Le ordinanze contingibili ed urgenti adottate ai sensi dell’art. 9 della L. 447/1995 per il contenimento o l’abbattimento delle emissioni sonore e anche le misurazioni che ne precedono l’adozione sono atti di accertamento “a sorpresa” sottratti dalle garanzie partecipative?
[A] In ordine alla applicazione del criterio della vicintas, riconosciuto in materia edilizia, anche a fondamento della istanza di accesso avente ad oggetto le autorizzazioni all'esercizio di attività di somministrazione in conseguenza dei rumori e immissioni da esse prodotte. [B] Sugli obblighi motivazionali richiesti a supporto della istanza di accesso ex at. 22 della Legge 241/1990. [C] Sulle caratteristiche dell'accesso civico ex D.lgs. 33/2013.
[A] Sulla misurazione del superamento dei valori limite differenziali delle immissioni acustiche a finestre aperte e finestre chiuse. [B] Il valore limite differenziale delle immissioni acustiche è applicabile anche qualora il Comune non abbia proceduto alla zonizzazione acustica?
Se in materia di inquinamento acustico, il superamento dei limiti di legge implichi automaticamente la sussistenza di una situazione di rischio per la salute pubblica che l’autorità preposta al controllo è tenuta a rimuovere attraverso l’ordinanza contingibile ed urgente, anche quando si tratti di un singolo soggetto privato.
Il Sindaco può adottare un'ordinanza contingibile ed urgente compiendo un semplice rinvio ai rilievi compiuti dall’ARPA ed ai "numerosi esposti pervenuti per inquinamento acustico da traffico veicolare"?
Sul principio del "chi inquina paga": il proprietario del bene bonificato può sottrarsi all’onere reale gravante sul suo fondo invocando a proprio favore la circostanza che non si riesca ad individuare il responsabile?
L'obbligo di ripristino del fondo a carico del titolare di un diritto di godimento sul bene oggetto di abbandono e deposito incontrollato di rifiuti ha natura di obbligazione propter rem?
Se il piano di zonizzazione non contempla una fascia intermedia di decadimento acustico (una zona-cuscinetto, in grado di attutire i suoni nel passaggio ad un'area all’altra) il sindaco può adottare un'ordinanza contingibile ed urgente emessa alla stregua dell'art. 50, co. 5, del d.lgs. 267/2000 e dell'art. 9, co. 1, della legge 447/1995?
Sull’accertamento necessario al fine di individuare il responsabile dell’inquinamento, nonché sul nesso di causalità che lega il comportamento del responsabile all’effetto consistente nella contaminazione
Sul disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone: il reato di cui all'art. 659 cod. pen. può ritenersi abrogato per effetto della legge 28 aprile 2014 n. 67?
Sulla possibilità o meno di inquadrare le immissioni di rumore derivanti dalla presenza di una elisuperficie al servizio di ospedale nella legge quadro sull’inquinamento acustico (l. 26 ottobre 1995, n. 447) ed al relativo d.P.C.M. 14 novembre 1997, relativo alla <>
[A] Sull’art. 9 della legge n. 447 del 1995 in tema di inquinamento acustico: precisazioni sul concetto di inquinamento acustico. [B] Sul c.d. “diritto alla sorpresa” nelle rilevazioni fonometriche effettuate dall’ARPA
Quale autorevolezza scientifica ha l’affermazione che un elevato livello di rumorosità ambientale può tradursi in un pregiudizio per la salute pubblica?
Sui poteri contingibili ed urgenti del sindaco in materia di inquinamento acustico, con particolare attenzione all’ipotesi in cui tale potere sia esercitato nelle more dell’adozione del regolamento sulla "movida" cittadina
[A] Quand’è che l'esercizio di una attività o di un mestiere rumoroso integra l'illecito amministrativo di cui all'art. 10, comma secondo, della legge 26 ottobre 1995, n. 447, e quando invece il reato di cui al comma primo dell'art. 659, c.p., o ancora quello di cui al comma secondo del medesimo articolo? [B] L'attività di un bar regolarmente autorizzato dall'autorità amministrativa a rimanere aperto fino a tarda notte ed all'uso di strumenti musicali e di diffusione sonora va classificata come esercizio di un «mestiere rumoroso»?
Sulle le immissioni sonore, anche se non relative a trattenimenti danzanti e musicali: che rilevanza può assumere, ai fini dell’apposizione di una prescrizione amministrativa ex art. 9 T.U.L.L.P.S. (R.D. 773/31), la circostanza che la zona è di per sé “votata alla movida”?
