dell’immobile in presenza di un atto di riassunzione del giudizio il cui petitutm si limiti alla richiesta del risarcimento del danno per irreversibile trasformazione del fondo. [C] Sull’onere della prova relativo alla mancata esecuzione del provvedimento amministrativo di occupazione
Sulla legittimità dell’esito conclusivo della conferenza di servizi, sia essa istruttoria o decisoria, allorquando le posizioni delle autorità interessate sono comunque acquisite
Sul potere di autotutela in relazione ai permessi edilizi, con particolare attenzione agli indici che devono essere valutati in favore dell’interesse dei privati e a quelli che, viceversa, sono tesi ad escluderne l’affidamento
[A] Sul dovere della Pubblica Amministrazione di riesaminare la situazione controversa (c.d. remand): l’adozione di un atto di identico contenuto dispositivo rispetto al precedente, ma arricchito da una puntuale motivazione prima inesistente, riapre i termini per la proposizione del ricorso giurisdizionale. [B] Sul rapporto di specialità intercorrente tra l’art. 192 del d.lgs. n. 152/2006 e l’art. 107 TUEL
[A] Sulla autorizzazione rilasciata o formatasi per silentium ai sensi del Codice delle comunicazioni elettroniche. [B] Sull’insussistenza di un obbligo per la pubblica amministrazione di pronunciarsi su un'istanza del privato volta a ottenere da essa un provvedimento in via di autotutela
Sull’art. 88 della legge regionale Toscana numero 1 del 2005, secondo il quale il responsabile del procedimento amministrativo in materia urbanistico - edilizia non può essere responsabile del procedimento amministrativo in materia di autorizzazione paesaggistica
Sulla perentorietà del termine di conclusione del procedimento ex art. 12 del d. lgs. n. 387 del 2003 relativo all’autorizzazione unica in materia di fonti energetiche rinnovabili
[A] La garanzia di adeguata tutela delle ragioni del privato non viene meno per il fatto che nel provvedimento amministrativo finale non risultino chiaramente e compiutamente rese comprensibili le ragioni sottese alla scelta fatta dalla pubblica amministrazione. [B] Sulla discrezionalità dell’amministrazione nella regolamentazione di una ZTL
La d.i.a, una volta perfezionatasi, costituisce un titolo abilitativo che può essere rimosso, per espressa previsione legislativa, solo attraverso l’esercizio del potere di autotutela decisoria
[A] Sulla perentorietà del termine di 180 giorni previsto dall’art. 12 del d.lgs. n. 387/2003. [B] Sul parere reso in violazione del modulo della conferenza di servizi obbligatoria di cui all’art. 12 del d.lgs. n. 387/2003
Sulla sussistenza della colpa dell’amministrazione per il ritardo con il quale ha adottato il provvedimento chiesto dal privato ai sensi dell’art. 2-bis, comma 1, legge n. 241 del 1990
Gli elaborati tecnici, in quanto tali, non possono essere considerati illegittimi ed annullati soltanto perché utilizzati nel procedimento che ha portato all’emissione di un provvedimento illegittimo, con la conseguenza che, in sede di rinnovazione del procedimento, non ne è precluso l’utilizzo
[A] In caso di danni, derivanti dall’inerzia dell’Amministrazione con riferimento ad un’istanza di permesso di costruire, l’obbligo dell’Ente di pronunciarsi espressamente continua a permanere anche se l’istante non propone il ricorso ex art. 31, commi 1 e 2, Cod. Proc. Amm. [B] Sul risarcimento dei danni ex art. 2 bis, comma 1, L. n. 241/1990, causati dall’inosservanza del termine di conclusione del procedimento, attivato per ottenere la proroga del permesso di costruire ex art. 14 DPR n. 380/2001
[A] La prova della tardività dell'impugnazione incombe sulla parte che la eccepisce, secondo i generali criteri di riparto del relativo onere, ed essa deve essere assistita da rigorosi e univoci riscontri. [B] La novella dell'art. 19 della legge n. 241/1990, come introdotta dall'art. 6 del d.l. 13 agosto 2011, n. 138, convertito con modificazioni nella legge 14 settembre 2011, n. 148, non può che essere rivolta de futuro
Sul risarcimento del danno per il ritardo – ai sensi degli articoli 2 bis della legge 241/90 e 30, comma 4, del c.p.a. – con il quale l’amministrazione comunale ha impresso una destinazione urbanistica a un’area dopo che era decaduto un vincolo preordinato all’esproprio
