Consiglio di Stato Sezione IV, 30 dicembre 2022
[A] Sulla differenza tra vincoli conformativi e vincoli espropriativi o sostanzialmente espropriativi. [B] I vincoli di destinazione imposti dal piano regolatore generale per attrezzature e servizi, fra cui il verde pubblico attrezzato, hanno natura conformativa?
Consiglio di Stato, Sezione VI, 21 febbraio 2023
[A] Sulle modalità di accertamento della distinzione tra vincoli conformativi e espropriativi. [B] Sulla natura non espropriativa dei vincoli di inedificabilità derivanti dalla destinazione a verde e in generale imposti per finalità "lato sensu ambientali".
T.A.R. Basilicata, Sezione I, 16 febbraio 2023
[A] Gli obblighi di cessione stabiliti con una convenzione di lottizzazione sono imprescrittibili? [B] Le destinazioni di standard urbanistico a verde privato e verde pubblico restano vigenti anche dopo la scadenza del periodo di efficacia dello strumento urbanistico attuativo?
C.G.A.R.S., 29 giugno 2022
Sullo scopo del vincolo autostradale e se ai fini dell'attualizzazione dello stesso sia necessario che venga posta “la prima pietra” della futura autostrada.
T.A.R. Sicilia, Catania, Sezione II, 6 giugno 2022
La dichiarazione dell’esistenza di vincoli urbanistici in una zona interessata da una cava con attività estrattiva è assimilabile al certificato di destinazione urbanistica ed è impossibile la sua autonoma impugnazione?
T.A.R. Puglia, Bari, Sezione II, 2 maggio 2022
Sui presupposti per la rimozione del vincolo di destinazione alberghiero ai sensi dell’art. 8 della L. 217/1983 e, in particolare, sull’onere probatorio circa l’insussistenza della convenienza economico-produttiva dell’attività alberghiera.
T.A.R. Sicilia, Sezione II, 8 Settembre 2021
Se il provvedimento plurimotivato relativo alla violazione del vincolo di in edificabilità assoluta possa sopravvivere anche ove fosse contestata una delle “ragioni giustificatrici.
T.A.R. Sicilia, Catania, Sezione III, 16 settembre 2021
Sulla qualificazione da parte dell’Amministrazione di aree “sature”, cioè aree in cui il costruito esistente ha sfruttato per intero le possibilità di edificazione consentite, in termini di volumetria o di area coperta.
T.A.R. Sicilia, Sezione III, 24 maggio 2021
[A] Sui criteri per stabilire la natura conformativa o espropriativa di un vincolo, a prescindere dalla qualificazione e dalla formale indicazione datane dall’ente locale.
[B] Sulla natura del vincolo apposto per la zona destinata a “area di parcheggio” e a “verde attrezzato”.
[C] Sullo speciale onere di motivazione dell’Amministrazione in caso di reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio.
T.A.R. Sicilia, Catania, Sezione I, 3 maggio 2021
[A] Sulla qualificazione del vincolo espropriativo.
[B] Sulla natura conformativa ovvero espropriativa di un vincolo preordinato alla realizzazione di un’opera.
[C] Se la destinazione a viabilità costituisca vincolo di natura espropriativa o di natura conformativa.
T.A.R. Emilia Romagna, Bologna, Sez. I, 17 giugno 2019
Il vincolo di inedificabilità gravante sulla fascia di rispetto autostradale prescinde sempre dalle caratteristiche dell’opera realizzata, come ad esempio nel caso delle costruzioni interrate o delle sopraelevazioni, quand’anche arretrate rispetto alle opere preesistenti?
T.A.R. Abruzzo, Pescara, Sezione I, 23 luglio 2018
Può sostenersi che nel caso di edificio situato nella fascia di rispetto autostradale, debbano intendersi precluse solo quelle modifiche che comportano un avvicinamento del fronte al tracciato viario, mentre sono consentiti gli interventi rispettosi del "filo" edilizio preesistente?
Consiglio di Stato, Sezione IV, 28 febbraio 2018
Sul vincolo d'inedificabilità gravante sulla fascia di rispetto autostradale: quest'ultimo ha il solo scopo di prevenire l'esistenza di ostacoli materiali suscettibili di costituire, per la loro prossimità alla sede autostradale, pregiudizio alla sicurezza del traffico e all'incolumità delle persone? Come si atteggiano con riferimento al predetto vincolo le opere che non superano il livello della sede stradale e quelle che costituiscano mere sopraelevazioni?