Sul superamento dei limiti di immissioni sonore: nel verificare la illegittimità del comportamento occorre operare un bilanciamento di interessi tra diritto alla salute e la libertà di impresa o, comunque, occorre tenere in considerazione un obbligo dei controinteressati di addivenire a "patti di civile convivenza" in ordine alla gestione delle immissioni sonore?
Ai fini della valutazione delle fonti di emissione sonora deve tenersi conto della classificazione della zona in cui si trovano i ricettori sensibili o solo di quella in cui è allocata la fonte di emissione?
Sulla possibilità o meno che l’accertata presenza di un fenomeno di inquinamento acustico, anche se non coinvolgente l’intera collettività, sia di per sé sufficiente a concretare l’eccezionale ed urgente necessità di intervenire a tutela della salute pubblica con lo strumento previsto dall’art. 9 della l. n. 447/1995
I provvedimenti concernenti speciali forme di contenimento e di abbattimento delle emissioni sonore, inclusa l’inibitoria parziale o totale di determinate attività, in materia di servizi pubblici essenziali, sono riservati esclusivamente al Presidente del Consiglio dei Ministri
[A] La giurisprudenza ha affermato che i piani comunali di zonizzazione acustica, tenendo conto delle attività già legittimamente insediate, debbono prevedere la realizzazione di zone cuscinetto. [B] Per piccole aree verdi di quartiere debbano intendersi quelle aree per le quali non vi sia netta cesura con la zona urbana. [C] L’autorizzazione di interventi di trasformazione edilizia od urbanistica da realizzare in prossimità di stabilimenti a rischio di incidente rilevante presuppone una necessaria e doverosa valutazione di compatibilità della successiva iniziativa interessante l’ambito. [D] Non può configurarsi un affidamento meritevole di tutela in capo a colui che, con dolo o grave negligenza, abbia tratto profitto dall’errore dell’amministrazione, consistito nel rilascio di un provvedimento palesemente illegittimo e tuttavia conforme ai propri interessi
La legge 447 del 1985 prescrive di “tener conto” delle preesistenti destinazioni urbanistiche, ma non impone di trasfondere le stesse tal quali in corrispondenti classi acustiche
La classificazione del territorio comunale effettuata ai fini urbanistici ha scopi e finalità diverse da quelle della tutela da fonti di inquinamento sonoro, che viene, invece, attuata con la predisposizione delle zone acustiche
I Comuni possono stabilire ai sensi dell’art. 6 della legge 477/95 norme regolamentari che limitino l’inquinamento acustico diurno e notturno in zone del territorio comunale
Sull’utilizzo del particolare potere di ordinanza contingibile e urgente delineato dall’art. 9 della L. 26 ottobre 1995 n. 447 in presenza di un fenomeno di inquinamento acustico
[A] Mancando il piano di zonizzazione acustica sono da ritenersi operativi i soli limiti c.d. "assoluti" di rumorosità. [B] L’impropria classe acustica attribuita alle zone circostanti all’area estrattiva si riverbera, inficiandola, sull’attività istruttorio/valutativa svolta dalla Provincia al fine del rilascio del giudizio di VIA
Correttamente, l’ARPAT ha considerato i limiti previsti dal D.P.C.M. del 1997 in relazione alle aree come classificate nel Piano comunale dove avvenivano le misurazione e cioè “in corrispondenza di spazi utilizzati da persone o comunità” e non tenendo conto della classe relativa all’area della sorgente rumorosa da verificare cioè l’azienda
L’interesse alla quiete pubblica, strettamente connessa alla salute individuale e collettiva, prevale sugli interessi commerciali dei pubblici esercizi, e sulla gratificazione dei loro frequentatori
Sul superamento dei limiti fissati per le immissioni acustiche e sulla possibilità o meno da parte del Sindaco di fare ricorso allo strumento straordinario dell’ordinanza contingibile ed urgente
[A] Sul criterio del cd. “preuso” che i comuni devono seguire in sede di pianificazione acustica. [B] Le scelte effettuate dal Comune in materia di classificazione acustica non afferiscono al merito dell’attività pianificatoria o programmatoria dell’Ente, insindacabile in sede di giudizio di legittimità, ma sono espressione di discrezionalità tecnica