[A] Ai sensi dell'art. 192 D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, ai procedimenti preordinati all'emanazione dell'ordinanza di rimozione e smaltimento dei rifiuti si deve applicare la disciplina sulla comunicazione di avvio del procedimento di cui agli artt. 7 e ss. L. 7 agosto 1990 n. 241, in quanto adempimento obbligatorio. [B] L’ordine di rimozione dei rifiuti presenti sul fondo può essere rivolto al proprietario solo quando ne sia dimostrata almeno la corresponsabilità con gli autori dell’illecito, per avere cioè posto in essere un comportamento, omissivo o commissivo, a titolo doloso o colposo, dovendosi escludere che la norma in discorso configuri un’ipotesi di responsabilità oggettiva
[A] Nel caso di impugnazione di strumenti urbanistici, anche particolareggiati, o di loro varianti, il semplice rapporto di vicinitas è sufficiente, se dimostra la sussistenza di una generica legitimatio ad causam. [B] Sul termine di impugnazione dell’accordo di programma
La possibilità di chiedere integrazioni e chiarimenti del corso del procedimento amministrativo è espressamente prevista dall’art. 6, comma 1°, lettera b), della legge 241/1990 ed un’interpretazione differente, che vietasse ogni integrazione documentale, si porrebbe contro il principio costituzionale di buon andamento della Pubblica Amministrazione di cui all’art. 97 della Costituzione
L'esito della conferenza dei servizi costituisce solo un atto preparatorio della fase di emanazione di un nuovo provvedimento dell'amministrazione che aveva indetto la conferenza
[A] Il Piano di monitoraggio e controllo (nel caso ivi esaminato, delle acque sotterranee) è un elemento costitutivo ed indefettibile del progetto definitivo della discarica di rifiuti che deve a sua volta essere recepito e far parte integrante dell’autorizzazione ambientale. [B] L’inversione procedimentale consistente nell’acquisizione di un parere successivamente all’adozione dell’atto cui esso è riferito, rende illegittimo l’atto stesso
Sull'omessa registrazione di protocollo di un atto, prevista in via generale dall'art. 53 del d.P.R. n. 445 del 2000 per ogni documento ricevuto o spedito dalle pubbliche amministrazioni
Ai sensi dell’art. 10 bis, l. n. 241 del 1990, il preavviso di rigetto del provvedimento non esaurisce l’obbligo procedimentale dell’Amministrazione, ma occorre che la stessa espliciti compiutamente, nel provvedimento finale, le ragioni del non accoglimento delle osservazioni presentate dal privato
Il dissenso di un'Amministrazione che partecipa alla conferenza di servizi, per essere validamente espresso, deve essere sorretto da congrua motivazione e contenere altresì una critica construens, non potendo limitarsi ad una mera opposizione al progetto in esame
[A] Lo strumento della comunicazione dei motivi ostativi al rilascio del parere favorevole non può essere utilizzato dalla Soprintendenza per chiedere ai richiedenti l’autorizzazione paesaggistica integrazioni documentali. [B] La macroscopica difformità di motivazione tra il preavviso di rigetto e il provvedimento finale finisce per frustrare le finalità partecipative e di confronto che il preavviso è finalizzato a realizzare, e rende il parere negativo impugnato illegittimo
[A] Qualora l'amministrazione, sulla scorta di una rinnovata istruttoria e/o sulla base di una nuova motivazione, dimostri di voler confermare la volizione espressa in un precedente provvedimento, si palesa l'improcedibilità, per sopravvenuta carenza di interesse. [B] Sulla convalida di un atto amministrativo
[A] L'Amministrazione non può procedere più volte all'emanazione di nuovi atti, in tutto conformi alle statuizioni del giudicato, ma egualmente sfavorevoli all’originario ricorrente, in quanto fondati su aspetti sempre nuovi del rapporto, non toccati dal giudicato. [B] Nell’ordinamento italiano quindi, per costante elaborazione pretoria non trova riconoscimento la teoria c.d. del "one shot" (viceversa ammessa in altri ordinamenti). Detta regola prevede che l’Amministrazione possa pronunciarsi negativamente una sola volta, facendo in detta occasione emergere tutte le possibili motivazioni che si oppongono all’accoglimento della istanza del privato
[A] La decisione dell’amministrazione regionale di adottare la determinazione sulla valutazione di impatto ambientale (VIA) fuori dalla conferenza di servizi rappresenta una violazione, innanzitutto, di quanto stabilito dall’art. 14-ter, comma 4, della legge n. 241 del 1990. [B] È stato sancito l’obbligo della partecipazione alla conferenza delle amministrazioni convocate nonchè l’impossibilità di esprimere al di fuori di tale sede il proprio consenso o dissenso, di talchè l’unica maggioranza utile ai fini della validità delle decisioni che si vanno ad assumere è quella che risulta fisicamente presente alla adunanza