T.A.R. Puglia Bari, Sezione III, 11 febbraio 2016
[A] Può attribuirsi carattere ablatorio ai vincoli che impongono alla proprietà privata il perseguimento di obiettivi di interesse generale? La natura espropriativa o conformativa del vincolo deve essere verificata in astratto o in concreto? [B] La destinazione a parcheggio è vincolo espropriativo o conformativo?
T.A.R. Marche, Sezione I, 24 luglio 2015
Le destinazioni urbanistiche che consentono l’attuazione anche da parte dei privati proprietari previo convenzionamento con il Comune assumono carattere di vincoli sostanzialmente espropriativi?
T.A.R. Toscana, Sezione I, 27 luglio 2015
[A] L’inserimento di un’area all’interno di una invariante strutturale ne esige di per sé l’assoluta immodificabilità? [B] Sulle evenienze che richiedono una più incisiva e singolare motivazione degli strumenti urbanistici generali. [C] La destinazione a verde privato può essere legittimamente invocata dall’amministrazione per svolgere una funzione di riequilibrio del tessuto edificatorio?
T.A.R. Sardegna, Sezione II, 25 febbraio 2015
[A] Distinzioni descrittive delle previsioni volte a regolamentare l'uso del territorio. [B] Sull’onere di notificazione delle prescrizioni di “localizzazione”. [C] Sulla valutazione del valore storico-culturale di un bene giustificante la sottoposizione a vincolo
Consiglio di Stato, Sezione V, 10 febbraio 2015
[A] Sulla possibilità che una previsione dello strumento urbanistico comporti ad un tempo sia un vincolo preordinato all’esproprio, sia la conformazione della proprietà privata. [B] Sulla sussunzione di un’area, ai fini della verifica dei limiti riguardanti le sostanze inquinanti, nella categoria di “verde pubblico o privato” ovvero in quella di “area commerciale o industriale”
T.A.R. Toscana, Sezione III, 2 febbraio 2015
[A] Sul carattere conformativo dei vincoli urbanistici di inedificabilità posti a tutela di strade esistenti. [B] Sui vincoli di inedificabilità assoluta individuati dell’art. 33 della legge n. 47/1985
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II-Bis, 9 gennaio 2015
[A] Sulla necessità di pubblicazione del piano in seguito all’introduzione di modifiche allo stesso in fase di controdeduzioni alle osservazioni. [B] Sulla qualificazione del vincolo come conformativo
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 7 novembre 2014
[A] Sull’individuazione del dies a quo del termine di impugnazione per l’ipotesi nella quale la conoscenza degli atti lesivi sia avvenuta durante il periodo di sospensione estiva dei termini processuali. [B] La destinazione di un’area di proprietà privata a verde pubblico attrezzato ha natura conformativa e non comporta un vincolo preordinato all’esproprio
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione III, 12 febbraio 2014
Non hanno carattere espropriativo ma solo conformativo, e non sono soggetti a decadenza e all’obbligo dell’indennizzo, tutti i vincoli di inedificabilità imposti per ragioni lato sensu ambientali, quali il vincolo di verde pubblico o di edificabilità per un parco costiero
Consiglio di Stato, Sezione V, 9 settembre 2013
[A] Per contestare le prescrizioni delle NTA che stabiliscono le potenzialità edificatorie della porzione di territorio interessata, in relazione all'immediato effetto conformativo dello “ius aedificandi” dei proprietari dei suoli interessati, si impone un onere di impugnazione nel termine decadenziale. [B] La destinazione a verde agricolo di un'area, stabilita dallo strumento urbanistico generale, non implica necessariamente che l'area soddisfi in modo diretto ed immediato gli interessi agricoli. [C] La limitazione all'esercizio dello “ius aedificandi”, rinveniente dalla destinazione a verde, non configura, di per sé, l'imposizione di un vincolo sostanziale ed uno svuotamento incisivo del diritto di proprietà
Consiglio di Stato, Sezione IV, 6 agosto 2013
Sull’accoglibilità o meno della tesi secondo la quale “La natura espropriativa viene meno solo se il proprietario ha un interesse economico e un’organizzazione imprenditoriale tali da far ritenere che in concreto sia in grado di portare a esecuzione il programma edificatorio esposto nello strumento urbanistico”
