Sulla rilevanza paesaggistica dei volumi interrati e seminterrati.
[A] Se il potere di annullamento della autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza statale ex art. 159 del D.lgs. 42/2004 richieda un riesame complessivo delle valutazioni. [B] Sul dies a quo del termine di sessanta giorni entro cui può essere esercitato il potere di annullamento della Soprintendenza. [C] Se il termine di sessanta giorni debba ricomprendere anche la comunicazione del provvedimento di annullamento.
Sulla programmazione territoriale della pianta organica delle farmacie da parte del Comune e, in particolare, sull'assegnazione di porzioni di territorio.
Gli interventi di demolizione di opere già esistenti (ovvero, interventi di demolizione a cui non faccia seguito alcuna ricostruzione) versanti in condizioni fatiscenti possono essere eseguiti in assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica?
Sul rapporto tra permesso di costruire e autorizzazione paesaggistica.
Se un Comune attraverso apposito Regolamento possa imporre il “co-siting” (accorpamento) delle infrastrutture di telefonia mobile.
La richiesta di integrazione documentale oltre il termine di 15 giorni previsto dall’art. 87, comma 5, del D.Lgs. 259/2003 (oggi art. 44 comma 6) è idonea a determinare l’interruzione del termine di 90 giorni per la formazione del silenzio-assenso alla realizzazione di un infrastruttura per telefonia mobile?
In tema di concessioni di suolo pubblico è applicabile l’istituto del silenzio assenso?
Ai sensi dell’art. 87 del D.Lgs. 259/2003, decorsi novanta giorni dalla presentazione della domanda relativa all’installazione di un impianto per la rete di telefonia mobile, si forma un titolo abilitativo tacito idoneo a legittimare l’attività edificatoria del privato?
Il termine di 90 giorni previsto dall’art. 87 comma 9 del D.Lgs. 259/2003 (oggi art. 44 del D.Lgs. 259/2003) relativo ai procedimenti autorizzatori per infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti radioelettrici ha natura perentoria?
Sulla costituzione di diritti reali su beni demaniali. In particolare, la possibilità di posizionare nel sottosuolo di una strada comunale una tubazione per la conduzione dell’acqua deve necessariamente passare attraverso il rilascio di un provvedimento concessorio da parte del Comune?
Il nulla-osta opposto dell’Ente Parco ai sensi dell’art. 13 della L. 394/1991 può essere rilasciato in caso di accertamento di conformità in sanatoria (postumo)?
Se l’esigenza della realizzazione di infrastrutture per le reti di comunicazione possa risultare cedevole rispetto ad interessi di natura pubblica (quale la tutela dell’ambiente) di un Comune.
L'installazione su area demaniale marittima di manufatto privo di rilevanza edilizia ma in assenza di autorizzazione è comunque abusiva?
In caso di installazione di impianti pubblicitari trova applicazione l’istituto del silenzio assenso di cui all’art. 20 della L. 241/1990?
Sulla funzione del Provvedimento Unico Ambientale (PUA) di riunire, in un unico atto, il provvedimento di VIA e ogni altra autorizzazione, intesa, parere, concerto, nulla osta o atto di assenso in materia ambientale.
L’autorizzazione unica regionale di cui all’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 costituisce anche titolo abilitativo edilizio alla realizzazione di un impianto di smaltimento o recupero di rifiuti?
L’autorizzazione rilasciata dall’autorità idraulica, ai sensi degli artt. 93 e ss. del R.D. 523/1904, per la realizzazione di opere nell’alveo di fiumi, torrenti, rivi, scolatoi pubblici e canali di proprietà demaniale, costituisce il solo titolo necessario per la realizzazione dell’intervento?
Sul favor per le fonti energetiche rinnovabili in relazione al procedimento di rilascio dell’autorizzazione unica ai sensi dell’art. 12 del D.Lgs. 387/2003.
Sulla valenza del parere del Comune in sede di conferenza di servizi, con riferimento all’art. 208 del D.Lgs. 152/2006 in tema di variante allo strumento urbanistico.