[A] L'impugnazione dell’atto presupposto (qui: l’approvazione del progetto definitivo), già lesivo dell'interesse dell'interessato, consente di soprassedere senza pregiudizio all’impugnazione dell’atto conseguenziale (qui: l’atto di stipula dell’accordo di programma) quando l'annullamento del primo è ad effetto non meramente viziante del secondo, ma caducante. [B] La giurisprudenza di questo Consiglio di Stato ha evidenziato che anche le amministrazioni preposte alla cura di valori e interessi sensibili (come quelli qui in rilievo) hanno l’onere di ritualmente esprimere all’interno della conferenza di servizi, proprio per il valore aggiunto del confronto dialettico, il loro eventuale dissenso qualificato. [C] Sull’obbligo o meno di tener conto di un parere tardivamente pervenuto
[A] Il meccanismo della conferenza di servizi delineato dalla L. n. 241/1990 non prevede affatto che i pareri dei vari enti partecipanti siano resi noti in anticipo agli altri. [B] L’eventuale “ostruzionismo” (leggasi mancata partecipazione o partecipazione non costruttiva alla conferenza dei servizi) deve essere in qualche modo sanzionato. [C] Con riguardo alla provenienza della biomassa, la normativa vigente non ne impone la specificazione dettagliata, essendo un tale onere inesigibile alla luce del diritto di libertà di iniziativa economica. [D] L’art. 216 T.U.L.S. in materia di industrie insalubri (e con esso il conseguente D.M. 5/9/1994) non appare compatibile con l’attuale assetto normativo nella parte in cui la norma fa riferimento generico all’”abitato” e alle “campagne”. [E] Molto spesso i piani regolatori sono concepiti in maniera del tutto errata laddove consentono che le zone D siano collocate in adiacenza a zone residenziali oppure laddove consentono che all’interno delle zone D siano ubicati insediamenti residenziali, perché questo è alla base di molte controversie simili a quella che occupa il Tribunale. [F] Sulla differenza tra VAS e VIA
Sul casi in cui il progetto per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto può essere approvato in conferenza di servizi e quelli in cui occorre invece un accordo di programma
Sui rapporti tra il segretario ed i dirigenti eo funzionari comuni e sulla possibilità o meno che il primo possa sostituire i secondi nell’adozione degli atti di loro competenza
[A] Sul valore da attribuire ai c.d. “pareri preventivi” richiesti dal privato all’amministrazione prima di eseguire un intervento e sul loro valore provvedimentale o meno ai fini dell’impugnabilità degli stessi. [B] Sui rapporti tra PMAA e Regolamento Urbanistico in Toscana
L'istituto del preavviso di rigetto di cui all'art. 10bis della legge n. 241 del 1990 debba trovare applicazione anche nei procedimenti di sanatoria o di condono edilizio
La possibilità di esprimere pareri “postumi” rispetto a quelli espressi in sede di conferenza di servizi, sui quali si è formato il provvedimento conclusivo, significherebbe svuotare di contenuto la funzione semplificativa ed acceleratoria dell’istituto
[A] Per pacifica giurisprudenza, la mancata indicazione del responsabile del procedimento si concreta in una mera irregolarità non incidente sulla legittimità del provvedimento. [B] L’omessa allegazione dell’atto richiamato non vizia il provvedimento
[A] Di regola il ricorso va notificato a tutte le amministrazioni che, nell'ambito della conferenza dei servizi, hanno espresso pareri o determinazioni. [B] Il principio di precauzione presuppone la deduzione di validi elementi idonei a contrastare ragionevolmente l'insediamento energetico. [C] Il provvedimento di VIA può (o meglio deve) contenere anche le prescrizioni impartite al soggetto proponente per la fase di esercizio dell'impianto. [D] Sull’obbligo di esame delle memorie dei documenti difensivi presentati dagli interessati nella conferenza di servizi
Sull’art. 15 della legge 241/1990 che, pur facendo rinvio ad alcune norme di disciplina codificate dal precedente art. 11 in tema di accordi integrativi o sostitutivi di provvedimenti, non ne richiama espressamente e significativamente il comma 4 (che regolamenta la facoltà di recedere unilateralmente dall’accordo per sopravvenuti motivi di pubblico interesse)
