Sulla competenza giurisdizionale del giudizio di impugnazione del provvedimento di diniego di sanatoria edilizia adottato a tutela del vincolo di inedificabilità gravante su fascia di rispetto degli argini dei corsi d'acqua demaniali.
[A] Sulla giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche in materia di impugnazione del piano di Bacino avente ad oggetto la riperimetrazione delle aree soggette a rischio idraulico. [B] Sui presupposti che legittimano l'azione di risarcimento del danno per mancato esercizio dei poteri pianificatori a seguito della scadenza di un vincolo preordinato all'esproprio. [C] A chi spetta la giurisdizione per azione di risarcimento dei danni dipendenti da opere di competenza della pubblica amministrazione in materia idrica?
Sulle indennità spettanti per la compressione dei diritti di uso civico gravanti sui terreni oggetto di concessione mineraria per la captazione dell’acqua e sulle aree limitrofe.
Sulla necessità di un’adeguata istruttoria con riferimento al provvedimento autorizzatorio in tema di scarichi idrici (e dunque smaltimento dei rifiuti) e al provvedimento di diniego o appositivo di prescrizioni a carico del privato.
Il divieto di costruzione di opere ad una determinata distanza dagli argini dei corsi d’acqua, previsto dall’art. 96, lett. f), R.D. 523/1904, vale, oltre che per i corsi d’acqua superficiali, anche per le altre opere di bonificazione, quali la tombinatura?
Per la realizzazione di un pontile galleggiante per l’ormeggio di imbarcazioni da diporto (costituito da una passerella in legno poggiante su verticali sempre in legno) è necessario il permesso di costruire?
L’ambito del divieto imposto dall’art. 96, lett. f), del R.D. 523/1904 è esteso a qualunque manufatto o volume collocato a meno di dieci metri dalla sponda del fiume?
In ordine alla giurisdizione speciale del Tribunale Superiore delle acque pubbliche in materia di canoni per le grandi derivazioni idroelettriche in quanto incidenti direttamente sulla gestione del demanio idrico.
Se l’Amministrazione in caso di incertezze, prima di adottare l’ingiunzione di sgombero di un’area demaniale o di decidere in ordine ad una richiesta di sanatoria, debba individuare la linea della demanialità ai sensi dell’art. 32 del R.D. 327/1942.
Se ai fini del rilascio delle concessioni su beni demaniali marittimi sia necessario l’esperimento di una procedura di selezione aperta, pubblica e trasparente tra gli operatori economici.
Se sussista la giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche in relazione ai provvedimenti riguardanti gli ambiti territoriali ottimali di gestione quando da essi discendano ricadute sull'organizzazione e sulla conduzione del sistema idrico integrato.
In assenza di puntuale riscontro nell’elenco delle acque pubbliche, un impluvio naturale (o un breve rio) può essere assimilato ad un corso d’acqua e dunque incluso tra i beni demaniali?
Sulla pubblicità dei “corsi d’acqua”: quand’è che può ritenersi integrata un’ipotesi di “torrente” ai sensi della vigente classificazione delle acque pubbliche?
[A] Sul principio dell’acquisizione della prova nel processo amministrativo, e sulla possibilità o meno di scindere il contenuto secundum eventum litis. [B] qual è la ratio della fascia di rispetto fluviale?
Sul vincolo dell’articolo 133 r.d. n. 368, e su quello, analogo, dell’articolo 96 r.d. n. 523 del 1904, con particolare riferimento alla fattispecie in cui un torrente sia stato tombinato trasformandosi di fatto in un collettore di acque meteoriche
[A] Sulla giurisdizione relativa alle controversie in materia di scarico di acque reflue industriali in pubblica fognatura: in presenza di quale elemento va affermata la giurisdizione del Tribunale Superiore delle acque pubbliche? [B] sul rapporto intercorrente tra la figura di reato di cui all’art. 137, comma 5, del d.lgs. 152/2006 e quella prevista all’art. 29 quatterdecies del d.lgs. 152/2006: quest’ultima è configurabile in caso di violazione di norme giuridiche generali ed astratte?