[A] In materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dall'inquinamento acustico, nelle more del procedimento finalizzato alla classificazione del territorio comunale ai sensi dell'art. 6, comma 1, lett. a) della L. n. 447 del 1995, sono operativi i limiti cd. "assoluti" di rumorosità, ma non anche quelli cd. "differenziali". [B] Sull’ordinanza del Sindaco adottata in presenza di rumori degli avventori del locale quando stazionano all’esterno e non nel locale
La tutela della quiete pubblica, intesa come espressione del diritto alla salute psicofisica, prevale sugli interessi puramente economici dei titolari di pubblici esercizi
Sull’inquinamento acustico e sui poteri che l’art. 9 L. 447 del 1995 attribuisce al Sindaco per urgente necessità di tutela della salute pubblica in senso più ampio
Nelle more della classificazione del territorio comunale ai sensi dell'art. 6, comma 1, lett. a) della l. n. 447 del 1995, sono da ritenersi operativi i soli limiti c.d. "assoluti" di rumorosità, ma non anche quelli c.d. "differenziali"
[A] Sul termine di impugnazione di una variante specifica allo strumento urbanistico che incide in modo diretto e immediato sui soggetti destinatari della previsione. [B] Solo per i progetti sottoposti a VIA vi è l’obbligo di allestire la documentazione di impatto acustico
Sull’ordinanza contingibile ed urgente adottata ai sensi dell’art. 9 della L. n. 447 del 26 ottobre 1995 per la riduzione delle emissioni sonore, inclusa l’inibitoria totale o parziale delle attività
[A] E’ illegittimo il regolamento di Polizia Municipale del Comune di Firenze laddove impone ai gestori di esercizi pubblici, ove si determini l’aggregazione di un numero considerevole di persone all’interno, ovvero all’esterno dei locali, che causino disturbi, disagi o pericoli con il loro comportamento, di adottare “tutte le cautele e le attività possibili atte a scoraggiare tali comportamenti, anche intervenendo sul nesso di causalità fra l’attività lavorativa esterna ed i disagi in strada”. [B] E’ illegittimo il regolamento nella parte in cui richiama il normale apprezzamento per definire la soglia di disturbo della pubblica
Il valore di emissione deve essere misurato in prossimità della sorgente sonora di riferimento in relazione alla classe acustica in cui essa è collocata
Il Comune ha il dovere di garantire per motivi di salute pubblica che la soglia del rumore prodotta nell’ambiente dalle varie attività umane non superi i livelli stabiliti dalla normativa
Deve essere annullata, per contrasto con l'art. 9 L. n. 447/1995, l'ordinanza sindacale che dispone il ricorso temporaneo a misure particolari di contenimento o abbattimento delle emissioni sonore qualora non dia atto della ricorrenza di “eccezionali ed urgenti necessità di tutela della salute pubblica o dell'ambiente"
[A] È quasi inevitabile per i cittadini che risiedono in zone (formalmente) agricole – e che quindi godono dei relativi vantaggi, in termini di maggiore fruibilità della natura e di minore inquinamento acustico e ambientale – dover sopportare l’allocazione, in zone adiacenti le loro abitazioni, di insediamenti produttivi. [B] Non ogni piano o progetto teoricamente interferente con il bene ambiente è soggetto a valutazione di incidenza
Gli schiamazzi notturni degli avventori di un pubblico esercizio possono giustificare l’adozione di un’ordinanza di necessità ex art. 54, comma 3, del d.lgs. n. 267 del 2000
E’ illegittima l’ordinanza contingibile ed urgente con la quale si ordina ad una impresa di stampaggio a caldo del ferro e dell’acciaio, di ridurre “il disturbo” indotto nella proprietà finitima dalle vibrazioni prodotte dalla propria attività di impresa
Ai comuni non è consentito di attuare una più specifica regolamentazione dell'emissione ed immissione dei rumori nel loro territorio rispetto a quanto previsto dalla legge 447 del 1995
Sull’art. 8 della l. 447/95 il quale prescrive una valutazione previsionale del clima acustico delle aree interessate alla realizzazione delle seguenti tipologie di insediamenti: a) scuole e asili nido; b) ospedali; c) case di cura e di riposo; d) parchi pubblici urbani ed extraurbani; e) nuovi insediamenti residenziali prossimi