Consiglio di Stato, Sezione IV, 2 giugno 2013
[A] Le amministrazioni comunali, al fine di tutelare i “centri storici” non possono, al di là di politiche incentivanti, ricorrere ad iniziative vincolistiche. [B] Neppure con un provvedimento “puntuale”, incidente su un singolo bene, comunque demandato all’Autorità centrale, e giustificato dalla singolarissima “individuale” peculiarità di quest’ultimo, potrebbe vincolarsi un bene ad un determinato utilizzo (salvo sconfinare dal potere conformativo esercitato “singulatim”a quello, sostanzialmente ablatorio). [C] Sui limiti entro i quali le amministrazioni possono imporre un vincolo “singulatim” incidente su un determinato plesso immobiliare) la possibilità di addivenire alla cosiddetta "microzonizzazione" cioè, all'individuazione di sottozone con caratteristiche peculiari nell'ambito di quelle previamente individuate. [D] Sulla disciplinare regionale toscana riguardo alle macrocategorie per la disciplina dei mutamenti di destinazione d’uso. [E] Al Comune non è consentito effettuare una zonizzazione per singolo edificio, o addirittura la singola porzione di edificio. [F] Ai Comuni non è consentito dotarsi di strumenti urbanistici che si discostano dal numerus clausus previsto dalla legge. [G] Il Comune non può incidere sullo statuto proprietario, imponendo a quest’ultimo dei limiti all’utilizzo dell’immobile non giustificati dall’inserimento in una zona o sottozona o microzona ma coincidenti con la pregressa tipologia di attività esercitata
T.A.R. Abruzzo Pescara, Sezione I, 19 luglio 2013
[A] Sui presupposti per l’inserimento di un singolo edificio in zona A “Centro storico”. [B] Il carattere conformativo dei vincoli non dipende dalla collocazione formale in una specifica categoria di strumenti urbanistici, ma soltanto dai requisiti oggettivi, di natura e struttura, dei vincoli stessi. [C] E’ illegittimo lo strumento urbanistico che pone una centralità all’esigenza di salvaguarda del valore storico e artistico di un singolo edificio, esercitando funzioni che esulano dal potere di conformazione urbanistica e che pertanto sono affidate istituzionalmente alla cura di altre autorità (nella specie al Ministero per i beni culturali)
T.A.R. Sicilia Catania, Sezione I, 11 luglio 2013
[A] Sulla differenza tra vincoli conformativi e vincoli espropriativi. [B] Sulla destinazione urbanistica a verde pubblico. [C] Sulla destinazione a “bosco”. [D] Sulla natura espropriativa del vincolo urbanistico a “parco pubblico”. [E] Sussiste un vincolo preordinato all’espropriazione tutte le volte in cui la destinazione dell’area permetta la realizzazione di opere destinate esclusivamente alla fruizione soggettivamente pubblica. [F] Sulla possibilità o meno che la possibilità di realizzare parcheggi sotterranei da parte dei privati possa mutare la natura espropriativa del vincolo
T.A.R. Campania Napoli, Sezione IV, 15 luglio 2013
Sulla recente impostazione giurisprudenziale secondo la quale, per ravvisare la natura espropriativa di un vincolo, più che al dato formale della perdita della qualità di proprietario in capo al privato interessato, occorre avere riguardo alla circostanza per cui la destinazione dell'area derivante dalla scelta pianificatoria imponga la realizzazione di opere destinate esclusivamente alla fruizione soggettivamente pubblica
T.A.R. Campania Salerno, Sezione II, 15 luglio 2013
[A] Nel sistema delineato dalla Costituzione e dalla CEDU la norma conformatrice dello jus aedificandi non costituisce annullamento del diritto di proprietà e dunque non è riguardata con sfavore (nei limiti della ragionevolezza e del rispetto della natura stessa dei luoghi), mentre la norma ablatoria è considerata eccezione di stretto diritto al principio fondamentale della inviolabilità della proprietà. [B] La distinzione tra norme conformative e norme ablatorie non può più seguire i criteri tradizionali elaborati dalla giurisprudenza amministrativa sino ad oggi. [C] Ove ci si trovi innanzi ad una potestà conformativa che imponga realizzazioni difformi dalla naturale destinazione dell’area, ne consegue, di fatto, l’ablazione di una precisa facoltà inerente al diritto di proprietà. [D] Il materia di reiterazione dei vincoli espropriativi, l’interesse pubblico non può costituire un alibi alla inefficienza