Si ribadisce che ogni competenza del Sindaco, in merito ai provvedimenti ascrivibili alla mera attività di gestione amministrativa in materia edilizia, deve essere ritenuta abrogata in virtù delle disposizioni legislative che hanno inteso separare, anche negli enti locali, la funzione di indirizzo politico da quella, appunto, di gestione amministrativa
L’atto che determini un'interruzione del procedimento, assume un contenuto sostanzialmente reiettivo dell'istanza del privato e pertanto è immediatamente impugnabile
L’Amministrazione, se la conferenza di servizi si è conclusa positivamente con l’approvazione del progetto, deve rilasciare l’autorizzazione (la quale può solo essere condizionata, nella sua efficacia, ma non più nella sua esistenza alla disponibilità dell’area)
Sull’atto con il quale il Dirigente del Settore Edilizia dispone per una seconda volta un rinvio del termine del procedimento e sull’art. 20 del D.P.R. 380 del 2001
La carenza documentale, nell'ottica della leale, reciproca, cooperazione procedimentale di cui alla legge n. 241 del 1990, può dar luogo ad una declaratoria di improcedibilità dell'istanza del privato laddove la pubblica amministrazione abbia preliminarmente formulato al soggetto interessato una specifica richiesta di integrazione
Indipendentemente dall’esistenza di specifiche norme che impongano ai pubblici uffici di pronunciarsi su ogni istanza non palesemente abnorme dei privati, non può dubitarsi che, in regime di trasparenza e partecipazione, il relativo obbligo sussiste ogniqualvolta esigenze di giustizia sostanziale richiedano l’adozione di un provvedimento espresso
Nell’attuale assetto la determinazione finale della Conferenza rappresenta sia il momento terminale di questa, sia il provvedimento conclusivo del procedimento
[A] L’interpretazione degli atti amministrativi soggiace alle stesse regole dettate dall’art. 1362 e ss. c.c. [B] Colui che è stato legittimamente escluso da un determinato beneficio non può invocare l’eventuale illegittimità commessa a favore di altri al fine di ottenere che essa venga compiuta anche in proprio favore
[A] Sussiste ancora uno iato sistematico fra la determinazione conclusiva della conferenza di tipo decisorio (nonché –a fortiori – fra le posizioni espresse in sede di conferenza dalla singola amministrazione) e il successivo provvedimento finale. [B] Il dissenso espresso da un’amministrazione interessata e convocata in sede di conferenza di servizi non manifesta una volontà provvedimentale dell’amministrazione, ma è solo un atto espressivo di un giudizio in vista di un confronto dialettico
Gli accordi di programma, in quanto integrativi ovvero sostitutivi di provvedimenti, in ispecie di piani urbanistici, rappresentano una sottocategoria degli accordi di cui all’art. 11 della l. 241/1990
[A] Mentre l'atto conclusivo dei lavori della conferenza si concreta in un atto istruttorio endo-procedimentale "a contenuto consultivo", l'atto conclusivo del procedimento è il provvedimento finale (a rilevanza esterna) con cui l'Amministrazione decide a seguito di una valutazione complessiva. [B] Per gli accordi ex art. 11 della l. n. 241/1990 non esiste invece alcun riparto di giurisdizione tra giudice ordinario e amministrativo, in quanto tutte le controversie in materia di formazione, conclusione ed esecuzione degli accordi in esame sono riservate alla giurisdizione esclusiva del Giudice amministrativo
Sull’integrazione postuma della motivazione di un provvedimento amministrativo, realizzata mediante gli atti difensivi predisposti dall’Amministrazione resistente
Il Collegio deve osservare che l’ipotesi di “pregiudizio da mero ritardo” è una recente acquisizione sia legislativa (vedasi l’art. 2 bis della legge n. 241/1990, introdotto dalla legge 18.6.2009, n. 69) che giurisprudenziale, sulla quale non sono ancora maturati indirizzi consolidati
Non possono sorgere aspettative “legittime” da mere interlocuzioni procedimentali dell’amministrazione, ovvero, nel caso di specie, per il solo fatto che l’Ente abbia preso in considerazione una istanza di privati