[A] Sulla legittimità o meno del provvedimento con il quale il Sindaco adotta un’ordinanza contingibile ed urgente per l’abbattimento delle emissione sonore, qualora la segnalazione pervenga da una sola famiglia. [B] Sulla legittimità o meno dell’ordinanza ex art. 9 della l. n. 447 del 1995 con il quale viene rimodulato l’orario dell’attività privata fonte delle immissioni acustiche. [C] Sull’utilizzabilità o meno di rilevamenti acustici trascritti in un rapporto non redatto secondo le prescrizioni dettate dall’allegato D) al d.m. 16 marzo 1998
Sulla possibilità o meno da parte del Sindaco, in caso di accertato inquinamento acustico, di esercitare i poteri di ordinanza previsti dagli art. 50 e 54 d.lgs. n. 267 del 2000, oltre a quelli di cui all’art. 9 l. n. 447 del 1995
[A] Sui piani di contenimento ed abbattimento dei rumori che devono predisporre i gestori aeroportuali. [B] Sulle diverse ed interagenti sorgenti di produzione del rumore derivanti dalla complessiva attività aeroportuale
[A] Sui rapporti tra la classificazione acustica del territorio e la pianificazione urbanistica. [B] Sull’illegittimità dei piani di zonizzazione che abbiano omesso di predisporre le azioni di risanamento. [C] Sul procedimento per addivenire all’adozione dei piani di zonizzazione acustica
Sulla possibilità o meno che gli schiamazzi notturni degli avventori di un esercizio pubblico possano giustificare l’emissione di un’ordinanza sindacale di necessità
Sulla sussistenza o meno dell’obbligo di osservare le distanze per l’installazione di una barriera fonoassorbente costituita da pannelli modulari fonoisolanti e fonoassorbenti in lamiera di alluminio verniciati esternamente e con un'altezza di circa tre metri dal suolo
Nelle more della classificazione del territorio comunale ai sensi dell’art. 6, comma 1, lett. a) della l. n. 447 del 1995, sono operativi i limiti c.d. “assoluti” di rumorosità, ma non anche quelli c.d. “differenziali”
Gli standards previsti dalla normativa pubblicistica ex. l. 447 del 1995 possono costituire un punto di riferimento da tenere presente, senza tuttavia assumere un rilievo decisivo ai fini della valutazione della intollerabilità delle immissioni ai sensi dell’art. 844 c.c.
Sulla legittimità o meno di un divieto di esercizio delle attività artigianali introdotto dal Comune in determinate zone per un possibile pericolo di inquinamento acustico
Sul superamento dei limiti della legislazione pubblicistica in materia di rumore e sul risarcimento del danno per immissioni intollerabili ex art. 844 c.c.
Sul concorso tra la sanzione amministrativa prevista dalla legge quadro sull’inquinamento acustico – legge n. 447 del 1995 – ed il reato contravvenzionale di cui all’art. 659 c.p.
Sugli spazi destinati al decollo ed all’atterraggio degli ultraleggeri e sull’applicabilità o meno della disciplina di cui all’art. 8 della legge 447/95 in materia di inquinamento acustico
Sulle immissioni sonore eccedenti il limite massimo legale o comunque la soglia della normale tollerabilità e sullo stress fisico e psichico provocato agli abitanti degli immobili confinanti
Sul piano di zonizzazione acustica che ricomprende all’interno della medesima classe, oltre agli stabilimenti industriali, anche altre aree agli stessi adiacenti ma aventi diversa destinazione
[A] Sulle ordinanze di contenimento delle emissione sonore inquinanti adottate ai sensi dell’art. 9 della legge n. 447 del 1995. [B] Sulla necessità o meno che l’inquinamento acustico coinvolga l’intera collettività ai fini dell’emissione di un ordinanza sindacale di contenimento. [C] Sul criterio dei valori limite differenziali di immissione
Al fine di accertare la sussistenza del reato di cui all’art. 659 del codice penale non occorre stabilire se siano stati osservati i limiti massimi al riguardo introdotti dalla legge n. 447 del 1995, bensì di accertare se il rumore generato dalla condotta ascrivibile al ricorrente sia idoneo a determinare l’evento di disturbo della tranquillità pubblica
Risponde del reato di cui all’art. 659 c.p. il titolare di un ambulatorio presso il quale sono installati impianti di climatizzazione ed un gruppo elettrogeno che provocano emissioni sonore tali da disturbare il riposo delle persone
La circostanza che gli impianti di telefonia mobile siano classificati come opere di urbanizzazione primaria, non sacrifica le attribuzioni comunali in materia di assetto del territorio