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione II, 12 marzo 2013
Sui vincoli di destinazione imposti dal piano regolatore per attrezzature e servizi realizzabili anche ad iniziativa privata o promiscua, in regime di economia di mercato, anche se accompagnati da strumenti di convenzionamento (ad. es. parcheggi, impianti sportivi, mercati e strutture commerciali, edifici sanitari, zone artigianali, industriali o residenziali)
T.A.R. Umbria, Sezione I, 21 gennaio 2013
[A] Sul vincolo di destinazione in genere come “area a servizi pubblici o attrezzature pubbliche”. [B] La collocazione della C.E.D.U. nel quadro delle fonti dell’ordinamento non esime il giudice dal dovere di verificarne la conformità con tutte le norme costituzionali, rimanendo appunto la Convenzione E.D.U. pur sempre ad un livello sub-costituzionale
T.A.R. Campania Salerno, Sezione II, 26 novembre 2012
[A] Sull’illegittimo condono di un ampliamento dell’originario fabbricato rurale e sulla possibilità o meno, a distanza di 7 anni, di annullare il titolo edilizio. [B] Sui vincoli di ”verde pubblico-verde urbano” o ”verde attrezzato”
T.A.R. Campania Salerno, Sezione II, 30 luglio 2012
[A] Sulla realizzazione di un’aviopista con una lunghezza inferiore alla metà di quella prevista dal dlgs 152/2006. [B] Sulla necessità o meno della VIA per la realizzazione di un hangar. [C] Sulla creazione di una struttura pertinenziale, destinata ad assicurare la manutenzione di un singolo aeromobile per volta. [D] Su un futuro eventuale incremento del traffico aereo e sulla necessità o meno della valutazione dell'impatto ambientale
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione IV, 23 maggio 2012
L'amministrazione comunale, allorquando dispone la reiterazione dei vincoli decaduti è tenuta ad indicare le concrete iniziative assunte o di prossima attuazione per soddisfarlo, provvedendo all'accantonamento delle somme necessarie per il pagamento dell'indennità di espropriazione
T.A.R. Valle d’Aosta, 15 marzo 2012
Nel caso di reiterazione di vincoli espropriativi i principi, che richiedono all'Amministrazione un puntuale onere motivazionale in ordine alle specifiche ragioni che la impongono, valgono indipendentemente dalla qualificazione formale del provvedimento di variante urbanistica
T.A.R. Toscana, Sezione III, 28 febbraio 2012
Alla specifica destinazione d’uso caratterizzante il singolo immobile (attrezzatura Telecom), che viene meno di fatto per effetto della dismissione, subentra la destinazione generale in cui rientrava, in rapporto di species a genus
T.A.R. Liguria, Sezione I, 23 novembre 2011
[A] Sui vincoli che derivano dalla puntale localizzazione “lenticolare”. [B] La situazione del bene occupato in via di urgenza in vista della futura espropriazione appare assimilabile a quella in cui, nell’ambito di una compravendita immobiliare, prima della stipula del contratto definitivo abbia luogo la consegna del bene immobile. [C] Sugli atti di inversione idonei a trasformare la detenzione in possesso
Consiglio di Stato, Sezione IV, 13 luglio 2011
[A] Quello che connota i vincoli cd. “conformativi” è la peculiarità per cui le infrastrutture e gli interventi previsti dal PRG possono essere realizzati anche a mezzo di iniziative totalmente private o in forme di partenariato misto pubblico-privato. [B] Il vincolo “a verde pubblico” non ha carattere espropriativo
T.A.R. Lazio Roma, Sezione II, 7 luglio 2011
[A] Sulla necessità di conciliare l’affermazione di principio secondo cui la zonizzazione non costituisce, almeno di regola, un’azione realmente ablatoria (come tale indennizzabile), con le ulteriori - ed apparentemente contrastanti - affermazioni, secondo le quali il diritto di proprietà non può essere svuotato di ogni contenuto economico né comunque espropriato “di fatto”. [B] Sull’uso distorto del potere di “zonizzazione”. [C] La “zonizzazione a verde pubblico” non può essere utilizzata per “costringere” il privato proprietario, senza alcun indennizzo, ad asservire il suo terreno ad un regime totalmente pubblicistico (o a comportarsi come se fosse una Pubblica Amministrazione). [D] I “giardini pubblici attrezzati” in assenza di un’azione volta alla effettiva realizzazione dei necessari lavori pubblici sono destinati all’abbandono
