In ordine alla natura "dinamica" dei poteri della Soprintendenza volti alla tutela dei beni di interesse storico artistico e di valenza paesaggistico ambientale, da esercitare anche in ipotesi di intervenuto rilascio del parere favorevole fondato su una diversa rappresentazione della realtà.
L’avvenuta edificazione di un’area o il suo degrado costituiscono un presupposto per escludere l’imposizione di un vincolo paesaggistico imposto al fine di “salvare il salvabile”?
[A] Se il provvedimento di imposizione del vincolo archeologico abbia natura recettizia o meramente informativa.
[B] Se la sanatoria paesaggistica postuma di cui all’art. 167 commi 4 e 5 del D.Lgs. 42/2004 sia applicabile sia ai “beni paesaggistici”, sia ai “beni culturali”.
Sulle caratteristiche del giudizio di accertamento dell'interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico, sia per le cose mobili che per le cose immobili, secondo la disciplina dettata dal Codice dei beni culturali.
Ai fini della realizzazione di opere su beni demaniali è possibile affermare che il nulla osta della Soprintendenza Archeologica sia idoneo a sopperire alla mancanza della autorizzazione dell'autorità demaniale stessa?
Sul vaglio circa la sanabilità di un’opera abusiva da parte dell’autorità preposta al vincolo sopravvenuto: il diniego della PA può far perno esclusivamente sulla contrarietà dell'intervento edilizio realizzato rispetto alle nuove previsioni del vincolo archeologico?
Sul regime giuridico dei beni di interesse artistico, storico o archeologico «ritrovati nel sottosuolo» e su quello, diverso dei beni ritrovati in parti di edifici soprastanti il ‘piano di campagna’.
Sull'estensione del potere di vietare l’edificabilità di un’intera area per salvaguardare il decoro, la visibilità e il peculiare contesto ambientale nel quale si trova un bene archeologico da tutelare. Se l'area archeologica è situata in cacumine elati montis (sia essa un castrum ovvero un’acropoli di epoca greco-romana), può l'Amministrazione sottoporre a vincolo indiretto anche i terreni circostanti?
La parziale riserva di cui all'articolo 52, co. 2 r.d. n. 2537/1925, riguarda la totalità degli interventi concernenti immobili di interesse storico e artistico, ovvero inerisce alle sole parti di intervento di edilizia civile che implichino scelte culturali connesse alla maggiore preparazione accademica conseguita dagli architetti nell'ambito delle attività di restauro e risanamento di tale particolarissima tipologia di immobili?
Il provvedimento che ordina la demolizione di un organismo edilizio realizzato in un’area soggetta a vincolo archeologico può considerarsi legittimo anche laddove sia motivato con la semplice descrizione delle opere abusive e il richiamo alla loro accertata abusività?
Sui rapporti tra vincolo paesaggistico e vincolo archeologico: l’apposizione del vincolo paesistico è subordinata alla preesistenza di un vincolo archeologico?
[A] Il controinteressato per essere tale deve necessariamente essere preso in considerazione nel provvedimento impugnato? Alcune precisazioni sulle ipotesi in cui il vicino, autore di un esposto o di una denuncia, assume la veste di controinteressato nel giudizio contro l’annullamento di un determinato provvedimento amministrativo. [B] Sui rapporti tra vincolo paesaggistico e vincolo archeologico: “paesaggio archeologico” e “sito archeologico” possono essere considerati sinonimi? La circostanza che in una specifica porzione di territorio rientrante nella perimetrazione della zona archeologica non siano presenti reperti, determina di per sé l’esclusione della tutela paesaggistica della zona di interesse archeologico?
[A] Il vincolo di inedificabilità connesso alla presenza di testimonianze archeologiche non è astrattamente qualificabile come assoluto. [B] Sul vincolo archeologico e sul procedimento di condono. [C] La sanzione dell'ordine di demolizione, prevista dall'art. 31 del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, sfugge alla regola del giudicato penale ed è sempre riesaminabile in sede esecutiva
Sul provvedimento con il quale è stato apposto il vincolo di tutela archeologica su un immobile per il quale non si seguita la notifica all’interessato
Sulla sottoposizione a vincolo archeologico di un'intera zona, considerata come parco o complesso archeologico, anche se i reperti riportati alla luce siano stati rinvenuti soltanto in alcuni terreni vincolati
Nel procedimento per l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio degli impianti eolici è illegittimo il parere di compatibilità paesaggistica espresso dalla Soprintendenza per i beni archeologici al di fuori della conferenza di servizi
Il sistema normativo di cui agli artt. 10 e ss. del Codice di cui al D.lgs 42 del 2004 non consente di apprezzare la sussistenza dell’interesse archeologico laddove solamente si ipotizzi la più o meno probabile esistenza di siti di rilevanza storica
[A] Sulla volontaria distruzione o dispersione di reperti e sulla sanzionabilità o meno nel caso in cui non sia stato imposto preventivamente ed esplicitamente il vincolo archeologico. [B] Sulla “notifica in forma amministrativa” al fine di rendere nota la particolare importanza del luogo e sulla necessità o meno che la stessa coincida con il decreto istitutivo del vincolo archeologico
Sui presupposti per l’imposizione del vincolo di natura archeologica e sulla sull’ampia discrezionalità di cui dispone l’Amministrazione nella valutazione della presunta disseminazione dei reperti archeologici
Il regime di inedificabilità del terreno interessato da vincolo archeologico ha carattere obiettivo e consegue all’adozione del provvedimento impositivo del vincolo medesimo e non alla sua trascrizione