[A] In ordine alla applicazione del criterio della vicintas, riconosciuto in materia edilizia, anche a fondamento della istanza di accesso avente ad oggetto le autorizzazioni all'esercizio di attività di somministrazione in conseguenza dei rumori e immissioni da esse prodotte. [B] Sugli obblighi motivazionali richiesti a supporto della istanza di accesso ex at. 22 della Legge 241/1990. [C] Sulle caratteristiche dell'accesso civico ex D.lgs. 33/2013.
Il provvedimento di diniego di una CILA è nullo, ai sensi dell’art. 21 septies della L. 241/1990, in quanto espressivo di un potere non tipizzato nell’art. 6 bis del DPR 380/2001?
Sull’applicabilità dell’istituto del silenzio-assenso in procedimenti riguardanti l’ambiente e, in particolare, per quanto riguarda le discariche di rifiuti e l’art. 29 nonies, comma 1, del D.Lgs. 152/2006.
In sede di valutazione di compatibilità ambientale, gli obiettivi di sviluppo e valorizzazione della risorsa energetica rinnovabile prevalgono generalmente sulla salvaguardia di altri interessi parimenti meritevoli di ampia protezione (quali la tutela ambientale)?
In merito alla competenza giurisdizionale concernente l' azione di determinazione del canone per l'occupazione permanente di suolo pubblico.
Ai fini della installazione di impianti pubblicitari, l'autorizzazione prescritta a norma dell'art. 23, comma 4 del Codice della Strada richiede anche la verifica di compatibilità alle esigenze urbanistico-edilizie?
La conformità dei manufatti alle norme urbanistiche ed edilizie costituisce il presupposto indispensabile per il legittimo rilascio dell’autorizzazione all’esercizio di attività commerciale?
Sul caso di proroga di un regime autorizzatorio eccezionale allo svolgimento dell’attività di smaltimento dei rifiuti liquidi non pericolosi senza soluzione di continuità. Sul fenomeno di successione tra norme eccezionali e norme regolari.
Se la violazione del termine di cui all’art. 146 del D.Lgs. 42/2004 possa integrare, in relazione al previsto apporto consultivo della Soprintendenza, un’ipotesi di silenzio assenso. Sull’effetto devolutivo della competenza.
Sulla differenza tra impianti fotovoltaici tout court e impianti agri-fotovoltaici in tema di procedimento volto all’ottenimento del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (P.A.U.R.) di cui all’art. 27 bis del D.Lgs. 152/2006.
In merito ai presupposti per la qualificazione di un intervento di realizzazione di un tetto termico di copertura sul lastrico solare quale intervento di sopraelevazione, rilevante ai fini della applicazione dell'art. 90 del D.p.r. 380/2001
Se l’esercizio di un’attività commerciale debba essere ancorato, in sede di rilascio del relativo titolo autorizzatorio, alla regolarità urbanistico-edilizia dei locali in cui essa viene posta in essere.
Se la concessione di più permessi di ricerca di idrocarburi per aree contigue, per un’area complessiva superiore ai 750 mq, costituisca una violazione al divieto posto dall’art. 6, comma 2, della L. 9/1991.
Sull’alternatività del risarcimento del danno ambientale o del pagamento di una somma pari al profitto del trasgressore di cui all’art. 167, comma 5, del D.Lgs. 42/2004, in caso di opere eseguite senza previa autorizzazione paesaggistica.
Tra titoli edilizi inerenti all’immobile destinato all’esercizio dell’attività commerciale e autorizzazione commerciale sussiste un rapporto di presupposizione diretta e consequenziale?
Sulla errata applicazione dell'art. 17 bis, Legge 241/1990 in riferimento al procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 D.lgs 42/2004 operando il silenzio della Soprintendenza, non come silenzio-assenso ma come silenzio cd. devolutivo.
Se l’Amministrazione comunale possa utilizzare la disdetta nei confronti del concessionario al fine di togliere effetto alla rinnovazione tacita della concessione demaniale.
[A] Se il preavviso di diniego, di cui all’art. 10 bis, l. 241/1990 sia impugnabile laddove a detto preavviso non abbia fatto seguito l’emanazione di alcun provvedimento formale sull’istanza presentata e sia ravvisabile una sostanziale sospensione a tempo indeterminato del procedimento.
[B] Sulla necessaria istruttoria del giudizio di pericolosità emesso dall’ANAS, relativo alla distanza tra impianto di rifornimento carburanti e accessi stradali.