T.A.R. Veneto, Sezione II, 31 maggio 2011
Sull'intervenuta inefficacia di un pregresso vincolo urbanistico di destinazione a pubblico servizio di una determinata area prevista da un piano particolareggiato
Consiglio di Stato, Sezione V, 28 aprile 2011
Sul vincolo di inedificabilità (c.d. di rispetto) a tutela di una strada esistente, sul vincolo di «verde attrezzato», sul vincolo d’inedificabilità per un parco e per una zona agricola di pregio, sulla destinazione a verde privato
T.A.R. Puglia Lecce, Sezione III, 7 aprile 2011
[A] Sui vincoli di in edificabilità imposti dal piano regolatore e non soggetti all’obbligo di indennizzo. [B] Sulla possibilità o meno per i vincoli di P.R.G. di carattere conformativo di incidere negativamente sulla potestà del proprietario di chiudere il proprio fondo mediante una recinzione
T.A.R. Veneto, Sezione II, 3 settembre 2010
Sulla norma di piano secondo la quale, per l’apposizione di vincoli espropriativi, che il Comune possa richiede la cessione gratuita dei beni vincolati, ovvero possa assegnare al proprietario un credito anziché versargli un indennizzo
T.A.R. Umbria, Sezione I, 24 agosto 2010
Sull’impossibilità di condonare le opere abusive realizzate, dopo l’imposizione del vincolo, su aree caratterizzate da vincoli di c.d. inedificabilità assoluta, e sulla riferibilità o meno di tale principio anche a vincoli di inedificabilità assoluta di natura urbanistica
T.A.R. Umbria, Sezione I, 24 agosto 2010
Sul provvedimento che consente l’edificazione nell’area di proprietà dei ricorrenti, ma la condiziona alla previa indagine sul sottosuolo, di concerto con la Soprintendenza
T.A.R. Abruzzo L’Aquila, Sezione I, 22 giugno 2010
Una volta scaduti i vincoli espropriativi di piano regolatore il Comune deve procedere a ridisciplinare l’area rimasta priva di normazione urbanistica, rimuovendo per tali “zone bianche” i gravosi standard di sostanziale inedificabilità
T.A.R. Toscana, Sezione I, 19 maggio 2010
[A] Sui caratteri che distinguono i vincoli urbanistici conformativi da quelli espropriativi. [B] Sulla destinazione urbanistica a “verde attrezzato” che consente la costruzione di un chiostro e di attrezzature per il gioco libero. [C] Sulla scelta di superare la misura normativa minima per le dotazioni per spazi pubblici e destinati ad attività collettive da parte del Comune di Forte dei Marmi
T.A.R. Sicilia Palermo, Sezione III, 7 maggio 2010
Deve ritenersi superato l’orientamento giurisprudenziale secondo il quale per l’individuazione della natura espropriativa del vincolo di destinazione a utilizzazione collettiva occorre che questa sia funzionale a porzioni circoscritte del territorio comunale e la previsione dell’opera pubblica sia oggetto di previsione “localizzativa”, o "puntiforme", o “lenticolare”
T.A.R. Toscana, Sezione I, 19 gennaio 2010
[A] Non convince l'affermazione secondo cui il vincolo ex D.Lgs. n. 42/2004 avrebbe maggior valore rispetto alle invarianti strutturali di rilevante valore paesaggistico individuate dagli strumenti di pianificazione del territorio. [B] Sull’art. 41 della L.R. n. 1/2005 il quale disciplina la “Costruzione di nuovi edifici rurali” e distingue tra nuovi edifici ad uso abitativo e nuovi annessi agricoli
T.A.R. Toscana, Sezione I, 19 gennaio 2010
La circostanza che determinati beni siano stati ritenuti, per il loro pregio culturale, meritevoli di riconoscimento e tutela sulla base delle procedure stabilite dalla normativa statale non esclude che gli enti esponenziali delle comunità locali possano individuare ulteriori beni ritenuti di particolare pregio
T.R.G.A. Trento, 16 dicembre 2009
Il caso della riduzione dell’estensione delle aree agricole primarie è stato rigorosamente disciplinato dal legislatore provinciale di Trento tramite l’introduzione di un vincolo in capo al pianificatore comunale che esige una motivazione