[A] Non è autonomamente impugnabile il verbale conclusivo della conferenza di servizi, sfornito di autonomia provvedimentale rispetto al provvedimento finale di competenza dell'amministrazione. [B] Il provvedimento conclusivo della VIA assume carattere lesivo e può essere autonomamente impugnato dagli interessati, ma non è idoneo ad esprimere un giudizio definitivo sul progetto la cui realizzabilità è resa possibile solo dal rilascio della successiva autorizzazione finale, la quale rappresenta il provvedimento lesivo di qualsivoglia posizione di interesse contraria all'intervento. [C] Ai sensi dell’art. 105 della L.R. 1 del 2005 l’Ufficio Tecnico del Genio Civile non deve eseguire ex novo accertamenti sui presupposti di fatto dai quali l’istanza è sorretta, ma limitarsi a verificare, cartolarmente, la correttezza della relazione di calcolo asseverata dal progettista con riferimento
Allorquando la p.a., sulla scorta di una rinnovata istruttoria e sulla base di una nuova motivazione, dimostri di voler confermare le violazioni espresse in un precedente provvedimento, il successivo provvedimento avrà valore di atto di conferma
[A] Sulla disamina della natura giuridica della cessione volontaria e dei suoi rapporti con l’istituto disciplinato dall’art. 11, l. 241/90. [B] Sulla celebre sentenza della Cassazione di Roma del 12 gennaio 1910 che avalla l’utilizzo di uno strumento composito della concessione-contratto. [C] Sulla possibilità o meno di inquadrare l’istituto della cessione volontaria tra gli accordi ex. art. 11 della legge 241 del 1990 con conseguente radicarsi della giurisdizione amministrativa
[A] Nella conferenza di servizi la preponderanza dei consensi rispetto ai dissensi non è più una prevalenza numerica, bensì un giudizio di rilevanza, con l’effetto che la decisione finale potrà anche essere il frutto di posizioni numericamente minoritarie. [B] Sui possibili effetti e sui limiti dell’istituto dell’accordo di programma
[A] E’ inammissibile il cumulo alla domanda di accertamento dell’illegittimità del silenzio rifiuto e della domanda di annullamento delle deliberazioni, non potendosi introdurre due distinti mezzi, disciplinati da differenti riti. [B] Il c.d. “preavviso di diniego” assume natura di atto non provvedimentale, privo di carattere lesivo, non autonomamente impugnabile. [C] Sulla possibilità da parte della Giunta di attribuirsi la competenza a deliberare l’alienazione del diritto di proprietà o la costituzione del diritto di superficie in favore di terzi, ove nel bilancio di previsione annuale o pluriennale l’organo consiliare ne contempli la relativa entrata unitamente agli elementi essenziali del contratto. [D] L'art. 10-bis esprime l'intenzione di stimolare soluzioni anche consensuali, ove possibile, circa l'esercizio del potere, ivi naturalmente compresa la conclusione di accordi integrativi o sostitutivi del provvedimento ai sensi dell'art. 11 l. 241/90. [E] Sulla non corrispondenza contenutistica tra il preavviso di diniego e il provvedimento negativo. [F] Anche nelle trattative per la formazione di accordi sul contenuto del provvedimento ai sensi dell’art 11 L. 241/90 è configurabile una responsabilità precontrattuale dell’Amministrazione
La sospensione in assenza della previsione di un termine finale, degli effetti di un provvedimento si risolve sostanzialmente in una revoca del provvedimento ampliativo precedentemente rilasciato, che avrebbe richiesto l’adozione delle formalità garantistiche di cui al’art. 21 nonies l.n. 241/90
[A] Le procedure di V.I.A. si inseriscono all’interno del procedimento di realizzazione di un’opera o di un intervento, ma sono pur sempre dotate di autonomia. [B] Sulla diretta impugnabilità o meno del verbale conclusivo della conferenza di servizi ovvero sulla necessità di ricorrere avverso la determinazione finale dell’Amministrazione competente, anche alla luce delle modifiche introdotte alla l. 241 del 1990 da parte del D.L. 78 del 2010
Sull’introduzione dell’art. 2 bis legge n. 241/1990 ad opera dell’art. 7 legge n. 69/2009 secondo cui “Le pubbliche amministrazioni e i soggetti di cui all’articolo 1, comma 1-ter, sono tenuti al risarcimento del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento”
Il legislatore del d.l. 18 ottobre 2012 n° 179, convertito in legge 17 dicembre 2012, n° 221, ha posto, con l’art. 33-octies, una disciplina delle procedure preordinate al raggiungimento di un’intesa in caso di dissenso espresso in sede di conferenza di servizi da una Regione o da una Provincia autonoma, in una delle materie di propria competenza
[A] Sull’ordinanza di demolizione sottoscritta “per il dirigente”, da un funzionario titolare di posizione organizzativa del Comune. [B] La concessione di un’area demaniale non può porsi in funzione sostituiva del titolo abilitativo edilizio di competenza comunale