Se la realizzazione di un accesso su strada pubblica (o di pubblico uso) presupponga non solo l’assenso edilizio delle necessarie opere, ma anche la previa acquisizione dell’autorizzazione dell’Ente proprietario della strada prescritto dall’art. 22 del Codice della strada.
[A] Se la qualificazione di rilevanza ambientale di un sito sia influenzata dal suo degrado o del suo inquinamento o se serva invece a prevenire l’aggravamento della situazione e a perseguirne il possibile recupero.
[B] Se la Soprintendenza, in applicazione del principio di leale collaborazione, debba sempre esprimere il suo parere negativo indicando le eventuali soluzioni progettuali assentibili.
Se la valutazione di compatibilità paesaggistica postuma di cui all’art. 32 L. n. 47/85 debba considerare attentamente anche il lasso di tempo intercorso rispetto alla realizzazione dell’abuso al fine di apprezzare le eventuali modifiche del contesto paesaggistico-territoriale di riferimento, medio tempore intervenute.
Se la violazione da parte del concessionario degli obblighi nascenti dal titolo abilitativo relativo all’uso del suolo pubblico, occupando una superficie maggiore di quella autorizzata, giustifichi la pronuncia di decadenza del titolo concessorio.
Se la valutazione della presenza di sostanze pericolose oltre i limiti di soglia previsti dal D.Lgs. 105/2015 (“Seveso”), ai fini dell’assoggettamento di uno stabilimento alla medesima, possa essere devoluta all’autodeterminazione del gestore attraverso una verifica svolta “momento per momento” sulla base di procedure operative, o debba essere ricavata dalla capacità degli impianti, così come ufficialmente accertata dal provvedimento autorizzatorio di riferimento, quale l’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.).
Sugli attuali orientamenti giurisprudenziali in merito ai presupposti della legittimazione all’impugnazione dei titoli edilizi, e più in generale degli atti di assenso alla realizzazione di impianti che incidano sul territorio.
L’apposizione di una sbarra o di un cancello per la chiusura di una strada di proprietà del solo esecutore dell’opera costituisce attività edilizia libera? Se la medesima opera è realizzata su una strada su cui hanno diritto di passaggio anche soggetti terzi l’intervento deve invece assoggettato ad un titolo edilizio?
Se l’impugnazione degli atti relativi alla V.I.A. debba essere seguita dall’impugnazione del rilascio dell’A.I.A., posto che l’Autorizzazione integrata ambientale potrebbe essere negata anche in presenza di una Valutazione di impatto ambientale positiva.
Sulla motivazione dell’autorizzazione paesaggistica o del suo diniego. Sulla necessità che l’Autorità preposta alla tutela del vincolo paesaggistico, esaminando una domanda di autorizzazione paesaggistica, debba manifestare la piena consapevolezza delle conseguenze derivanti dalla realizzazione delle opere, nonché della visibilità dell’intervento progettato nel più vasto contesto ambientale.
Sul principio del dissenso costruttivo nell’ambito dell’autorizzazione paesaggistica, secondo cui vi è l’obbligo delle Amministrazioni di collaborare lealmente con la parte privata per consentirle di apportare al progetto le modifiche necessarie a renderlo compatibile con i valori paesistici tutelati dal vincolo.
Sulla differibilità delle valutazioni tecnico-pratiche in merito al rilascio di un provvedimento di autorizzazione per l’installazione di un impianto di produzione di bio-metano derivante dal trattamento di rifiuti del tipo F.O.R.S.U.
Se l’apposizione del vincolo idrogeologico su di un immobile si configuri come un vincolo conformativo e se implichi il diritto ad un indennizzo per i proprietari, così come previsto per i vincoli paesaggistici, storico-artistici, di parco/area protetta.
Se la Soprintendenza, qualora in un progetto siano effettivamente ravvisabili criticità o dettagli potenzialmente dissonanti, sia tenuta in primo luogo (e prima di cancellare interamente i diritti edificatori previsti dalla pianificazione urbanistica) a graduare il proprio giudizio attraverso prescrizioni limitative o mitigative.
Se l’attività assoggettata a C.I.L.A. sia sottoposta ad un controllo sistematico e ad accertamenti preliminari al suo rilascio da parte della P.A.