T.A.R. Piemonte, Sezione I, 16 novembre 2009
[A] Il vincolo a verde agricolo assolve essenzialmente la funzione di preservare una determinata area da un’eccessiva espansione edilizia. [B] Sulla realizzazione di una piscina scoperta, al servizio di un’abitazione esistente sul fondo agricolo
T.A.R. Campania Napoli, Sezione VIII, 17 settembre 2009
Le indicazioni grafiche contenute nelle planimetrie di uno strumento urbanistico generale hanno carattere precettivo e rappresentano un modo di per sé valido ed efficace di imporre vincoli e destinazioni di zone in sede di programmazione urbanistica
T.A.R. Sicilia Palermo, Sezione III, 10 luglio 2009
Il principio della necessità della motivazione in caso di reiterazione del vincolo si pone quale temperamento dell'altro principio, per cui un atto di pianificazione generale non abbisogna, qualora non incida su posizioni consolidate
T.R.G.A. Bolzano, 27 maggio 2009
Sui profili attinenti al pagamento dell’indennizzo per reiterazione dei vincoli espropriativi decaduti e sulla giurisdizione competente
T.A.R. Toscana, Sezione III, 7 maggio 2009
[A] Sulla natura del vincolo discendente dalla destinazione urbanistica “F2e” con il simbolo “impianti tecnologici e servizi annessi”. [B] I piani di recupero possono prevedere non solo il mero recupero, ma anche le modificazioni urbanistiche necessarie al più consono assetto del territorio
Consiglio di Stato, Sezione IV, 30 dicembre 2008
[A] Sull’atto di reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio e sugli oneri motivazionali e di indennizzo che ne conseguono. [B] Sulla necessità o meno di comunicare l’avviso di avvio del procedimento per l’adozione
C.G.A.R.S., 19 dicembre 2008
[A] La distinzione tra norme conformative e norme ablatorie non può più seguire i criteri tradizionali elaborati dalla giurisprudenza amministrativa sino ad oggi. [B] Sulla sussistenza o meno di un vincolo preordinato alla espropriazione nel caso di destinazione a parco giochi per bambini. [C] Sulla sussistenza o meno di un vincolo preordinato all’esproprio nel caso di destinazione a parcheggi pubblici, strade e spazi pubblici, spazi pubblici attrezzati, parco urbano ed attrezzature pubbliche per l’istruzione
T.A.R. Umbria, Sezione I, 11 dicembre 2008
Sulle particolari prescrizioni urbanistiche di destinazione c.d. “miste” – nel caso di specie “a spazi pubblici attrezzati a parco per il gioco e lo sport” - e sulla natura espropriativa o meno del relativo vincolo
T.A.R. Veneto, Sezione II, 7 ottobre 2008
Il principio della spettanza di un indennizzo nel caso di reiterazione del vincolo preordinato all’esproprio non rileva riguardo alla legittimità del provvedimento che ha disposto la reiterazione
T.R.G.A. Trento, 23 giugno 2008
Sulla natura dei vincoli imposti per parcheggi, impianti sportivi, mercati e complessi per la distribuzione commerciale, edifici per iniziative di cura e sanitarie o culturali e per altre utilizzazioni quali zone artigianali o industriali o residenziali, ed infrastrutture in zone a “verde pubblico” o “verde attrezzato”
T.A.R. Lombardia Milano, Sezione II, 25 febbraio 2008
[A] Sulla delibera di reiterazione dei vincoli espropriativi e sulla necessità o meno che la stessa sia adottata unitamente ad una variante generale allo strumento urbanistico. [B] Sulla legittimità o meno della delibera di reiterazione del vincolo che non prevede alcun indennizzo
T.A.R. Campania Napoli, Sezione II, 5 dicembre 2007
[A] Sul rapporto tra l’art. 9 del D.P.R. 380 del 2001, in materia di edificabilità delle c.d. “zone bianche” e le normative regionali. [B] Sulle novità introdotte dall’art. 9 del T.U.E rispetto al previgente regime dettato dalle leggi 10/77 e 457/78. [C] Secondo una corretta interpretazione dell’art. 9 del T.U.E. i limiti di densità fondiaria e di superficie non possono essere applicati congiuntamente per gli interventi di tipo produttivo
C.G.A.R.S., 24 ottobre 2007
Sulla natura conformativa, espropriativa o "a standards" della destinazione urganistica a “parco urbano” ed a “verde pubblico” imposta dallo strumento urbanistico