Sull’emungimento delle acque sotterranee: può l’amministrazione, in presenza di un fenomeno di inquinamento per il superamento dei valori di concentrazione soglia di rischio, disporre la sospensione ad horas dell’emungimento senza valutare nel merito la possibilità tecnica di utilizzazione delle acque emunte nei cicli produttivi in esercizio nel sito?
Sugli obblighi gravanti sul proprietario (o alternativamente sulla P.A.) per la tracimazione delle acque del pozzo di sua proprietà, conseguente all’incremento di afflusso delle acque pubbliche, generato da innalzamento del livello della falda freatica e da un aumento di portata della sorgente naturale
[A] Sul livello di dettaglio progettuale richiesto dall’approvazione del piano attuativo. [B] Sulla praticabilità di sistemi di smaltimento delle acque reflue alternativi all’immissione in fognatura
[A] Sulla qualifica da attribuire alle acque di falda emunte durante la fase della messa in sicurezza d’emergenza e della bonifica di un sito contaminato: applicabilità o meno del regime degli scarichi per lo sversamento derivante dagli ordinari cicli produttivi. [B] Sugli oneri di messa in sicurezza gravanti sul responsabile dell’inquinamento: regola di presunzione e criterio della “preponderanza dell'evidenza”. [C] Sulla questione pregiudiziale, rimessa all’esame della Corte di giustizia dell’Unione europea, relativa alla corretta interpretazione dei principii del “chi inquina paga”, di precauzione, dell’azione preventiva, della correzione prioritaria, alla fonte, dei danni causati all’ambiente alla luce di quanto sancito in materia ambientale dall’art. 191, par. 2, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dalla Direttiva n. 2004/35/U.e. del 21 aprile 2004 (articoli 1 ed 8 n. 3; 13° e 24° considerando) – con riferimento alla disciplina delineata dagli artt. 244-245 e 253 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152. [D] Sull’istruttoria del procedimento di bonifica: rigida scansione temporale e autonomia scientifica
Sulla particolare rigorosità dell’apparato istruttorio e motivazionale che deve contraddistinguere le decisioni assunte dall’amministrazione in materia di bonifica, con particolare attenzione al sistema del contenimento fisico
L’espressione “rifiuti liquidi acquosi e concentrati acquosi prodotti dalle operazioni di risanamento delle acque di falda” deve intendersi come comprensiva delle acque contaminate emunte dalla falda
La giurisprudenza ha chiarito che la giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche si estende anche ai provvedimenti di espropriazione connessi alla realizzazione della condotta idraulica relativa alla costruzione di una centrale idroelettrica
Solo per le acque fluenti di minori dimensioni ed importanza, vale a dire per i corsi d'acqua che non sono né fiumi né torrenti, si impone, ai fini della loro rilevanza paesaggistica, la iscrizione negli elenchi delle acque pubbliche
Sulla qualificazione delle acque come pubbliche o private, ai sensi dell’art. 144, primo comma, del d.lgs. 3 aprile 2006 n. 152, ed in virtù della sentenza della Corte Costituzionale del 19 luglio 1996 n. 259
La funzione principale ed essenziale di un ponte realizzato su un fiume, torrente o corso d'acqua, è appunto il suo scavalcamento e quindi è innegabile che l'opera costituisca anzitutto e in modo fondamentale una pertinenza del bene demaniale, essendo posta a durevole servizio di questo, e a questo incorporata attraverso l'appoggio stabile sulle sue sponde
[A] Lo specifico procedimento di rilascio della concessione per la coltivazione di giacimenti di acque minerali e termali contempla una sorta di “camera di compensazione” di tali interessi pubblici in concorso. [B] Il principio elaborato dalla giurisprudenza sulla non necessità della motivazione per le singole destinazioni di piano vale per la ponderazione degli interessi di privati e, dunque, non è applicabile quando si debba ponderare un concorrente interesse pubblico. [C] La disciplina dettata la zona di rispetto di 200 metri dal punto di captazione delle acque minerali, ex art. 94, comma 6, del D.L.vo 152 del 2006, non preclude la realizzazione di opere viarie