Se la presenza del vincolo idrogeologico e l’assenza del nulla osta impedisca la maturazione del silenzio assenso sull’istanza di condono edilizio.
Se ai fini del rilascio delle concessioni su beni demaniali marittimi sia necessario l’esperimento di una procedura di selezione aperta, pubblica e trasparente tra gli operatori economici.
[A] Sul rapporto tra tutela urbanistica e tutela paesaggistica e se in un’area paesaggisticamente vincolata l’assegnazione di una certa volumetria nello strumento di piano dia la garanzia in ordine alla futura edificazione.
[B] Se “l’”opzione zero” (inibizione alla realizzazione di interventi edilizi, per la tutela del valore paesistico) sia configurabile attraverso l’ostensione di un congruo apparato motivazionale.
[A] Se possa ritenersi legittimo il diniego di esercizio di attività di commercio ove fondato su ragioni di abusività dei locali nei quali l’attività commerciale viene svolta.
[B] Sul potere della P.A. di annullare in via di autotutela un atto amministrativo illegittimo qualora il contegno del privato abbia consapevolmente determinato una situazione di affidamento non legittimo.
Sulla ratio legis del procedimento disciplinato dall’art. 167, commi 4 e 5, del D.Lgs. 42/2004, in merito alla possibilità di un accertamento successivo della compatibilità paesaggistica per gli abusi c.d. minori.
Sul divieto di aggravare i requisiti ed i limiti previsti dal Codice delle comunicazioni elettroniche per la installazione di una Stazione Radio Base per il potenziamento della copertura della rete mobili su infrastrutture già esistenti.
Se l’autorizzazione alla posa di sdraio e ombrelloni precedentemente rilasciata possa costituire un vincolo per l’Ente, in sede di pianificazione, di prevedere in detta zona una destinazione a stabilimento balneare.
Sulla necessità di motivazione del provvedimento di diniego rispetto alla richiesta di deroga ai sensi dell’art. 60 del D.P.R. 753/1980 alla disciplina delle distanze dalla linea ferrata (vincolo ferroviario).
Se ai fini della repressione dell’illecito edilizio, sia applicabile il regime sanzionatorio vigente al momento in cui l’Amministrazione dispone la sanzione.
[A] Sulla necessaria correlazione funzionale tra la concessione del passo carrabile e un’area laterale idonea allo stazionamento dei veicoli.
[B] Se sia applicabile il combinato disposto di cui all’art. 22, del D.Lgs. 285/1992 ed art. 45 del D.P.R. 495/1992 (Regolamento di esecuzione del Codice della Strada) anche alle fattispecie di accesso preesistenti alla data del 1992, ovvero alla data di entrata in vigore del Codice della Strada.
Sull’interpretazione del concetto di “disponibilità del suolo su cui realizzare l’impianto” previsto dall’art. 12 comma 4 bis del D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387, riguardo alla realizzazione di impianti alimentati a biomassa e fotovoltaici.
[A] Se l’eventuale diniego di autorizzazione paesaggistica alla realizzazione di un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile debba avere una motivazione più stringente di quella ordinaria.
[B] Se la visibilità di pannelli fotovoltaici da punti di osservazione pubblici configuri ex se un’ipotesi di incompatibilità paesaggistica.
Sulla legittimità di limiti alla localizzazione degli impianti di telefonia mobile di carattere generale e riguardanti intere ed estese porzioni del territorio comunale.
Se l’autorizzazione paesaggistica relativa ad impianti alimentati da fonti rinnovabili debba essere acquisita, in coerenza con l’art. 12 del D.lgs. n. 387/2003, nel contesto della conferenza di servizi ai fini del giudizio di compatibilità ambientale.
Se il titolare di una concessione di plateatico possa vantare una aspettativa giuridicamente tutelata al rinnovo della stessa al momento della scadenza.
L’autorizzazione paesaggistica può contenere valutazioni circa la conformità del progetto agli strumenti urbanistici?
[A] Sulla natura del parere espresso dalla Soprintendenza nell’ambito del procedimento di autorizzazione paesaggistica. [B] Sulla applicabilità del meccanismo del silenzio assenso tra amministrazioni.
Il rapporto tra Regione e Soprintendenza nel procedimento di autorizzazione paesaggistica, di cui all’art. 146 del D.lgs 42 del 2004.