T.A.R. Toscana, Sezione I, 7 giugno 2007
Il vincolo a verde agricolo è preordinato non alla mera salvaguardia degli interessi dell’agricoltura, quanto alla realizzazione di un migliore equilibrio tra aree edificate ed aree libere
Consiglio di Stato, Sezione IV, 27 luglio 2007
Sulla reiterazione di vincoli urbanistici scaduti, preordinati all’espropriazione, e sulla necessità o meno di stabilire una previsione di indennizzo, una specifica quantificazione delle spese occorrenti per l’espropriazione ed i possibili mezzi di copertura
Consiglio di Stato, Sezione IV, 27 giugno 2007
[A] Sui diversi effetti che derivano dalla decadenza quinquennale dei vincoli espropriativi qualora l’area ricada all’interno o all’esterno del “centro abitato”. [B] Sulla necessità o meno di un apposito atto di perimetrazione del “centro abitato” affinché possa escludersi anche una residua capacità edificatoria
T.A.R. Campania Napoli, Sezione VIII, 13 giugno 2007
[A] Sulla disciplina della decadenza dei vincoli preordinati all'espropriazione come introdotta dall'art. 2 L. n. 1187/1968. [B] Sui rapporti tra strumenti urbanistici, generali ed attuativi, e sulla possibilità o meno di adottare quest’ultimo anche dopo la scadenza di efficacia temporale del singolo vincolo
T.A.R. Lombardia Brescia, 11 giugno 2007
Sulla sussistenza o meno di un vincolo preordinato all’esproprio nel caso di classificazione dell’area come destinata a “impianti tecnologici di interesse generale”
Consiglio di Stato, Adunanza Plenaria, 24 maggio 2007
[A] Sulla graduazione della motivazione da adottare in sede di reiterazione dei vincoli preordinati all’esproprio, decaduti per decorrenza quinquennale, in funzione dell’estensione delle aree interessate. [B] Sull’approvazione di una variante ad uno strumento urbanistico e sulla necessità o meno che i relativi atti prevedano la spettanza di un indennizzo
T.A.R. Puglia Lecce, 19 aprile 2007
Sulla sussistenza o meno di un obbligo dell’Amministrazione di riqualificare urbanisticamente un’area sulla quale sono decaduti i vincoli quando sia già in corso il procedimento volto ad attivare la potestà pianificatoria generale
T.A.R. Emilia Romagna Bologna, Sezione II, 1 febbraio 2007
Sulla recentissima ordinanza n. 6603 del 10 novembre 2006 con la quale la Quarta Sezione del Consiglio di Stato ha nuovamente rimesso all’Adunanza Plenaria la questione relativa all’estensione della motivazione di una variante reiterativi di vincoli decaduti
C.G.A.R.S., 22 marzo 2006
Sulla reiterazione dei vincoli di inedificabilità, sull’obbligo di motivazione e sulla diferenza tra reiterazione in sede di variante e reiterazione in sede di nuova pianificazione
T.A.R. Sicilia, Sezione Catania, 21 aprile 2005, n. 700
La decadenza ex art.2 L. 19/11/1968 n.1187 dei vincoli strumentali previsti dal PRG non si applica al caso in cui lo strumento urbanistico, pur subordinando l’attività edificatoria alla preventiva formazione di un piano attuativo, lo considera fungibile con il piano di lottizzazione
T.A.R. Campania Napoli, Sezione IV, gennaio 2005
Sui vincoli di inedificabilità e sulle destinazioni a “verde attrezzato”, ad “attrezzature che riguardano lo sport, la istruzione, i servizi di interesse collettivo, lo svago, il verde-parco, i parcheggi”, ed a “servizi amministrativi, per pubblici servizi, religiose, culturali, sociali, assistenziali"
T.A.R. Veneto, Sezione I, gennaio 2005, n. 2266
Ai fini del risarcimento danni, la reiterazione del vincolo per approvazione di un progetto di opera pubblica - ai sensi della legge 1/78 - è diversa dalla generica riproposizione dei vincoli scaduti
T.A.R. Campania Napoli, Sezione II, dicembre 2004, n. 19574
Nelle zone con vincoli decaduti trova applicazione l’art. 4 comma ultimo l. 28 gennaio 1977 n. 10 – art. 9 D.P.R. 380/01 - in forza del quale l’indice di fabbricabilità è fissato in misura diversa relativamente alla tipologia della costruzione che si intende realizzare: 0,03 mc per mq edificabile per l’edificazione a scopo residenziale e un decimo dell’area di proprietà per i complessi produttivi