Non sussiste l’obbligo dell’Amministrazione di notificare all’interessato tutti gli atti richiamati nel provvedimento, ma soltanto l’obbligo di indicarne gli estremi e di metterli a disposizione su richiesta dell’interessato
È inammissibile l’integrazione postuma della motivazione di un provvedimento amministrativo realizzata mediante gli atti difensivi predisposti dall’Amministrazione resistente
Sull’assunto secondo il quale il danno da ritardo può essere riconosciuto soltanto quando sia stata accertata la spettanza del bene della vita e non già per il mero fatto del ritardo nel provvedere
Sui presupposti per cui un atto soggettivamente e formalmente amministrativo possa ritenersi avere natura politica nel senso che costituisca espressione della fondamentale funzione di direzione e di indirizzo politico
La risarcibilità del danno da ritardo, ai sensi dell'art. 2 bis della l. n. 241/1990, postula, comunque, il necessario accertamento della colposità dell'inerzia
La disciplina dettata per la denuncia d’inizio attività non è compatibile con l’istituto del preavviso di rigetto di cui all’art. 10 bis della l. n. 241/1990
[A] Sull'accordo di programma quale ipotesi di urbanistica negoziata. [B] Sullo strumento dell’accordo di programma per la realizzazione di un'opera richiesta da soggetti privati, su aree di proprietà privata e per finalità private. [B] La allegazione dell’interesse tutelato (o del bene vita che si intende perseguire ovvero difendere) è connotato essenziale del ricorso di primo grado, in carenza del quale esso va dichiarato inammissibile. [C] La proroga di un atto può essere legittimamente disposta solo quando il termine di efficacia dello stesso non sia ancora scaduto
Quando si debba attribuire rilievo al decorso del tempo non rileva di per sé la rilevazione su un foglio dei dati di ‘ricezione di un fax’ o l’apposizione di un generico timbro: ha rilievo la data attestata dal protocollo
Nell’adottare un provvedimento la pubblica amministrazione non è tenuta a riportare nelle premesse e nella motivazione il testo integrale delle controdeduzioni del destinatario del provvedimento stesso
[A] Sul fatto che la ricorrente abbia partecipato ad una riunione presso gli uffici comunali, nel corso della quale ella sarebbe stata informata della intenzione del comune di revocare la concessione. [B] Il provvedimento che revoca la concessione di suolo pubblico deve essere sorretto da una sia pur minima motivazione in ordine ai mutamenti eventualmente intervenuti nella situazione di fatto
[A] Sulla sussistenza o meno dell’onere di immediata impugnazione dei pareri vincolanti negativi. [B] In presenza di una variante di concessione edilizia originaria e recante modifiche di non rilevante consistenza, è inammissibile il ricorso avverso la concessione in variante in mancanza di tempestiva impugnativa della originaria concessione. [C] Sulla norma dello strumento urbanistico secondo la quale, in una certa zona di piano, l'altezza massima degli edifici di nuova costruzione non può superare la media dell'altezza di quelli preesistenti circostanti
E’ illegittimo il provvedimento amministrativo nel quale non si dia conto delle motivazioni in risposta alle argomentate osservazioni proposte dal privato a seguito dell'avviso dato ai sensi dell’art. 10 bis della legge n. 241 del 1990, limitandosi l'amministrazione ad affermare in modo apodittico e con formula di mero stile che non emergono nuovi elementi tali da far volgere la decisione in senso favorevole, richiedendo la norma di dare espressamente conto delle ragioni che hanno portato a disattendere le controdeduzioni formulate
I provvedimenti amministrativi devono essere interpretati secondo le ordinarie regole ermeneutiche contrattuali, con particolare riferimento al criterio della buona fede
Sul dissenso di uno o più rappresentanti delle amministrazioni ivi comprese quelle preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità, regolarmente convocate alla conferenza di servizi
[A] Sul risarcimento del danno da ritardo procedimentale dell’Amministrazione. [B] In caso di ritardata ristrutturazione della casa dei ricorrenti che li abbia costretti a una prolungata permanenza in un alloggio popolare inadeguato, sussiste un danno non patrimoniale di natura “esistenziale”
L’annullamento d’ufficio dei provvedimenti che comportano un illegittimo esborso di pubblico denaro non richiede una specifica valutazione sulla sussistenza e prevalenza dell'interesse pubblico, essendo questo in re ipsa