Le norme sulle distanze legali da osservare "Per i tubi d'acqua pura o lurida, per quelli di gas e simili e loro diramazioni" disciplinano i rapporti, tra fondi privati contigui e non trovano applicazione quando si tratti di manufatti realizzati su area di proprietà demaniale
Sulla disciplina delle aree di salvaguardia delle acque destinate al consumo umano e sulla delimitazione della fascia di rispetto intorno ai pozzi di acqua nella Regione Lombardia
[A] Sulla somma corrisposta all’atto del ritiro di un permesso di costruire, a titolo di concorso nelle spese di urbanizzazione e sugli ulteriori costi necessari a realizzare le opere di allacciamento alla condotta fognaria. [B] La realizzazione delle opere di allaccio alla fognatura non costituisce esplicazione del c.d. servizio idrico integrato
Sull’art. 3, co. 1, D.l.vo 19 agosto 2005 n. 195 secondo il quale l'autorità pubblica deve rendere disponibile l'informazione ambientale detenuta a chiunque ne faccia richiesta, senza che questi debba dichiarare il proprio interesse. Fattispecie relativa all’assenza di impianti di depurazione delle acque
Sul provvedimento con il quale il Comune respinge la richiesta di autorizzazione allo scarico nella fogna comunale delle acque reflue derivanti da un’attività produttiva
E’ illegittimo il rilascio del titolo edilizio in favore di un progetto di costruzione che utilizzi, quale sistema di smaltimento dei reflui, vasche di tipo “Imohf” o simili, con tecniche a dispersione, in prossimità di prese d’acqua destinata al consumo umano
Sulle zone di rispetto per mantenere e migliorare le caratteristiche qualitative delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, ai sensi dell’art. 94, commi 1 e 2, del Dlgs 156 del 2006
Sull'art. 96 lett. f) del R.D. n. 523/1904, sul tassativo divieto di edificare ad una distanza inferiore a 10 metri dal piede degli argini dei corsi d'acqua e sulle deroghe quando la materia sia disciplinata da norme locali
E’ illegittimo il comma 485 dell’art. 1 legge 23 dicembre 2005, n. 266 poiché, anziché aprire gradualmente il mercato interno dell'energia seguendo le scadenze naturali delle diverse concessioni di grandi derivazioni di acque pubbliche, proroga irragionevolmente queste ultime di dieci anni decorrenti dalla data di scadenza di ciascuna concessione
Sui criteri di calcolo della zona di rispetto di 150 metri di cui all’art. 142, comma 1 lett. c) del D.Lgs. n. 42/2004, relativamente alle fasce laterali ai fiumi
Sulla’avvenuta acquisizione al demanio di tutti i corsi d’acqua e sulla vigenza del divieto di costruzione di manufatti ad una certa distanza soltanto dagli argini dei corsi d’acqua iscritti negli elenchi ex art. 1 R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775
I principi che regolano la costituzione coattiva di servitù esercitate per pubblica utilità sono assai diversi dalla ipotesi di espropriazione di immobili per pubblica utilità
Non avendo adottato le misure per assicurare che le acque reflue urbane dell’agglomerato formato da vari comuni della provincia di Varese fossero soggette ad un trattamento più spinto di quello secondario o equivalente previsto dall’art. 4 della direttiva del Consiglio 21 maggio 1991, 91/271/CEE, la Repubblica italiana è venuta meno agli obblighi che ad essa incombono in forza dell’art. 5, n. 2 e 5, di tale direttiva
Ricerca dei corsi d'acqua della Toscana per Autorità di Bacino, per Comune, per Bacino Idrografico o per parola chiave, sulla base degli archivi del Reticolo Idrografico realizzato dal Servizio Geografico Regionale
E’ inammissibile per difetto di giurisdizione – spettando al Tribunale Superiore delle Acque – il ricorso avverso la revoca della concessione di terreno demaniale sulla sponda del fiume Arno
Il Piano di Tutela delle Acque rappresenta lo strumento "direttore" del governo dell'acqua in Toscana a scala di bacino idrografico che, attraverso il monitoraggio e il quadro conoscitivo dello stato attuale delle risorse idriche, individua le attività e le azioni di governo necessarie a raggiungere gli obiettivi quantitativi prefissati